Frammenti, 9 febbraio 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE
"HAITI"
2001
Un ”tala” delle isole Samoa vale 5,43061 ”gourde” di Haiti.
IMMIGRATI CLANDESTINI NEGLI USA: DA HAITI 105.000
2002
Per curare i malesseri del dopo-sbronza ad Haiti infilano tredici spilli con la capocchia nera nel tappo di sughero dell’ultima staffa.
AL FAYED Mohamed Alessandria d’Egitto (Egitto) 27 gennaio 1929. Magnate. Nel 1964 si mise in cerca di uno Stato disposto a concedergli un passaporto diplomatico. Sostenendo di essere uno sceicco del Kuwait, fingendo che la sua flotta (sei traghetti!) trasportasse la maggior parte del petrolio Q8, convinse Papa Doc Duvalier, il presidente di Haiti, a dargli 5 milioni di dollari per costruire un terminale petrolifero [...] Divenne il confidente del sanguinario dittatore e si fidanzò con la figlia. L’anno successivo scappò a Londra con 153 mila sterline del terminale petrolifero: l’unico al mondo capace di fregare Papa Doc e di farla franca (ciò spiega in parte anche la sua ossessione per le guardie del corpo, mai meno di quaranta).
Ad Haiti i piccoli schiavi son detti ”restavec” (dal francese ”rester avec”, ”vivere insieme”).
I bianchi che avevano colonizzato Haiti erano soliti mangiare carne affumicata sul ”boucan” (marchingegno formato da due pali). Di qui l’appellativo ”bucaniere”. I bucanieri di origine inglese erano detti ”freebooters” (saccheggiatori): da lì derivò il termine francese filibustiers e l’italiano filibustieri.
WYCLEF JEAN Croix-des-Bouquets (Haiti) 17 ottobre 1970. Cantante.
2004
Haiti ha una produzione di caffè per gourmet.
Ad Haiti, oltre che a Cuba, esiste una specie di maschio di almiqui (Solenodon paradoxus), mammifero divoratore d’insetti, dall’aspetto strano (sembra quasi un incrocio tra un ratto e un tasso), che si credeva ormai estinto da anni.
BRAHIMI Lakhdar, inviato Onu ad Haiti 1994.
Morti ammazzati ad Haiti.
Dopo una sosta alle Canarie (12 agosto - 6 settembre) Colombo riprende la navigazione che il 12 ottobre 1492 lo porta a toccare una terra che crede essere un’isola giapponese: si tratta in realtà di quella che ora è Haiti.
URAGANO. L’uragano Jeanne ha ammazzato oltre 1.500 persone a Haiti soffiando venti a 190 km/h.
Memo Trevisan, giocatore triestino e poi allenatore (anche di Haiti, mondiale ’74, gol di Sanon, infranto il record di Zoff).
2005
Nel culto Vudù di Haiti si crede che l’anima umana abbia sede nella nuca.
JEAN Michaelle Port au Prince (Haiti) 6 settembre 1957. Politico. Una rifugiata da Haiti, il posto più povero dell’emisfero nord, nata a Port-Au-Prince e scappata a 11 anni con la famiglia dalla dittatura di Papa Doc Duvalier.
Il nome di Haiti era Hispaniola.
2006
I marines occuparono Haiti senza interruzione dal 1915 al 1934.
Port-au-Prince, la capitale di Haiti, è una città relativamente piccola avvolta da zone di degrado sterminate quali Bel Air e Cité Soleil.
Sequestro lampo di una donna di origine italiana (notizia del 2005).
Ad Haiti ottomila «caschi blu» bengalesi, pakistani, etiopi e nigeriani proseguono una lunga missione.
2007
Haiti, Paese violentissimo e con la più alta mortalità infantile dell’emisfero occidentale.
Haiti 1.500 morti dal 2004.
Fonte: il giornale on line Peacereporter (accompagnato da questo mese anche da un mensile cartaceo).
Tra i primi Paesi a beneficiare di "Give one, get one": il consumatore occidentale può comprare due computer portatili low cost, il famoso "$100 laptop" creato da Nicholas Negroponte, e regalarne uno a un bimbo del cosiddetto Terzo Mondo.
2008
Jan De Cock non ha mai commesso un crimine eppure ha passato quasi due anni in prigione. ”Me ne viene in mente una di Haiti, in cui eravamo 18 in una cella da 18 metri quadri. Mai un’ora d’aria, tutti sempre nello stesso punto, alcuni da otto anni. Nessun orpello, solo un secchio per i bisogni. Le donne erano fortunate: potevano uscire dalla cella, una volta al giorno, per vuotare il secchio degli uomini!».
Il 29 febbraio 2004 Jean-Bertrand Aristide lascia la presidenza dell’isola di Haiti.
Si sono verificati scontri per la fame, una vera e propria «guerra del pane».
Pierre Toussaint, nato ad Haiti nel 1766 e morto a Manhattan nel 1853. Ex schiavo cattolico i cui resti sono inumati nella cripta sotto l’altare maggiore, insieme ai precedenti Cardinali e Arcivescovi di New York: unico afro-americano ad aver ricevuto tale onore.
Nel 1787 Toussaint aveva lasciato Haiti con i suoi «padroni», proprietari di una piantagione di canna da zucchero. E aveva continuato a servirli e a mantenerli, anche quando caddero in disgrazia e lui avrebbe potuto acquistare la libertà. Con i ricchissimi proventi della sua seconda attività di parrucchiere per l’elite bianca di allora Toussaint preferì acquistare la libertà alla sorella Rosalie e a Juliette Noel, sua futura moglie.
Il governo di Haiti è stato travolto e costretto alle dimissioni dopo le rivolte per il caro-alimenti.
E’ tra i paesi che spreca meno risorse della Terra, insieme a Congo, Afghanistan e Malaqi.
2009
Il reddito mondiale scaturito dal lavoro degli immigrati è di duemila miliardi di dollari. La quota destinata alle rimesse è il 20-25 per cento (soldi che ad Haiti rappresentano il 20%).
2010
Ha il primo tasso di mortalità infantile nell’emisfero occidentale, seguito dal Guatemala.
Reddito medio al giorno: un dollaro.
A coordinare gli aiuti per il terremoto saranno Bill Clinton e George W. Bush.
DOMANDE & RISPOSTE: BAMBINI DI HAITI, SERVE LA CORSA ALL’ADOZIONE? -
Molti bambini di Haiti sono rimasti soli: possono già essere adottati?
No, prima è importante che l’emergenza finisca e la situazione si stabilizzi. Non bisogna infatti pregiudicare la possibilità che i bimbi si possano ricongiungere con i loro familiari e parenti. Basti pensare che il 97-98% dei bambini scampati allo tsunami thailandese del 2004 hanno trovato degli affetti a cui ricongiungersi.
Nel frattempo si può ipotizzare un altro tipo di affidamento temporaneo?
Anche in questo caso ogni ragionamento in tal senso è prematuro. Togliere i bimbi da Haiti anche per un breve periodo significherebbe rendere più complicato un loro successivo reinserimento nell’originaria sfera affettiva. E il bene dei bambini è sempre prioritario.
E allora perché l’Olanda ha inviato un aereo a prendere cento bambini?
Si trattava di bimbi già adottati o comunque già abbinati a coppie dei Paesi Bassi, Stato che tradizionalmente adotta molti piccoli haitiani (circa 90 nel 2009) dietro Francia (651), Usa (330) e Canada (150). L’Italia dal 2000 a oggi ha accolto una quarantina di bimbi, pochi dunque.
Quando si potranno adottare i piccoli orfani del terremoto?
Occorre che prima lo Stato haitiano dichiari quanti sono i propri figli adottabili, secondo i principi che l’Italia riconosce, ovvero l’accertamento dell’effettivo stato di abbandono del minore e l’assenza di risorse utili al bambino dentro Haiti stessa.
Chi è in pole position per adottare ad Haiti?
Chi ha già ottenuto il decreto di idoneità da parte del Tribunale, ha già dato mandato a un ente, ma ha davanti a sé una lunga lista d’attesa. Nel momento in cui Haiti partirà con le richieste di adozione - rendendo noti numeri e modalità -, queste coppie già motivate all’accoglienza di minori (non solo di Haiti, dunque) potranno dirottarsi sullo Stato caraibico.
Emmanuel Sanon, centrocampista haitiano che segnò nella Coppa del Mondo 1974 un gol a Italia e Argentina, morto nel 2008 a Miami.
Il premier italiano Berlusconi ha inviato nell’isola caraibica Guido Bertolaso.
Washington ha assunto il controllo degli sforzi umanitari ad Haiti. I soldati americani hanno assunto il controllo del devastato aeroporto di Port-au-Prince. Hanno dirottato un volo francese di Médicins Sans Frontières, carico di medicinali.
Bush coordina le operazioni di raccolta dei fondi per gli aiuti ad Haiti. Bill Clinton è l’inviato dell’Onu per Haiti.
Ad Haiti i morti sicuri, cioè quelli di cui è stato trovato il corpo e che sono stati seppelliti, erano – a venerdì 22 gennaio - 111.499. I feriti 193.900. Le persone disastrate dal sisma tre milioni, su una popolazione di nove milioni di abitanti. Gli estratti vivi 123, un numero record secondo tutti quelli che se ne intendono. Le ricerche sotto le macerie sono terminate venerdì 15 gennaio. Lunedì questi dati erano già modificati e il Corriere della Sera scriveva di 150 mila sepolti e 350 mila vittime. Quanto alla fine delle ricerche, era appena stata annunciata che dalle macerie dell’hotel Napoli Inn è stato estratto Wismond Exantus Jean-Pierre, di 24 anni, cassiere dell’albergo, sopravvissuto bevendo coca-cola e mangiucchiando «qualcosa qua e là».
Il mondo ha mandato ad Haiti, per sottrarla all’apocalisse, più di un miliardo di dollari, una somma che potrebbe arrivare a un miliardo e mezzo. La malavita è già all’opera nell’isola, soprattutto nel ratto dei bambini, migliaia dei quali sono allo sbando, essendosi trovati a un tratto senza padre né madre. Guido Cornale, l’uomo dell’Unicef sul posto, ha raccontato: «Il nostro staff ha notato donne eleganti che sulla pista dell’aeroporto salivano su un aereo in compagnia di un bambino per poi scendere da sole». I bambini della cui scomparsa si è certi sono al momento quindici: si trovavano negli ospedali e qualcuno li ha portati via. Il destino che li attende è di essere soppressi per alimentare il traffico d’organi o di venire consegnati alle reti mondiali dei pedofili (morte sicura anche in questo caso, dopo che avranno dato piacere ai loro assassini) oppure di finire schiavi da qualche parte. La schiavitù era praticata ad Haiti anche prima del sisma. Nell’isola si contavano 225 mila restavek, parola derivata dal francese che significa ”resta con”. Si trattava di figli di disperati che venivano ceduti come domestici ai ricchi perché le loro famiglie non erano in grado di mantenerli. Otto volte su dieci si trattava di bambine, dato che le bambine imparavano prima e meglio a occuparsi della casa. Il fenomeno, dopo la catastrofe di due settimane fa, sembra destinato a triplicarsi. Sull’isola, a prevenire e a reprimere questi orrori, non sono rimasti in vita che 2.500 poliziotti.
La portaerei italiana Cavour ha levato le ancore per far rotta verso Haiti.