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 2010  febbraio 06 Sabato calendario

IL CLUB DELLE «AAA» CACCIA ANCHE BUFFETT

Il club della tripla A a Wall Street e dintorni sta diventando sempre più elitario. Le agenzie di rating, dopo aver scontato mesi di purgatorio, additate fra i responsabili della crisi finanziaria, sembrano essere passate al contrattacco, dispensando a tutti voti più bassi.L’ultima vittima eccellente è stata nientemeno che Warren Buffett. L’oracolo di Omaha ha visto la sua Berkshire Hathaway declassata da Standard& Poors da tripla A ad AA+. Lontani i tempi in cui il massimo dei voti veniva dato a derivati complicatissimi e anche Lehman si fregiava di una tripla A. Ora le valutazioni dell’agenzia si sono fatte severe. Ad accompagnare il downgrade di Berkshire è stato infatti un caustico giudizio degli analisti sugli investimenti nel settore ferroviario, a cui Buffett si sta dedicando con l’acquisto di
Burlington Northern Santa Fe: «Crediamo che questa acquisizione ridurrà quella che è stata storicamente la solidità di capitale e la liquidità del gruppo – recita una nota di S&P – Si tratta di un investimento che presenta rischi notevoli». Berkshire era già finita sotto osservazione nel novembre scorso, quando aveva annunciato il proprio piano per acquisire Burlington,un’operazione che dovrebbe essere conclusa entro la fine di quest’anno.
Standard&Poors comunque non è l’unica diventata severa fra le tre grandi agenzie di rating: la bocciatura a Buffet arriva dopo una procedura analoga aperta lo scorso anno da Moody’s e da Fitch. Proprio Fitch nel marzo 2009 aveva motivato la riduzione del rating dichiarando che il modello di business di Berkshire non era «abbastanza diversificato da evitare esposizioni su derivati a rischio». D’altra parte la holding dell’oracolo di Omaha è una specie di specchio di quello che succede nella finanza americana con partecipazioni in molte società, dalla compagnia di assicurazione Geico, a Fruit of the Loom, passando per grandi firme come Kraft, Johnson&Johnson e Goldman Sachs.
Il guru degli investimenti è comuque in buona compagnia fra i declassati di Wall Street. Di recente si sono trovati in una situazione simile anche giganti del calibro di Pfizer e General Electric . Il gruppo farmaceutico è stato bocciato in seguito all’acquisizione dalla rivale Wyeth, mentre Ge ha scontato i problemi del suo braccio finanziario. Nella spiegazione del downgrade di General Electric, Standard& Poors giustificava la riduzione del giudizio con «il profondo e generale deterioramento delle condizioni economiche globali e il conseguente deterioramento dei crediti in portafoglio ». E così, quella tripla A che una volta campeggiava su molti report, adesso stenta ad apparire anche sulle relazioni dei gruppi industriali più solidi. Ormai fra le quotate di Wall Street sono solo in quattro a potersi fregiare del massimo dei rating. Della riserva indiana fanno infatti parte
Exxon Mobil , Johnson&Johnson , Microsoft e Automatic Data Processing . In attesa che anche loro, presto o tardi,cedano alla fine dell’era della tripla A.