Varie, 8 febbraio 2010
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Mazzoleni Susanna
• Bergamo 1 settembre 1953. Avvocato. Seconda moglie di Antonio Di Pietro (nozze nel 1994, hanno avuto i figli Anna e Antonino) • «Se dietro a un grande uomo si nasconde sempre una grande donna, il gioco di parole qui è facile quanto azzeccato: c’è una donna di pietra dietro ad Antonio Di Pietro. Susanna Mazzoleni però, tanto nascosta non è. Avrebbe preferito restarlo, i giornalisti che si occuparono di Mani pulite ancora ricordano la testata che diede a uno di loro, reo di averla seguita lungo la strada che porta alla sua villetta di Curno. E mica era un giorno qualunque, quel giorno del dicembre 1994 Susanna e Tonino convolavano a nozze dopo sette anni di convivenza e due figli. Tant’è, a ogni passo che Di Pietro fa, subito dietro spunta lei, in un inossidabile intreccio che dalla famiglia porta al partito e viceversa. [...] chi è, Susanna Mazzoleni? ”Non un agnellino” dicono a Curno. ”Una iena” dice invece chi ha lavorato nel suo studio legale di Bergamo [...] Suo padre è l’avvocato Arbace Mazzoleni di Bergamo, socialista vecchio stampo che, durante le inchieste del genero sul Psi, stracciò la tessera indignato. Uno studio legale e una cattedra all’Università Bicocca di Milano. Susanna non ha mai fatto politica, ma a entrare nelle istituzioni ci ha provato, con un maldestro tentativo che il sindaco di Bergamo Roberto Bruni definì ”pasticcio imbarazzante”. Era il luglio 2004, c’era la giunta da formare e nell’Idv scoppiò una guerra fratricida per la poltrona di assessore al Commercio. Da una parte il coordinatore provinciale Goffredo Cassader, indicato dagli organismi provinciali, dall’altra lei, Susanna che, sponsorizzata dal coordinatore regionale Giorgio Calò, era pronta a soffiargli il posto. ”Un sopruso bello e buono, le scelte imposte dall’alto sono inaccettabili” denunciò Cassader prima di sbattere la porta del partito. Alla fine, fra i due litiganti il sindaco scelse un terzo, con Di Pietro a recriminare: ”Non è colpa di Susanna se è mia moglie”. [...] il sodalizio con Tonino non si è mai rotto, nonostante una burrascosa separazione nel 2002. Furono gli anni di Mani pulite a cementarlo. Lei che in difesa della privacy di famiglia sbatteva la cornet ta in faccia ai cronisti: ”Stronzi”. Lei che, chiamata dal Tribunale di Brescia a testimoniare nel 1996 al processo contro Cesare Previti e Paolo Berlusconi sulle dimissioni dell’expm, disse che no, lei non lo sapeva perché il marito avesse lasciato, mai letto un giornale mai visto un tg mai parlato con lui delle inchieste, ”ne ero gelosa, mi portavano via il marito e il padre dei miei figli”, insomma si erano imposti il silenzio, anche dopo, sulla politica, ”per una scelta di sopravvivenza”, ed ebbe un bell’affannarsi l’incredulo presidente Francesco Maddalo: possibile che non ne abbiate parlato? Solo l’anno prima, Susanna era stata chiamata in causa in un altro procedimento, per aver collaborato con l’azienda di costruzioni Edilgest di quell’Antonio D’Adamo più volte inquisito per corruzione a Milano e che risultava intestatario di un telefono cellulare in uso a Di Pietro. Lui si difese così: ”In realtà il telefono era in uso a mia moglie”. Insostituibile, Susanna» (Paola Setti, ”Il Giornale” 14/1/2009).