Guido Romeo, Nòva24 4/2/2010;, 4 febbraio 2010
IL FREDDO SUL CLIMA
«La nostra conoscenza può solo essere finita, mentre la nostra ignoranza è necessariamente infinita». L’affermazione di Karl Popper non potrebbe esser più vera sul fronte del riscaldamento climatico, ma qualche certezza per fortuna c’è. Il quarto rapporto dell’Ipcc pubblicato nel 2007 è stato probabilmente il più monumentale lavoro di ricerca globale mai messo in piedi dalla scienza moderna e, mentre in questi giorni già circolano i bandi per i gruppi di lavoro per il quinto rapporto previsto per il 2013, esistono almeno cinque fenomeni scientificamente assodati sui quali tutti sono d’accordo,negazionisti e scettici compresi.
La prima e più importante certezza è che l’effetto serra esiste. ben dimostrato che alcuni gas lasciano filtrare la luce solare, ma trattengono la radiazione infrarossa riemessa dalla superficie terrestre riscaldata dai raggi solari. L’analogia con le serre agricole evocata dal nome è solo parzialmente corretta, ma rende bene l’idea perché il risultato è un aumento della temperatura al suolo che è stato indispensabile per lo sviluppo della vita sul nostro Pianeta. L’effetto serra è indispensabile alla nostra sopravvivenza perché senza, la superficie della Terra sarebbe completamente ghiacciata, oscillando intorno a una media siberiana di -18 ?C,invece degli attuali +15?.
Il secondo fatto accertato è che l’effettoserra non dipende da un solo gas. Il più citato è senza dubbio l’anidride carbonica (CO 2 ), perché diventato unità di misura generale di tutte le emissioni a effetto serra che comprendono il metano (CH 4 ), ancor più potente nell’effetto schermante; il protossido d’azoto (N 2 O), il vapore acqueo (H 2 O), la cui concentrazione nell’atmosfera è stata per anni cavalcata dai negazionisti come responsabile del riscaldamento e, infine, l’ozono (O 3 ) e i clorofuorocarburi. Quest’ultimo gas ha effetti diversi a seconda di dove si trova nell’atmosfera. Un recente studio del Noaa, centro per l’osservazione atmosferica statunitense, apparso su «Science», ha evidenziato che una minor concentrazione di vapor acqueo nell’atmosfera contribuisce a spiegare una crescita meno rapida delle temperatura negli ultimi anni. Un argomento che sembra fatto apposta per rilanciare le tesi dei negazionisti. Susan Solomon, senior scientist del Noaa e primo autore dello studio ha però spiegato sul «New York Times»: «Il risultato non altera la conclusione che il Pianeta si stia riscaldando e che la maggior parte dell’aumento di temperatura sia dovuto alle emissioni prodotte da attività umane».
Un terzo fatto incontrovertibile, al centro sia dell’ultimo rapporto Ipcc e ripreso con fortuna dal film di Al Gore «Una scomoda verità», è che la composizione della nostra atmosfera nel corso degli ultimi 150 anni si sta modificando. Dall’inizio dell’era industriale la concentrazione di protossido di azoto è aumentata del 15%, la frazione di CO 2 è cresciuta del 35% e quella del metano del 250 per cento. Oggi la concentrazione di CO 2 nell’atmosfera ha raggiunto le 387 parti per milione, rispetto ai 260-280 dell’era preindustriale e la più alta mai ottenuta negli ultimi 800mila anni.
Il quarto punto certo è che la temperatura del Pianeta sta salendo. Le impennate più nette si osservano tra il 1910 e il 1945 e di nuovo a partire dagli anni 70, ma l’aumento medio negli ultimi cento anni (dal 1906 al 2005) è di +0,74 ?C. L’effetto di vulcani e città, le "isole di calore" cavallo di battaglia dei negazionisti, è stato valutato di appena 0,006 ?C. Il riscaldamento non è uniforme sul Pianeta e in Antartide si è registratounaumento mediodi 2,5 ?C nell’arco degli ultimi 50 anni.
La quinta certezza, confermata dall’ultimo rapporto Ipcc e da altri studi, è che più aumenta la concentrazione di CO 2 nell’atmosfera, tanto più sale l’asticella di mercurio. a questo proposito che gli scienziati parlano di "forzanti esterne" ovvero di grandi volumi di gas serra immessi nell’atmosfera dalleattività umane che, consumando combustibili fossili come carbone, gas e petrolio, liberano in atmosfera nuove molecole che aumentano l’effetto serra. Gli scienziati calcolano che negli ultimi 150 anni l’aumento di gas serra in atmosfera ha aggiunto 2,5 watt di energia a ogni metro quadro della superficie terrestre.
Nonostante queste certezze però, il lavoro dei climatologi non è finito e, secondo alcuni, nei prossimi anni dovrà cambiare la metodologia per restare al passo con un mondo sempre più interconnesso. Nel suo ultimo editoriale, il settimanale «New Scientist» auspicava una riforma dell’Ipcc, nato 20 anni fa, con rapporti speciali svincolati dalla cadenza dei sei anni per affrontare i temi più urgenti il geoengineering
e il calcolo delle emissioni nazionali. Ma soprattutto in grado di condividere e discutere i propri dati in maniera più aperta.