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 2010  febbraio 04 Giovedì calendario

AI GRANDI SALDI DEL FISCO OFFSHORE

Cento miliardi già portati via ai paesi "fiscalmente disinvolti", altri ne arriveranno entro fine aprile. Lo scudo fiscale ha portato alla chiusura migliaia di società oltreconfine. Via i trust del Liechtenstein, via le limited made in Uk o basate nel Delaware. Chiuse le fiduciarie svizzere, cancellate le società di Cipro, le
fundaciónes panamensi e tutta quella galassia di pastrocchi che si fanno nei paradisi della black list.
Ma è proprio in momenti come questi che c’è chi riapre la partita offshore, nonostante i moniti del G-20 contro i paradisi fiscali, i maniacali controlli della Guardia di finanza alla frontiera con la Svizzera e la nuova offensiva lanciata da Giulio Tremonti con la lettera alla Commissione Ue sull’ingente evasione fiscale grazie a paesi compiacenti (si veda Il Sole-24 Ore del 2 febbraio) e ai mancati controlli sulla costituzione di società che aggirano ogni regola del bon ton fiscale.
La partita per creare nuovi fienili si riapre adesso perché i prezzi delle società offshore sono a livello di saldi. Gli acquisti scontati, in questo caso, non si fanno nelle boutique del centro, ma in anonimi palazzoni della periferia di Lugano o Cipro. O prendendo al volo le offerte su internet.
Gli affari si fanno adesso perché gli intermediari stranieri, pur di lavorare, sono disposti a tutto. Interpretano le (non stringenti) leggi del loro paese, chiudono un occhio sugli adempimenti formali, sorvolano sui controlli della documentazione ufficiale. Ed è sufficiente una e-mail con allegata la fotocopia del passaporto scannerizzato per aprire e concludere le pratiche. Niente indirizzo, niente codice fiscale, niente di niente. Non occorre neanche presentarsi di persona, basta lo scanner. Per la verità, la scannerizzazione del passaporto dovrebbe essere certificata, come (minima) garanzia per sapere chi ordina, compra o costituisce una società. Ma molti studi offrono a pagamento (150-180 euro) la certificazione dei documenti «per garantire la privacy».
Se invii con l’e-mail anche la scannerizzazione di una bolletta telefonica (unico limite: che non sia più vecchia di tre mesi) puoi aprire un conto corrente a Cipro o in un qualche paese offshore e acquistare con una "poveracciata" (600 euro) una carta di prelievo anonima con conto cifrato, deposito minimo iniziale 300 euro. Sembra incredibile, ma in certi paesi con due fogli scannerizzati puoi comprare di tutto, mentre in Italia non riesci nemmeno ad andare allo stadio.
L’offshore è un grande mercato mondiale che aggira controlli, snobba le leggi internazionali, ignora l’etica e fa progressi da giganti sul fronte tecnologico e su quello delle astuzie. Un grande mercato in cui si scende sempre più in basso, come nei gironi infernali. E quando pensi di aver toccato il fondo, trovi sempre un pertugio per continuare la discesa nel no-tax underworld, dove tutto è permesso pur di sfuggire a controlli e pagamenti. Un mondo parallelo. Intrigante e stupefacente per la disarmante chiarezza con cui ti spiegano - senza tanti giri di parole- come fregare il fisco. O come una fiduciaria all’estero sia il modo migliore per riconoscere i diritti dell’amante,tutelandola dalle «mire pericolose» (testuale) dei propri familiari:una volta l’amante si accontentava di una cena e una pelliccia, ora ci vuole il chirurgo estetico e il professionista crea-fiduciaria se non si vuole fare la fine del sindaco di Bologna.
Un mondo parallelo che ha trovato nel web un terreno fertilissimo. Migliaia di siti, quasi tutti con pagine in italiano, dove business e decenza non hanno limiti.
Un tour online mostra sorprese su sorprese. C’è un sito che ti offre un catalogo completo, che va dai 1.100 euro per una società anonima alle Seychelles ai 2.000 euro per una società della Lettonia. Chi vuole darsi delle arie deve sborsare 6.250 euro per fregiarsi del titolo "bank" nella ragione sociale: la società, ovviamente anonima, può rilasciare carte di credito e fare attività d’intermediazione finanziaria anche se, specifica il sito, si tratta di «una specie di banca d’affari senza licenza». E se pensate che il business del futuro sia nel web, vi basteranno 5mila euro per gestire una società di gioco d’azzardo o un casinò online.
I "braccini corti" possono puntare sulla società della Repubblica dominicana, 900 euro, comprendenti anche la nomina di sette direttori, obbligatori per legge, che subito si dimettono lasciando solo il vero proprietario. Una società anonima a Panama costa tremila dollari all inclusive, con azioni al portatore e conto in Svizzera.
Quel nobile un po’ decaduto che è il principato del Liechtenstein insiste con prezzi fuori dal normale: 12mila franchi svizzeri per una banale società anonima, cifra che comprende tutto, anche i costi di gestione del primo anno e il compenso del finto amministratore. Il principato, inoltre, richiede un capitale sociale minimo: 50mila franchi per una Sa e 30mila per un trust o una fondazione.
Il massimo, però, è un sito in stile supermercato virtuale con il classico "Aggiungi al carrello": una società a Cipro comprensiva del conto corrente bancario te la prendi a 1.685 euro con sconto di 60 euro grazie all’acquisto telematico. E puoi completare il carrello, sempre con sconti, con una Hong Kong limited a 1.700 dollari o una ditta non residente di Gibilterra a 1.370 dollari, una Bahamas Ibc per 2.350 dollari e un conto corrente bancario aziendale a 550 dollari. Un servizio comodo, come comprare un libro da Amazon.
Un altro web store si limita a chiedere il nome dell’intestatario «per uso interno», l’indirizzo cui mandare la documentazione e una breve descrizione dell’attività economica: «Raccomandiamo di essere il più generici possibili per non essere costretti a cambiamenti successivi. Trading internazionale o proprietà immobiliari è più che sufficiente». In cambio di tutte queste informazioni (si fa per dire) il sito promette un conto privato in una banca austriaca con l’assicurazione: «No personal visit to Austria required».
Un mercato virtuale grandioso. Che nonostante tutti i proclami pubblici contro i paradisi fiscali continua a espandersi, a trovare nuovi spazi compiacenti come la Nuova Zelanda che sta soppiantando la vecchia Andorra, il Lussemburgo o Montecarlo. Perché nell’offshore, come nei saldi, cerchi, e trovi, sempre qualcosa di nuovo.
Certo, alcuni siti possono nascondere come prassi - truffe online. Altri possono promettere faville e poi farti trovare condizioni restrittive e costi aggiuntivi. Ma possibile che sia tutto così dannatamente facile? Viene la voglia di provare.
Io l’ho fatto. Un’ora di lavoro al computer con un normale programma software e tarocco malamente la scannerizzazione del mio passaporto. Cambio nome e cognome, nasco a Milano, modifico il numero e già che ci sono mi tolgo pure qualche anno. All’una di notte spedisco la mia nuova identità a un sito particolarmente aggressivo: «Buongiorno. Invio i miei dati per la costituzione di una società anonima e l’apertura di un conto corrente in un paese europeo. piuttosto urgente, ma specifico che in questo periodo non posso muovermi dall’Italia causa impegni di lavoro».Allego anche l’ultima bolletta dell’acqua intestata al nome falso, via Cuneo (che non esiste) 20068 (codice sbagliato) Monza.
Una patacca colossale, basta navigare due minuti su Google maps o sul sito delle Poste italiane. O controllando bene il passaporto. Dopo meno di sette ore, la risposta: «Cari Giovani, ti ringrazio per la richiesta. Spero che tu capisca la mia risposta, ho tradotto dalla lingua inglese usando il compu-ter! Ho ricevuto i documenti via mail, ti informo che la società sarà pronta dopo due giorni che riceveremo i 1.800 euro necessari che potrete inviare con bonifico bancario o con Western Union con la motivazione di consulenza organizzazione internazionale. Il conto in banca saranno necessari 5 giorni. Kind regards».
 una truffa? O l’inizio di una avventura offshore? Non pago, contatto direttamente i professionisti dell’offshore (si veda l’articolo a lato) presentandomi come un piccolo editore di libri, sei milioni di fatturato, che ha bisogno di una «pianificazione internazionale». Tratto, ottengo sconti e trovo la conferma che sì, il no-tax è facile, terribilmente facile.