Financial Times, 6 febbraio 2010, 6 febbraio 2010
Nout Wellink, a capo della banca centrale olandese, ha accusato le autorità bancarie islandesi di avergli ”mentito sul reale stato di salute degli istituti dell’isole nel 2008, solo pochi giorni prima del collasso del sistema finanziario di Reykjavik
Nout Wellink, a capo della banca centrale olandese, ha accusato le autorità bancarie islandesi di avergli ”mentito sul reale stato di salute degli istituti dell’isole nel 2008, solo pochi giorni prima del collasso del sistema finanziario di Reykjavik. La tensione sale perché il 6 marzo l’Islanda voterà un referendum: bisognerà decidere se pagare o meno i 3,9 miliardi di euro di debiti dovuti alle banche inglesi e olandesi. Sono soldi di Icesave, controllata di Landsbanki, la banca nazionale finita in bancarotta a ottobre 2008. Wellink dice che il 3 settembre le autorità islandesi gli avevano assicurato che era tutto a posto, idea confermata da una lettera ricevuta il 24 settembre. Il 7 ottobre lo Stato islandese ha preso il controllo della banca annunciando che era in bancarotta. Sono 400mila i cittadini olandesi e britannici che hanno perso soldi in Islanda.