Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 09 Martedì calendario

VISCONTI VENOSTA

Giovanni - Ricordi di gioventù. Cose vedute o sapute. 1847-1860. L. F. Cogliatti, Milano,1904

Sommari dei capitoli (da I a XXXVII)


CAPITOLO I
SOMMARIO: Lettera ai miei nipoti. – Primi anni infantili. – Mio padre e mia madre. – II bisnonno e il nonno. – Moti in Valtellina alla fine del secolo XVIII. – Prima annessione della Valtellina alla Lombardia, decretata da Napoleone. – L’invasione Austro-Russa e il brigantaggio. – II Governo Napoleonico. – La ristaurazione del Governo Grigione dinanzi al Congresso di Vienna. – La Valtellina definitivamente riunita alla Lombardia nel 1815. – Usi e costumi a Milano prima del 1848. – II colera in Lombardia nel 1836. – La venuta nel Lombardo-Veneto dell’Imperatore d’Austria Ferdinando I successo a Francesco I. – Primi insegnamenti politici. – Un accidente pericoloso. – Divertimenti e feste in casa Trotti, episodi. – L’Istituto Boselli. – II maestro Pozzi. – Mio fratello Enrico. – I miei primi compagni di scuola nell’ Istituto Boselli e nel Ginnasio pubblico. – II direttore Boselli e una scappatella di Emilio. – La morte del direttore Boselli. - Le lezioni che ci da nostro padre. – Giuseppe Revere. – Le vacanze a Tirano. – I miei parenti di Valtellina. – II congresso scientifico di Milano. – La monografia di mio padre sulla Valtellina. – La Società d’Incoraggiamento. – II conte Carlo Porro. – La signora Anna Tinelli. – Caso disgraziato avvenuto a mio padre in viaggio. – Mio padre ci toglie dall’Istituto Boselli.’ Si va in Valtellina per le vacanze- – Mio padre colto da grave malore , muore in tre giorni. ”Con mia madre, e coi fratelli, si va in casa del cugino Luigi Quadrio. ”Tutta la popolazione di Grosso accompagna la salma di mio padre. – Note Storiche.

CAPITOLO II
1847
SOMMARIO : Ritorno a Milano. – Io e i miei fratelli continuiamo gli studi in casa. – L’amicizia con Cesare Correnti. – Prime letture patriottiche. – Gli amici del Correnti, e i ritrovi in casa sua. – I funerali di Federico Gonfalonieri. – Una carestia in Lombardia, e una grande questua a Milano con intenti politici. – La morte dell’Arcivescovo Gaisruck, e reiezione del Romilli. – L’amnistia data da Pio IX e le prime dimostrazioni. – Ricevimento e dimostrazioni al nuovo Arcivescovo. – Primi tafferugli e primo spargimento di sangue. – L’autunno del 1847 in Lombardia. – Gli inni a Pio IX. – Amici di Tirano, Giacomo Merizzi. – Ritrovi in casa Correnti. – Il Nipote del Vesta Verde. – Prime dimostrazioni e pubblica agitazione. – La dimostrazione del non fumare. – II Governo Austriaco aumenta le guarnigioni nelle città Lombardo-Venete. – Metternich manda a Milano Ficquelmont, poi Hübner, con una missione politica. – Le rimostranze del Consigliere Nazari di Bergamo al Governo.

CAPITOLO III
1848.
SOMMARIO: La dimostrazione del non fumare. – La sera del 1° gennaio. – In casa di mia nonna. – Provocazioni militari. – Periti e morti. – Le riunioni continue in casa Correnti. – II caffè della Peppina e quello della Cecchina. – Carlo Cattaneo contrario alla rivoluzione. – L’attitudine dell’aristocrazia. – La rivoluzione di Parigi del 24 febbraio. – La rivoluzione di Vienna del 13 marzo. – Grande dimostrazione a Milano per chiedere le riforme. – II 18 marzo incomincia la rivoluzione. – Ciò che vedo in via Monforte e presso la colonna di S. Babila. – Giovani armati. – Luciano Manara e i suoi amici. – Angelo Fava e Carlo Cattaneo.

CAPITOLO IV
1848.
SOMMARIO: II secondo giorno della rivoluzione. ”L’aspetto delle vie. – Broggi. – L’ing. Alfieri nostro casigliano prende il comando del quartiere e mi mette di guardia su un tetto. – Ospitalità-nelle famiglie. – La mattina del lunedì. – Assalto alla casa del Duca Visconti. – II figlio del mio portinaio. – Ferimento d’ un ufficiale. – Don Cesare Ajroldi e la barricata di S. Babila. – Terza giornata. – Con mia madre e mio fratello passiamo in via Durini, nel Collegio Garnier.’ Il console Pontificio. – L’ ing. Alfieri impazzito. – La barricata del Seminario e i palloncini dei seminaristi. – Formazione del Governo Provvisorio. – La proposta d’armistizio. – La guarnigione austriaca. – La presa della caserma del Genio. – Note sull’armistizio e sui fratelli Borgazzi.

CAPITOLO V
1848.
Sommario: La quinta giornata. – Preparativi per la presa di porta Tosa. – II prete che benedice i combattenti al ponte di Porta Tosa. – In piazza del Verziere. – I feriti. – I Martinitt dell’ Orfanotrofio. – La bandiera alla Madonnina del Duomo. – La presa di Porta Tosa. – Di guardia su un tetto. – II pittore De Albertis. – L’aspetto della città nella notte dal 22 al 25. ”La ritirata degli austriaci. – Le vie di Milano e l’entusiasmo pubblico ali’ annunzio della ritirata degli austriaci. – Gli abiti detti alla Lombarda. – Nel castello. – Partenza di un manipolo di volontari con Luciano Manara. – Gli ostaggi. – Le notizie dei paesi insorti tutto il Lombardo-Veneto.

CAPITOLO VI
1848.
SOMMARIO: Dopo la partenza degli Austriaci da Milano. – L’opinione pubblica. – Arrivo di volontari. – La Guardia Nazionale. – Cartucce fatte dalle signore. – La Palestra Parlamentare. – Un orologio rubato e un corpo di guardia. – Il Circolo Repubblicano detto l’Associazione Nazionale Italiana. – La processione del Corpus Domini. – Mazzini. – I partiti e la fusione col Piemonte. – I giornali. – Debolezza del Governo Provvisorio. – Cattaneo. – Cernuschi. – Dimostrazioni pubbliche, agitazioni. – Il battaglione dei volontari studenti e chierici. – In casa di mia nonna, zii e cugini.

CAPITOLO VII
1848.
SOMMARIO: Primi timori e prime inquietudini. – Il Ministro Vessemberg offre la pace al Mincio. – Ripulsa del Governo Provvisorio. – Carlo Alberto e i suoi generali. – Armamenti affrettati. – Offerte generose delle principali famiglie milanesi e lombarde al Governo Provvisorio. – Cattive notizie. – Allarmi. – Agitazione pubblica. – Nomina del Comitato di difesa. – Fanti, Maestri, Restelli. – Mobilitazione della Guardia Nazionale. – Mio fratello Emilio si arruola tra i volontari di Garibaldi, da poco venuto d’America. – Mia madre parte da Milano con me e con mio fratello Enrico.

CAPITOLO VIII
1848.
SOMMARIO; La partenza da Milano con due mie zie e la Contessa Sormanni. – Attitudine minacciosa dei contadini. – Si parte per Bellinzona in un omnibus sgangherato. – L’aspetto di Bellinzona. – Le notizie della Contessa Sormanni. – Sequestri. – Volontari e soldati sbandati. – Gustavo Modena. – Vado a Lugano alla ricerca di Emilio. – Mi perdo per strada sul monte Ceneri. – A Lugano ritrovo Emilio. – Casa Cramer Berra. – Mazzini. – Preparativi per una spedizione in Val d’ Intelvi. – Cattivo risultato della spedizione. – Gli emigrati a poco a poco si disperdono, alcuni vanno in Piemonte, o in Francia. – Altri rientrano in Lombardia. – Mio fratello va a Genova e a Pisa. – Mia madre, con me ed Enrico, nell’ottobre a Tirano.

CAPITOLO IX
1848.
SOMMARIO: Ritorno a Milano. – Aspetto della città. – Ripartiamo subito per la Valtellina. – I paesi governali militarmente. – Una condanna a Tirano. – 1 soldati croati, le loro usanze, i loro discorsi. – Gli alloggi militari. – Il maggiore Krall, comandante di Tirano. – Mazzini e la spedizione di Val d’Intelvi e di Chiavenna subito soffocate. – A Tirano studio, con poco successo, il tedesco e la musica. – Alla fine dell’anno ritorniamo a Milano per riprendere gli studi. – Aspetto sempre tristissimo di Milano. – Le notizie sui movimenti rivoluzionari che continuavano nell’Italia centrale.

CAPITOLO X
1849.
SOMMARIO: L’inverno del 1849. – La denunzia dell’armistizio, – La battaglia di Novara. – I tentativi di far insorgere la Lombardia. – Brescia. – La reazione si diffonde in tutta in Italia e solo rimane in arme Venezia. – Roma e il battaglione Manara. – Reduci di Roma e di Venezia. – Dimostrazione del 18 agosto pel fatto della Olivari. – Le bastonate date a parecchi cittadini pubblicamente. – Andiamo nell’autunno a Tirano. – Alloggi militari. – Una cazzaruola fatta volare in strada da mia madre. – Una condanna militare alla mia famiglia. – Perquisizioni militari.

CAPITOLO XI
1850.
SOMMARIO: Squallore della città anche nell’inverno del 1850. – Stato d’assedio rigoroso. – Propositi per la resistenza al Governo austriaco. – Disciplina patriottica. – Astensione dai pubblici divertimenti. – La contessa De Capitanei Serbelloni, e le serate di famiglia in casa sua. – La sala di scherma in casa dei miei cugini Paravicini. – Il cugino Carlo Minonzi. Faccio la conoscenza della contessa Maffei.

CAPITOLO XII
1850.
SOMMARIO: La contessa Clara Maffei e il suo salotto. – Il conte. Cesare Giulini. – Amici intimi e amiche della contessa. – Il Crepuscolo. – Carlo Tenca e i suoi collaboratori. – Carmelita Manara Fè, i suoi amici, e la contessa Ermellina Dandolo. – Ufficiali e soldati ungheresi. – Il conte Bethlen e suo nipote. – Primi accenni a nuove cospirazioni. – Organizzazione dei Comitati rivoluzionari in alcune città di Lombardia e del Veneto. – Il prestito di dieci milioni bandito da Mazzini per ordire la rivoluzione. – Primi processi politici a Venezia. – Dottesio condannato a morte. – Il Comitato centrale di Mantova e il sacerdote Enrico Tazzoli. – Il Clero lombardo e il Governo austriaco.

CAPITOLO XIII
1851.
SOMMARIO: Chiusura, delle Università, e l’insegnamento privato. – Il duello di Luigi Della Porta. – I Comitati minori di cospirazione. – G. B. Carta, alcuni suoi colleghi. – Il fatto del dottor Vandoni. – L’uccisione del Corbellini. – Il tappezziere Antonio Sciesa. – Condanne e fucilazioni, tra le quali quella del sacerdote Giovanni Griola di Mantova. – Una riunione a Mantova dei rappresentanti dei Comitati. – Un viaggetto in Svizzera a piedi, finito -in landau. – Il viaggio dell’Imperatore d’Austria a Milano per le manovre di Somma. – Esecuzione del Dottesio. – La morte del Berchet.

CAPITOLO XIV
1852.
SOMMARIO : Arresto del sacerdote Tazzoli. – Carnevale squallido. – Il teatro della Scala e il teatro Carcano. – I giovani e il patriottismo allegro. – Antonio Lazzati e Carlo De Cristoforis. – Il ritratto del conte Nava all’esposizione di Brera. – Numerosi arresti tra i membri dei Comitati. – Gli arrestati sottoposti a processo nelle prigioni di Mantova. – Le delazioni di Luigi Castellazzo. – Arresto di Antonio Lazzari e di altri che vengono condotti a Mantova. – Episodio del Pasotti e di Cervieri, – Arresto di Giovanni Pezzotti e suo suicidio in una prigione del castello di Milano. – Il colpo di Stato in Francia. – Timori e speranze. - Le prime condanne a morte nei processi di Mantova.

CAPITOLO XV
1853.
I
SOMMARIO: Mazzini decide di ordire una rivolta in Milano. – Vive opposizioni dei suoi principali amici. – Mazzini, fermo nel suo proposito, manda degli emissari a Milano. – Organizazione secreta di squadre di popolani, e piano della rivolta. – Il Piolti de Bianchi accetta d’esserne il capo. – Allarmi per l’inevitabile insuccesso, e vani tentativi per dissuadere Mazzini. – II sei febbraio. – I capi delle squadre si trovano soli ai ritrovi, e scompaiono. – Il popolano Ferri con pochi assale il posto di guardia del palazzo di Corte. – Pochi insorgenti, isolati, feriscono nelle strade alcuni soldati. – Breve tafferuglio nelle vie al laghetto. – Sorpresa e disgusto dei cittadini nell’ apprendere il giorno dopo i fatti avvenuti. – Alcuni cittadini si recano dal generale Giulay per scagionarne la città. – Le misure prese dal Governo locale, miti sulle prime, divengono severissime per ordini venuti da Verona e da Vienna. – Arresti e impiccagioni. – Carlo De Cristoforis, denunziato, cercato dalla Polizia, riesce a nascondersi e a fuggire. – Studi e lavori del De Cristoforis. – Sequestri sui beni degli emigrati. – Il Piemonte richiama da Vienna l’ambasciatore conte Revel.

CAPITOLO XVI
1853.
II
SOMMARIO: Le porte della città di Milano chiuse per oltre un mese. – Il Piolti ricoverato in casa amica. – Fronti, Furagy, Brizio. – Condanne in contumacia. – Nuovi rigori dello stato d’assedio. – Voci e notizie che giungono dalle carceri di Mantova sui prigionieri. – Le condanne. ”Episodio circa la condanna di Antonio Lazzari. – Dopo la prigionia, Lazzati, Pinzi, Bertani, Castellazzo. – Mazzini dopo il 6 febbraio cerca riordinare le fila dì nuove cospirazioni in Lombardia. – Progetto di formare delle bande armate nelle valli lombarde. – Cerca un nuovo capo del partito repubblicano in Lombardia. – Ambrogio Ronchi. – Il partito si sfascia e decade, i principali addetti se ne staccano. – Simpatie rinascenti verso il Piemonte.

CAPITOLO XVII
1853.
III
SOMMARIO: Partiamo, io e mio fratello Emilio, per un viaggio a Roma, a Napoli, e in Sicilia. – Soggiorno in Roma. – Da Roma, attraversando gli Appennini, andiamo ad Arsoli, Avezzano, Montecassino, Capua e a Napoli. – L’albergo e l’albergatore. – Amici. – Casa Gargallo. – Una chiamata alla Legazione Austriaca. – Tragitto da Napoli a Messina. – Catania, Taormina. – L’Etna e il prof. Gemellare. – Siracusa, viaggio a cavallo lungo la costa fino a Marsala. – Impressioni e disagi. – Locande e bettole. – La cortesia delle persone, i discorsi. – Un contratto coi mulattieri a Girgenti. – Un incontro misterioso. – Da Trapani a Palermo per Calatafimi. – Lettere per diverse persone dateci da Tenca. – Impressioni sulle condizioni civili di quel tempo nella bassa Italia. – Ritorno e lettere di nostra madre a Genova.


CAPITOLO XVIII
1853.
IV
SOMMARIO: Nostra madre ci avvisa a Genova degli arresti avvenuti in Valtellina, e d’una perquisizione fatta in casa nostra. – La spedizione del Calvi e il suo arresto. – Lettere di Mazzini al Calvi che, trovate, sono cagione degli arresti in Valtellina. – II processo di Salis, Stoppani e Zanetti in Valtellina. – Ulisse Salis. – La strada dello Stelvio. – Episodio del cannone nascosto dai fratelli Ulisse e Giuseppe Salis. – Torelli e Guicciardi.

CAPITOLO XIX
1854.
SOMMARIO: Sfacelo del partito repubblicano in Lombardia. – Evoluzione nel salotto di casa Maffei. – Il conte C. Giulini le sue relazioni in Piemonte. – Principio della guerra di Crimea. – Abolizione della legge sui cambi militari, servizio Obbligatorio. – Molti fuggono per causare la leva, altri ne sono esonerati corrompendo i medici militari. – Episodi. – La scuola dei pompieri. – In autunno a Tirano e a Grosio. – La guerra in Crimea. – La crittogama. – Il colera. – Il salotto di mia madre a Tirano.
CAPITOLO XX
1855.
SOMMARIO : Il Piemonte accede al trattato d’alleanza della Francia e dell’Inghilterra nella guerra contro la Russia. – Cavour, Vittorio Emanuele, Lamarmora. – L’attentato di Pianori contro Napoleone. – L’Esposizione Universale in Parigi. – Cessa in Lombardia lo stato d’assedio, e Radetzky è nominato Governatore civile del Lombardo-Veneto e comandante dell’esercito. – Io e mio fratello Emilio andiamo a Parigi. – Pietro Maestri e gli emigrati italiani. – Le diverse opinioni. – Daniele Manin.’La vittoria di Balaclava. – Una serata al teatro Opéra coll’intervento della Corte e della Regina d’Inghilterra. – Il nostro alloggio a Parigi. – Parole di Napoleone al conte Arese. – Nuove speranze. – L’autunno in Valtellina, il teatro di Tirano e il sarto declamatore. – Ritorno a Milano. – Le nuove speranze nel salotto della contessa Maffei. – Emilio Dandolo in Crimea.

CAPITOLO XXI
1856.
I
SOMMARIO: Casa Dandolo, casa Manara, casa Carcano. – La pace dopo la guerra di Crimea. – L’attitudine di Cavour nel Congresso di Parigi. – II nuovo indirizzo del patriottismo italiano. – Il Crepuscolo, e Carlo Tenca. – La vita cittadina si rianima. – Feste. – Teatri. – Gli ufficiali austriaci. – La contessa Sarnoyloff. – I duelli, e il duello di Gustavo Viola. – Il nomignolo di oca dato dagli austriaci alle signore milanesi patriotte. – Una tragedia per marionette. – Il duello di Manfredo Camperio.

CAPITOLO XXII

1856.
II.

SOMMARIO: La sottoscrizione dei cento cannoni per la fortezza d’Alessandria. – Sottoscrizione mazziniana per diecimila fucili. – Un mio nuovo viaggio in Francia e a Parigi. – L’emigrazione italiana a Parigi e i partiti piemontese, murattiano, e repubblicano. – Montanelli, Maestri, Sirtori. – L’annunzio d’un viaggio dell’Imperatore d’Austria in Lombardia. – Propositi d’astensione, e di dimostrazioni, nell’occasione della venuta dell’Imperatore. – Sottoscrizione per offrire alla città di Torino un monumento dedicato all’esercito piemontese. – Casa d’Adda.

CAPITOLO XXIII
1857.
SOMMARIO: Provvedimenti del Governo austriaco per rendere solenne la venuta dell’Imperatore in Lombardia. – Accordi nella società milanese per la resistenza e per l’opposizione. – Emilio Dandolo, Soncino, Mancini, Carcano, ed altri mandati a domicilio coatto. – Ammonizioni al Crepuscolo. – Il solenne ingresso dell’Imperatore in Milano. – Il contegno della popolazione. – In casa Dandolo. – Le fotografie del monumento all’esercito piemontese. – Il ricevimento a Corte. – Ministri al seguito dell’Imperatore. – Il conte Archinto. – Il ministro austriaco Buoi risponde alle dimostrazioni italiane del Governo piemontese richiamando il ministro d’Austria da Torino, e il Piemonte fa altrettanto. – Amnistia ai prigionieri politici, e dimostrazioni provocate dalla Polizia. – Amici che ritornano dalle prigioni di Josephstad e Theresienstad. – II maresciallo Radetzki esonerato dalle funzioni di comandante civile e militare del Lombardo-Veneto. – Parziale soppressione del Crepuscolo. – Lamarmora presenta la legge sulle fortificazioni d’Alessandria, sul porto della Spezia e Cavour sul traforo del Cenisio. – La Farina fonda la Società Nazionale. – Lo sbarco di Pisacane a Sapri. – Nomina dell’Arciduca Massimiliano a governatore generale del Lombardo Veneto. – Sua venuta a Milano. – La medaglia di S. Elena.

CAPITOLO XXIV
1858.
I.
SOMMARIO: L’arciduca Massimiliano Governatore generale del Lombardo-Veneto dopo la morte di Radetzki. – Massimiliano cerca di attirare a sé diversi cospicui cittadini. – La Convenzione per le ferrovie italo-austriache. – Cesare Cantù. – Resistenze e lotte della società e dei patriotti milanesi contro Massimiliano. – Il salotto della contessa Maffei, il conte Giulini, e la resistenza all’Arciduca. – Parole di Cavour al Giulini e al Dandolo. – Casa Crivelli e casa Dandolo. – Timori che destava 1’azione di Massimiliano. – Propositi di dimostrazioni e di duelli che si fanno in casa Dandolo.

CAPITOLO XXV
1858.
II.
SOMMARIO: Una visita a Corte del marchese Luigi d’Adda. – Una provocazione di Alfonso Carcano alla Scala e una sfida. – Sono uno dei padrini. – Una chiamata del Direttore di Polizia. – La notte seguente si va in Piemonte. – Il duello. – L’Arciduca chiama Stefano Jacini per incaricarlo d’uno studio sulle condizioni economiche della Valtellina. – Jacini scrive un bel libro, e la Valtellina rimane nelle condizioni di prima. – Le illusioni dell’Arciduca. – Voci d’una missione data da Massimiliano al duca Melzi presso Napoleone. – Il principe Porcia, e il suo sfratto da Milano. – Cavour a Plombières. – Cavour chiama il Giulini e il Dandolo. – Progetti di Cavour per l’anno seguente. – Ultimi mesi di vita di Emilio Dandolo. – La famiglia Lutti di Riva di Trento. – Accordi e sottoscrizione, per mandare i volontari in Piemonte nella seguente primavera. – La Società Nazionale italiana.

-CAPITOLO XXVI
1859.
I
SOMMARIO: Il capo d’anno. – I discorsi di Napoleone e di Vittorio Emanuele pel capo d’anno e per l’apertura del Parlamento. – Dimostrazione al teatro della Scala e il coro della « Norma.» guerra guerra. – L’organizzazione per mandare i volontari in Piemonte. – Nel gennaio e nel febbraio incomincia la partenza dei volontari – La morte di Emilio Dandolo. – Il trasportò funebre della salma di Dandolo e la corona tricolore. – Il discorso al cimitero circondato dalla truppa. – Perquisizione del giorno dopo in casa Bargnani ove la Polizia sequestra una lettera di mio fratello Emilio. – All’alba del giorno seguente, il 25 febbraio, la Polizia viene in casa nostra per arrestare mio fratello e me. – Mio fratello aveva dormito in casa d’un amico. – Io riesco a fuggire. – Dopo aver saputo che in quella notte la Polizia aveva arrestati Garavaglia, Carcano, Signoroni e il moretto di casa Dandolo, vado dalla contessa Maffei. – La contessa Maffei, col mezzo di Tenca, mi procura il mezzo d’uscire dalla città. – Un primo contrattempo. – Un legnetto, e poi altri, mi conducono a Lonate Pozzuolo. – Il mio ospite. – II signor Ernesto Tirinanzi, il giorno dopo, presentandomi come un Ispettore ferroviario, mi ottiene dal Commissario di Polizia di passare il Ticino in barca. – Giungo a Oleggio, e colla strada ferrata, riparto per Torino.

CAPITOLO XXVII
1859.
II
SOMMARIO: Arrivato a Torino vi trovo mio fratello Emilio giunto quel giorno stesso. – Le circostanze che accompagnarono la sua fuga da Milano. – Una lettera di G. B. Guy. – I volontari – La Commissione d’ arrolamento e le scuole militari preparatorie. – Giuseppe Massari. – Casa Arese e casa Correnti. – Sirtori. – Il processo, a Milano, per la dimostrazione del funerale Dandolo. – L’interrogatorio della contessa Ermellina Dandolo. – Un’udienza del Conte di Cavour. – Formazione dei Cacciatori delle Alpi. – Le vie di Torino affollate da cittadini che venivano da ogni parte d’Italia. – Voci dubbiose o sconfortanti che vengono tratto tratto da Parigi. – Ansietà pubblica, e fede in Cavour. – L’arrivo dei plenipotenziari austriaci che intimono il disarmo : rifiuto del Governo Piemontese. – La seduta della Camera dei deputati in cui Cavour chiede i pieni poteri. – La dichiarazione di guerra, il proclama del Re all’esercito. – Napoleone interrompe le relazioni coll’Austria – II Mezzacapo destinato a prendere il comando delle forze insurrezionali in Romagna arruola alcuni giovani da condur seco, nel cui novero sono accolto io pure. – Cavour nomina una Commissione consultiva di lombardi per predisporre i primi decreti amministrativi con cui iniziare il nuovo Governo in Lombardia, e sono chiamato anch’io a prendervi parte. – L’arrivo dei primi soldati francesi, e il duca di Chartres. – Accoglienza entusiastica alle truppe francesi nelle vie di Torino. – L’addio di Carlo De Cristoforis.

CAPITOLO XXVIII
1859.
III.
SOMMARIO: Mio fratello Emilio è nominato Commissario Regio al campo di Garibaldi. – Le istruzioni dategli da Cavour. – Due giorni dopo Emilio mi telegrafa di seguirlo. – Parto per Vercelli e per Arona. – Attraverso di notte il lago Maggiore con Nievo e Griziotti, scortando quattro obici. – Giungiamo a Varese. – Vedo Garibaldi che ritorna da Como. – Ordini nei paesi comaschi e nella Valtellina per insorgere. – Contrordini dal quartier generale. – Giungono tardi. – Una Commissione di cittadini Sondriesi si presenta a Garibaldi per chiedere soccorsi. – Sono incaricato del Commissariato Regio per la Valtellina. – Accoglienze festose, patriottiche. – Condizioni della Valtellina in quei giorni.

CAPITOLO XXIX
1859.
IV.
SOMMARIO; Proclami pubblicati a Sondrio.’Prime mosse degli austriaci dallo Stelvio verso la Valtellina. – Prime difese dei Valtellinesi. – Dispareri sulla difesa. – Primi provvedimenti di difesa. – Ricognizioni fatte da pattuglie austriache. – Notizie esagerate e panico nella Provincia. – Nomino una Commissione di pubblica sicurezza. – Costantino Iuvalta di Teglio commette alcuni atti di reazione in quel Comune. – Un professore di lingua tedesca sorpreso mentre inviava lettere a un posto nemico. – Viene arrestato. – Continua l’arrolamento in Provincia. – Comunicazioni difficili. – Mancanza

CAPITOLO XXX
1859.
V.
SOMMARIO: Prime notizie sulla battaglia di Magenta. – II battaglione valtellinese. – Il capitano Francesco Montanari. – Il parroco di Grosio. – I soldati svizzeri al confine. – Le spie austriache. – Un progetto di assalto a Bormio. – Parto per Bergamo per conferire con Garibaldi. – A Bergamo in casa Camozzi. – Il quartiere generale di Garibaldi. – Il capitano di stato maggiore Clemente Corte. – Ufficiali austriaci prigionieri. – Il colonnello Thürr. – Come Garibaldi riceve quei prigionieri. – Disposizioni di Garibaldi

CAPITOLO XXXI
1859.
VI.
SOMMARIO : Vado a Milano con mio fratello Emilio a conferire col Vigliani Governatore generale della Lombardia. – Mio fratello mi racconta le varie e gravi difficoltà della sua missione. – Conferisco col Correnti e col Vigliani. – Riconferma della mia nomina a R. Commissario per la Provincia di Sondrio. – Ritorno a Sondrio. – Arrivo del colonnello Sanfront e del capitano Lodovico Trotti.’ Il servizio d’informazioni militari nel Tirolo. – Due comunicazioni secrete. – Emilio m’annunzia la prossima venuta di Garibaldi. – Enrico Guicciardi Intendente di Sondrio. – Fine del mio Commissariato. – Occupazione del Mortirolo da parte delle truppe piemontesi. – Preparativi per minare le strade tra Lecco e Colico. – Movimento delle truppe austriache in Tirolo prima della battaglia di Solferino. – Si teme una invasione dal Tonale. – Il maggiore Manassero. – Arrivo dell’ avanguardia di Medici. – La battaglia di Solferino. – Manassero si ripiega su Edolo. – Il battaglione valtellinese all’avamposto. – Attacco degli austriaci respinto. – Garibaldi entra in Valtellina.

CAPITOLO XXXII
1859.
VII.
SOMMARIO: D’accordo con Guicciardi parto per Torino per affari amministrativi. – Un’udienza da Cavour, a Torino. – Emilio a Modena. – Io ritorno a Sondrio. – Marcia del Medici su Bormio. – Presa di Bormio. – Attacco dei Bagni di Bormio. – Ritirata degli austriaci ed occupazione da parte loro di Sponda lunga. – Rimango alcuni giorni a Bormio. – Stanchezza dei volontari – Ritorno del battaglione valtellinese a Sondrio. – Mio ritorno a Sondrio con Guicciardi. – Richiamo del capitano Montanari. – Arrivo dei Cacciatori degli Appennini.

CAPITOLO XXXIII
1859.
VIII
SOMMARIO: II Guicciardi chiama Garibaldi a Sondrio. – L’armistizio. – Il battaglione valtellinese. – II soldato Antonio Pievani, e le sue convinzioni religiose. – Diventa uno dei Mille, poi si fa frate. – La notizia della pace di Villafranca.’ Dolore e turbamento degli animi. – Scioglimento dei corpi dei volontari – Mi ritiro da ogni incarico, e parto per Milano.

CAPITOLO XXXIV
1859.
IX.
SOMMARIO: Milano dopo la pace di Villafranca. – Gli emigrati veneti. – Il Comitato di soccorso per l’emigrazione veneta. – Ricevimenti e feste a Milano. – Il conte Francesco Annoni comandante della Guardia Nazionale. – Viene fondato il giornale La Perseveranza. – Mio fratello Emilio a Modena presso il Dittatore Farini. – Emilio mandato da Cavour a Parigi e a Londra. – Nuove presentazioni nel salotto della contessa Maffei. – Ufficiali e soldati francesi. – Ospitali e alloggi privati pei feriti. – Il Ministero Rattazzi e le sue leggi amministrative.

CAPITOLO XXXV
1860.
I
SOMMARIO: Finisce il giornale il Crepuscolo. – Vado a Modena dal Farmi, poi a Bologna. – La Ffamiglia e i segretari di Parini. – Cavour ritorna al Governo. – Massimo d’Azeglio Governatore di Milano. – I Municipii del Lombardo-Veneto al tempo del Governo austriaco. – Le nuove elezioni amministrative. – Antonio Beretta Sindaco di Milano. – L’ospitalità e i ricevimenti di casa Beretta. – Feste e ricevimenti in molte famiglie* – Casa Crivelli. – I coriandoli. – Le signore d’allora. – Gli ufficiali francesi. – Il maresciallo Vaillant. – Entrata di Vittorio Emanuele in Milano il 16 febbraio. – Ricevimenti del Re a Corte. – Alessandro Manzoni. – Sottoscrizione, proclamata da Garibaldi, per un milione di fucili. – Elezioni politiche pel 25 marzo. – Riunioni elettorali. – Il Circolo politico detto delle Galline. – I giornali il Pungolo, la Perseveranza e 1’Unità Italiana. – Le elezioni politiche eclettiche di Milano. – Crispi negli uffici della Perseveranza. – Notizie e preparativi per la spedizione di Sicilia.

CAPITOLO XXXVI
1860.
II
SOMMARIO : Forestieri a Milano. – Faccio la conoscenza di Alessandro Manzoni. – La sua famiglia e i frequentatori solitidella sua conversazione serale. – Le sue abitudini, i suoi discorsi. – L’abate Ceroli e il prof. Luigi Rossari. – Don Pedro imperatore del Brasile. – Omaggi pubblici a Manzoni.

CAPITOLO XXXVII
1860.
III.
SOMMARIO: Continuazione dei fatti del 1860. – Tentativo di Cavour per promuovere un pronunziamento militare a Napoli. – Garibaldi entra in Napoli. – Le truppe regie entrano nell’Umbria e nelle Marche. – Il conte Pasolini Governatore di Milano. – I ricevimenti e le feste alla Prefettura. – L’ufficio di Questura affidato provvisoriamente dal Governo ai principali Municipi. – L’ufficio di Questura nel Municipio di Milano. ”: Suo ordinamento provvisorio. – Un agente della Polizia imperiale francese. – Ordinamento regolare delle Questure. – Il cav. Setti, primo questore. – II Farini nominato luogotenente a Napoli. – Mio fratello Emilio lo accompagna.- – La salute di Farini va declinando. – I grandi avvenimenti che si succedono sul finire del 1860. – Un detto di Alessandro Manzoni. – Proclamazione del Regno d’Italia, con Roma capitale. – Il riconoscimento della Francia, dopo la morte di Cavour.