Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 04 Giovedì calendario

«Uno del pubblico mi ha detto: ”Puoi batterla, non è così forte. Gli ho mandato uno sguardo che parlava: ”Tu non sai chi sono io”

«Uno del pubblico mi ha detto: ”Puoi batterla, non è così forte. Gli ho mandato uno sguardo che parlava: ”Tu non sai chi sono io”. E da quel momento ho vinto non so quanti games di fila. Fa parte di me: sento una cosa così e reagisco. Sento di avere qualcosa da dimostrare. Succede agli ultimi figli: io ero la più piccola di tante sorelle, tutte erano più esperte, più sveglie, più grandi, migliori. Mi sono sentita così per tutta la vita». (Serena Williams parlando della vittoria contro Justine Henin nella finale degli Australian Open)