Varie, 10 febbraio 2010
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Fioranelli Vinicio
• Pescara 1 gennaio 1950 (?). Procuratore sportivo. Svizzero. Nel 2009 finì nel registro degli indagati della procura di Roma per l’ipotesi di reato di aggiotaggio, nell’ambito dell’inchiesta avviata in seguito alle oscillazioni in Borsa, con ripetuti eccessi al rialzo, del titolo As Roma avvenute in concomitanza con le voci di un interessamento all’acquisto del club da parte di una cordata a lui facente capo, ipotesi poi tramontata • «Italiano di nascita e svizzero di adozione [...] vive dal 1960 a Herisau, un paese di quindicimila abitanti che si trova vicino a San Gallo. Si trasferì da bambino con la sua famiglia dopo aver terminato la scuola elementare. Ha studiato al liceo e all’università, si è laureato in medicina e biologia, ma è stato sempre affascinato dal mondo degli affari. In Svizzera ha creato una catena di ristoranti che si chiama ”Il Pomodoro”. Ha fondato un’agenzia, la ”Fio Agency”, che si occupa di trading (compravendita di titoli finanziari) e si muove nel settore immobiliare. nel calcio, però, che ha costrui to il suo piccolo impero. Agente Fifa, parla cinque lingue, gestisce circa settanta giocatori e ha concluso oltre seicento trasferimenti in venticinque anni di attività fra Europa e Sudamerica. Procuratore sportivo e intermediario. In Italia si è fatto conoscere nel marzo del 1990, quando con il suo socio tedesco Wolfgang Voegel curò il passaggio del centravanti Karl Heinz Riedle dal Werder Brema alla Lazio di Gianmarco Calleri. Un’operazione condotta al fianco di Carlo Regalia, che all’epoca ricopriva il ruolo di direttore sportivo della so cietà biancoceleste. L’anno do po, nel 1991, sempre in grande segreto, fra depistaggi e smentite, portò alla Lazio il fantasista Thomas Doll, che si era messo in luce nella Bundesliga con la maglia dell’Amburgo. Un affare chiuso in poche ore, sempre accanto a Calleri e Regalia, costretti a tornare sul mercato dopo il grave infortunio a Paul Gascoigne e la deci sione di rinviare all’estate del 1992 l’arrivo a Roma del centrocampista del Tottenham. In Italia e al l’estero ha collaborato a lungo con il manager romano Vincenzo Morabito: hanno fondato la ”Fimo”, una delle scuderie più quotate sul mercato internazionale fino a qualche anno fa, quando le loro strade professionali si sono divise. La ”Fimo” era entrata spesso in rotta di collisione con la Gea tra la fine del 1990 e l’inizio del 2000. Fioranelli, in quel periodo, aveva stretto un legame robusto con Sergio Cragnotti, presidente della Lazio. Una credibilità che l’agente Fifa italo-svizzero si era guadagnato sul campo, consigliando al finanziere di Porta Metronia di prendere per trecento milioni di lire, nel 1993, Roberto Di Matteo dall’Aarau. [...] Ricevuto il mandato dalla Lazio, Fioranelli era volato nel marzo del 1998 a Belgrado per ingaggiare Stankovic: all’Hotel Intercontinental aveva incontrato i dirigenti della Stella Rossa. Nel tentativo di tenere nascosto il nome della Lazio ai giornalisti serbi, girava nella hall del l’albergo con una cartellina plastificata di un club tedesco. Un affare condotto al telefono con Cragnotti, il diesse Governato e Morabito. Un’operazione da ventiquattro miliardi di lire. In precedenza, nella primavera del 1997, aveva raggiunto San Paolo del Brasile con Cragnotti: lungo e faticoso il braccio di ferro con i manager di Ronaldo. Dieci giorni di trattative nella speranza di bruciare la concorrenza dell’Inter. [...]» (Stefano Chioffi, ”Corriere dello Sport” 20/6/2009).