Luigi Grassia, La Stampa 8/2/2010, pagina 25, 8 febbraio 2010
IL BONUS FISCALE PER I POVERI
Quasi 5 milioni di persone hanno richiesto il «bonus famiglia», e i contributi a chi è in difficoltà economiche elargiti in questo modo sono arrivati a 1 miliardo e 685 milioni di euro. Insomma si può dire che ha avuto successo una misura anti-crisi la cui efficacia era stata piuttosto contestata, perché si temeva che pochi, alla fine, ne sarebbero stati informati e avrebbero fatto la necessaria richiesta. A fare i conti finali è l’Agenzia delle Entrate attraverso la sua rivista telematica FiscoOggi.
Il cosiddetto bonus famiglia è un’agevolazione fiscale straordinaria a favore delle famiglie a basso reddito, decisa con il decreto legge 185 del 2008. La scadenza ultima per richiedere il bonus era il 30 settembre 2009 con il modello Unico.
Più di 4 milioni di domande, per un valore vicino al miliardo e mezzo di euro, sono state già pagate nei primi mesi del 2009 dai datori di lavoro, dagli enti pensionistici o in forma di compensazione delle imposte dovute. Sempre nel 2009, sono state verificate più di 300.000 richieste di bonus, presentate direttamente all’Agenzia, e i cittadini hanno ricevuto i pagamenti nel mese di gennaio. stato così soddisfatto il 95,2% dei richiedenti. La percentuale destinata a crescere rapidamente dal momento che in queste settimane termineranno gli incroci del Fisco per accertare eventuali irregolarità e concludere così l’operazione entro il mese di marzo.
Il bonus non è generosissimo in assoluto, ma può incidere in maniera significativa sui redditi delle famiglie in forte difficoltà: prevede un’erogazione da un minimo di 200 euro (per i pensionati che vivono da soli) a un massimo di 1.000 euro, nel caso di famiglie con più di cinque componenti oppure dove c’è un handicappato. La somma non viene concessa automaticamente ma andava richiesta da chi ne ha diritto. Il bonus doveva essere richiesto, di regola, ai sostituti d’imposta (enti pensionistici o datori di lavoro) usando il modulo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. I sostituti hanno pagato il bonus entro il mese di marzo 2009. Si poteva scegliere come base di riferimento l’anno d’imposta 2007 o il 2008. Solo a chi ha optato per il 2008 è stato concesso di richiedere il bonus in dichiarazione dei redditi col modello 730/2009, e costoro hanno potuto percepire il bonus dal sostituto in busta paga a luglio 2009, oppure compensarlo come si fa per i rimborsi delle imposte dovute. Nell’ipotesi di richiesta tramite Unico/2009, il bonus poteva, invece, essere utilizzato per pagare l’imposta Irpef dovuta (con la compensazione è stato soddisfatto il 59,4% dell’importo pari al 63,1% del numero dei richiedenti tramite Unico).
La restante parte dei bonus richiesti tramite Unico sarà pagata entro il prossimo mese di marzo. Come ultima modalità era prevista la possibilità di presentare istanza direttamente presso l’Agenzia delle Entrate con termini diversi a seconda dell’anno di riferimento prescelto e, comunque, al più tardi, per l’anno 2008, entro il termine di presentazione del modello Unico 2009.
Luigi Grassia