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 2010  febbraio 09 Martedì calendario

CAOS-PROCESSI, 160MILA FASCICOLI SENZA GIUDICE

Le chiamano, con un eufemismo, «sedi scoperte»: sono le procure da cui i magistrati fuggono appena possono. Al Consiglio superiore della magistratura, dove sovrintendono al buon funzionamento della giustizia, sono consapevoli che il problema è esplosivo. Le peggiori situazioni sono in Sicilia: a Enna, assenti 4 sostituti procuratori su 4 in organico, scopertura del 100%; lo stesso accade a Nicosia (distretto di Caltanissetta), a Mistretta (Messina) e a Sciacca (Palermo). Ma siccome i reati non stanno lì ad aspettare i tempi delle nomine e dei concorsi, le denunce dei cittadini fioccano ugualmente, e le forze dell’ordine fanno egregiamente il loro lavoro, accade che a Enna siano maturati nel frattempo 2565 fascicoli. Ognuno di essi nasconde una storia noir. Meriterebbero un’indagine e, forse, un processo. Ma tutti quanti i 2565 fascicoli di Enna, al momento, sono «senza titolare». Così i 1100 di Nicosia, i 652 di Mistretta e i 2400 di Sciacca. Grottesco.
Risultati meno catastrofici, ma pur sempre clamorosi, vengono poi dal Nord. A Brescia mancano 6 sostituti su 21 in organico, pari a una scopertura del 28%, ma siccome nel frattempo sono sopravvenuti 24 mila fascicoli, significa che ce ne sono circa 7 mila senza titolare. A Bolzano, con il 60% dei posti vacanti - mancando 6 procuratori su 13 previsti - ci sono 6100 fascicoli scoperti. E a Bergamo, con una scopertura del 31%, i procedimenti in cerca d’autore sono 5619. In tutto, 158 mila procedimenti sono senza titolare. E sono 215 i magistrati assenti dalle procure.
«Questi dati - spiega il consigliere Dino Petralia, eletto al Csm in rappresentanza della corrente Movimenti Riuniti - sono ovviamente una proiezione virtuale perché, laddove c’è anche un solo magistrato presente, tutti i fascicoli gli vengono intestati». Ma lo schema dà l’idea di che razza di carichi di lavoro piombano sul capo dei malcapitati che ancora non sono fuggiti da quelle procure in affanno.
Per venire a capo del problema, il governo ha appena emanato un decreto che è all’esame del Senato. Considerando l’emergenza, si prevede la possibilità che il Csm disponga dei trasferimenti d’ufficio e prevede una deroga al divieto di usare «giudici ragazzini», cioè freschi di concorso, per gli uffici di procura. La deroga però è limitata a 300 posti e non è immediatamente spendibile: bisognerà attendere il marzo 2011 perché il concorso finisca e si conoscano i nomi dei vincitori. Di qui molti dubbi. Che cosa accadrà nel frattempo? Secondo Petralia, una soluzione potrebbero essere dei trasferimenti temporanei, detti «applicazioni», che permetterebbero di coprire i vuoti in organico per sei o dodici mesi. Il tempo necessario in attesa dei rinforzi.
«Il decreto - dice a sua volta Cosimo Maria Ferri, componente del Csm per la corrente Magistratura Indipendente - è un buon punto di partenza. Dimostra come l’allarme lanciato dalla magistratura sia stato recepito e non era scontato vista la conflittualità di quest’ultimo periodo. Il provvedimento, poi, così come emendato alla Camera, è frutto del dialogo nel rispetto dei ruoli reciproci tra magistratura e politica, ma servirebbe uno sforzo in più». Ferri, come tutti i suoi colleghi, non vede di buon occhio i trasferimenti d’ufficio e sa che in passato ogni trasferimento coatto è stato poi bloccato dai Tar. Concorda perciò con Petralia: l’anno che manca potrebbe essere coperto con qualche soluzione transitoria «consentendo pure ai giudici di andare in applicazione come pubblici ministeri, per periodi limitati, e provveda alla copertura degli organici. E forse è il caso che si bandiscono nuovi concorsi per colmare il vuoto di organico del 12%, pari a 1.158 posti». Nnelle prossime settimane Magistratura indipendente si farà promotrice di incontri nelle sedi disagiate. «Bisogna dare un segnale di vicinanza sia ai cittadini di quelle aree dove mancano i magistrati, sia agli stessi magistrati che ogni giorno si impegnano nel loro lavoro», dice Ferri.
Franco Monaco