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 2010  febbraio 08 Lunedì calendario

L’UE TAGLIA L’ACQUA DELLE DOCCE. LUCI E ARIA PER RISPARMIARE

Al culmine del consumismo, sfrigola e brilla la doccia con l’acqua che cambia colore a seconda della temperatura: «Così potrai entrare in doccia quando la temperatura è giusta per te’ spiega la pubblicità’ se la temperatura è inferiore a 33 gradi l’acqua si colora di verde, tra i 33 e i 41 gradi diventa blu, tra i 42 e i 45 gradi si colora di rosso, e se la temperatura supera i 45 gradi inizia a lampeggiare..». Una vera «lussuria idrica»: «E se sei un albergatore, con questo fantastico oggetto stupirai i tuoi clienti!». All’estremo opposto, riservata ai più severi cultori dell’eco-efficienza, ecco invece la «doccia al risparmio»: un soffione dai buchi più piccoli, l’acqua che si mescola a particelle d’aria così da venire economizzata («ma senza che ne diminuisca la portata», precisano i fabbricanti, «e senza che la persona sotto il getto si accorga di nulla»). Dunque: meno consumo di energia usata per riscaldare quella stessa acqua, e anche minor produzione di CO , il diossido di carbonio.
Le lampadine, le lavatrici, e tutti i prodotti che consumano direttamente energia, sono già protagonisti delle direttive sull’«eco-efficienza» varate dall’Unione europea. Ma ora anche i rubinetti o i soffioni delle docce, cioè prodotti che hanno un impatto solo indiretto sul consumo energetico, dovranno rispondere alle regole fissate da Bruxelles: indicazioni generali di fabbricazione, certificate probabilmente da un’etichetta, e che varranno solo per i prodotti fabbricati in Europa.
La burocrazia della Ue vuole frugare nei nostri bagni e imporci perfino le misure di quei soffioni, protestano giornali euroscettici come il tedesco Der Spiegel. Non è così, almeno per ora: niente limiti fissi, libertà (condizionale) di rubinetto. Ma il tema, come si dice, è all’ordine del giorno: secondo dati Ue, l’acqua calda dei bagni ruba il 25% dell’energia consumata da uno stabile. «Anch’io, quando facevo la doccia nell’appartamento qui a Bruxelles’ parole del commissario uscente Ue all’Energia, Andris Piebalgs – cercavo di non sprecare l’acqua calda. Che ci vuole?». Ammonisce l’Agenzia europea per l’ambiente: «Investi in un bulbo della doccia a basso flusso». E niente approcci alla vasca, naturalmente: «Scegli di fare una doccia anziché un bagno. Basta un terzo dell’acqua necessaria per un bagno! Sempre che la doccia duri meno di 5minuti. Lavati rapidamente, dunque, e usa un timer per controllare la durata della prossima doccia!».
I dispositivi già sul mercato si chiamano Ebf («Erogatori per doccia a basso flusso»): sono «rompigetto areati» o miscelatori di aria e acqua, grandi come una moneta da pochi centesimi, che – sempre a dar retta ai produttori – consentono un risparmio di acqua e di energia intorno al 50%. Un recente progetto patrocinato dal governo italiano prevede l’introduzione degli Ebf negli impianti sportivi, nelle scuole, nelle piscine della Liguria. Tagli previsti per l’acqua, sul 30-50%: e oltre 100 chili in meno di CO prodotti ogni anno.
L’ultimissima novità sul mercato non è però un soffione da doccia ma quello che i depliant presentano come «l’orinatoio a zero flusso d’acqua, che consente di risparmiare oltre 150.000 litri di acqua fresca, ogni anno. E che può essere usato per 15.000 volte di seguito, prima che richieda manutenzione». Come avvenga tutto ciò, i depliant non lo spiegano: ma forse è meglio così.
Luigi Offeddu