10 febbraio 2010
NUOVI Biagio Nicolardi, 54 anni. Originario di Lecce, maresciallo della Marina Militare in pensione, viveva a Roccaforzata, in provincia di Taranto, in una casetta bianca con gli infissi color oro e le piantine ben disposte nei vasi assieme alla moglie Maria Rosaria Maggio e ai tre figli tra cui il primogenito Michele, 30 anni, laureando in Ingegneria, depresso e solitario, con cui litigava di continuo perché non si trovava un posto fisso
NUOVI Biagio Nicolardi, 54 anni. Originario di Lecce, maresciallo della Marina Militare in pensione, viveva a Roccaforzata, in provincia di Taranto, in una casetta bianca con gli infissi color oro e le piantine ben disposte nei vasi assieme alla moglie Maria Rosaria Maggio e ai tre figli tra cui il primogenito Michele, 30 anni, laureando in Ingegneria, depresso e solitario, con cui litigava di continuo perché non si trovava un posto fisso. L’altro giorno, a pranzo, questo Michele versò di nascosto nel piatto del padre tutto il suo flacone di gocce antidepressive e quello, colto da malore, s’andò a sdraiare sul letto. Mentre dormiva il figlio impugnò un grosso coltello da cucina di quelli che la madre usava per sfilettare la carne, gli infilò la lama due volte nella pancia, quindi afferrò una grossa chiave inglese e con quella lo colpì più volte sulla testa, spappolandogli la calotta cranica e continuando a pestarlo anche quando ormai da un pezzo non respirava più. Pomeriggio di lunedì 8 febbraio in villetta in via Gramsci 20 a Roccaforzata, in provincia di Taranto.