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 2010  febbraio 03 Mercoledì calendario

STAR, AMORI E PAPARAZZI

L’HANNO anche chiamata la Belle poque sotto il Cupolone. Erano gli anni d’oro della Hollywood sul Tevere: era il tempo della Dolce Vita, marchio ormai leggenda, quando Roma era Via Veneto, madre di tutti i pettegolezzi, vaso di Pandora di scoop, foto rubate, paparazzi presi a cazzotti dalle star, «età del flash» come la battezzò il fondatore dell’Espresso Arrigo Benedetti, la nascita del gossip che inonda in breve tutti i settimanali grandi e piccoli, palcoscenico internazionale dove va in scena la bellezza, il lusso, i capricci dei divi... Annotava Ennio Flaiano autore, insieme a Fellini e Tullio Pinelli, del film la Dolce Vita: «Fellini voleva dare un ritratto di questa società del caffè che folleggia tra l’erotismo, l’alienazione, la noia e l’improvviso benessere... Via Veneto non è più una strada ma una spiaggia, le automobili che scivolano come gondole a teatro, i caffè che straripano sui marciapiedi, le conversazioni barocche e scherzose che si riferiscono a una realtà esclusivamente gastro-sessuale... Una società sguaiata che esprime la sua fredda voglia di vivere più esibendosi che godendo realmente la vita». Una riflessione, quest’ultima, per certi versi impeccabile rappresentazione anche dei giorni nostri.
Buon compleanno Dolce Vita. Buon compleanno Via Veneto. Sono passati cinquant’anni, ma sembra ieri tanto forte e profondo è stato il solco lasciato nella memoria. Come si dice, è una pagina incancellabile della storia moderna non solo di Roma ma anche d’Italia. E raccontarla in sessanta righe non sai da dove cominciare, ci vorrebbe un libro per lo meno. Ma di sicuro il capitolo più goloso sarebbe quello dei grandi amori da copertina. L’esplosiva e burrascosa love story tra Liz Taylor e Richard Burton nata sul set di Cleopatra è la number one, la più eccitante, quella che più onore e lividi ha dato ai paparazzi, cagnacci che non mollano mai l’osso. E giù pe’ li rami, Walter Chiari e Ava Gardner, Vittorio Gassman e Anna Maria Ferrero, Anna Magnani e Tennessee Williams, Humprey Bogart e Lauren Bacall... fino al falso scoop del matrimonio fra Cary Grant e Sofia Loren. Dagli amori alle scazzottate con i fotografi che prima del film cult di Fellini venivano detti «scattini». Storica rissa quella con l’ex regnante d’Egitto Faruk sorpreso di notte a un tavolo del Cafè de Paris (ombelico della scena mondana) con la sua bella Ermete Capece Minutolo: rabbiosa e violenta la reazione del gaudente re esule che si avventa contro Tazio Secchiaroli diventato successivamente il Paparazzo per eccellenza grazie anche alla sua amicizia con Federico Fellini (Rino Barillari ancora pischello conquisterà poi la corona di King dei Paparazzi). Secchiaroli evita l’ospedale solo grazie al provvidenziale intervento dei poliziotti che scortano giorno e notte l’illustre egiziano. Ma sarebbe un reato parlare della Belle poque sotto il Cupolone senza ricordare il primo celeberrimo scandalo glamour: lo spogliarello della turca Aiché Nanà che si denudò nel locale trasteverino Il Rugantino in occasione del compleanno della contessa Olghina di Robilant che aveva invitato la mejo cafè society (comprese Linda Christian, la Ekberg e Novella Parigini). E imperdonabile sarebbe anche chiudere l’amarcord senza citare quello che nel tempo è diventato il simbolo di quell’epoca: Anitona e Mastroianni nelle acque di Fontana di Trevi, allegorica immagine del film La Dolce Vita e che meglio evoca l’album della Dolce Vita. Che è sempre piacevole sfogliare, specie nella festa del cinquantesimo compleanno.