Fosca Binker, Libero 6/2/2010, 6 febbraio 2010
ALLA FIAT FANNO I VAGHI MA L’AIUTINO STATALE LO INTASCANO OGNI ANNO
Non un cent proveniente dalle casse dello Stato figura nel bilancio consolidato di Fiat group di questo ultimo triennio, come ha sostenuto ieri chi la presiede, Luca Cordero di Montezemolo. Ma l’amministratore del gruppo, Sergio Marchionne, che è anche manager operativo e guida o sceglie gli uomini guida per tutte le controllate, sa bene che la realtà non è così a valle. Arrivano soldi pubblici per Iveco e Irisbus, per Fiat powertrain e perfino per il core business del colosso torinese, la Fiat automobiles group, l’azienda che produce le auto con il marchio di casa. Non si può dire che scorra un fiume di contributi pubblici, ma certo più di un euro si è trasferito dalle casse dello Stato a quelle di Fiat auto sia nel 2006 che nel 2007 e nel 2008: nel triennio qualcosa in più di 20 milioni di euro.
IL DOCUMENTO
Basta andare a pagina 120 del bilancio 2008 di Fiat automobiles, e cioè dell’ultimo documento contabile che risulta depositato alla camera di commercio di Torino. Si troverà una tabella che illustra voce per voce, anche minima, il dettaglio dei contributi in conto capitale arrivati all’azienda. Non sono molti, poco meno di 6 milioni di euro, ma sono tutti soldi pubblici.
Lo riconosce lo stesso Marchionne che appone la sua sigla a quella pagina del bilancio che spiega sopra la tabella: ”la voce contributi c/capitale è relativa a finanziamenti ricevuti da enti ministeriali”. Si tratta di quote annuali di sostegno perfino a produzioni che non ci sono più da tempo, come quella della tempra a Cassino o contributi extra contratto di programma a Pomigliano erogati in base alla legge 64. Tutto il resto arriva a Fiat in base alla legge 488. Si tratta di finanziamenti pubblici legati alle produzioni di Mirafiori (per la Multipla e l’Idea), di Pomigliano (per Alfa 147 e Alfa 156), Cassino
(Stilo) e perfino Termini Imerese (Ypsilon e nuova Punto). In tutto 5,6 milioni di euro. Stessa tabella alla pagina 124 del bilancio 2007 di Fiat automobiles. Le voci erano le stesse, l’importo complessivo lievemente superiore: in tutto 8,8 milioni di euro. I contributi sono arrivati ogni anno, anche se in molti bilanci forse per pudore la Fiat non li citava per esteso.
ARRIVA MARCHIONNE
Con l’arrivo di Marchionne si è ampliata la trasparenza, e quindi anche l’evidenza degli incassi arrivati. Non ci sono solo quelli appena citati che arrivano dalle leggi per il Mezzogiorno e dai contratti di programma, ma in bilancio emergono altre somme che vengono dalle casse pubbliche più o meno rilevanti e
più o meno esplicitate. Sempre nel bilancio 2009 alla voce crediti c’è una indicazione: ”Enti statali per contributi da ricevere”: 3,3 milioni di euro al 31 dicembre 2008, che vengono confrontati con i 9,3 milioni di euro dell’anno precedente. Infine una terza voce indicata in bilancio proviene da fondi pubblici: è quella dei contributi per l’innovazione tecnologica in base alla legge 46. Si tratta di poche centinaia di migliaia di euro a cui hanno diritto anche altre aziende. Ma sempre di fondi pubblici si tratta.
Non hanno invece riflesso i bilancio i fondi indiretti, come quelli che provengono dagli eco-incentivi e dalla rottamazione. Nel 2009 sono stati introdotti a febbraio da un apposito decreto legge a firma di Silvio Berlusconi. Il costo totale secondo la relazione tecnica avrebbe dovuto essere di 750 milioni di euro. Il costo reale per lo stato di 250 milioni di euro, perché grazie alle maggiori entrate Iva per auto che altrimenti sarebbero restate invendute, 500 milioni di euro vengono recuperati.
Ma quel costo pubblico pagato con le tasse degli italiani riguardava Fiat solo in parte: per circa 75 milioni di euro secondo le ipotesi iniziali. Tutto questo nelle previsioni di febbraio scorso. Si basavano su 300 mila auto vendute. E invece quelle comprate con gli incentivi sono state un milione. Quindi tutte quelle cifre appena citate vanno moltiplicate per tre.
Fosca Binker, Libero 6/2/2010