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 2010  febbraio 04 Giovedì calendario

UNA SCULTURA DI GIACOMETTI FA IL RECORD: 74,2 MILIONI


Da effigie delle banconote svizzere taglio 100 franchi a star del mercato internazionale dell’arte. La figura artistica di Alberto Giacometti, così amata per la poeticità fortissima che emanano le sue esili ed esistenziali interpretazioni, è da ieri sera entrata di prepotenza sul parterre delle star internazionali dell’arte.

La Evening Sale che Sotheby’s dedicava ai maestri dell’impressionismo e dell’arte moderna era attesissima. Dopo i 77 milioni di sterline raccolti martedì da Christie’s, tutti erano pronti a scommettere sul rilancio della major americana. Ma nessuno si aspettava quel che è accaduto con l’arrivo in catalogo del lotto numero 8. Una straordinaria scultura realizzata dall’artista svizzero tra il 1960 e il ”61. «L’Homme qui marche I», un bronzo alto quasi due metri, era presentato con una stima compresa tra i 12 e i 18 milioni di sterline. Di pezzi simili i grandi collezionisti sono voracissimi e in perenne caccia. Per una ragione semplicissima. rarissimo incontrare pezzi concepiti da Giacometti e realizzati in fusione quando lui stesso era in vita. Questo, ideato nel 1960, venne prodotto nel 1961. Ciò che conta moltissimo, per farla breve, è l’anno del cast, la fusione.

Il battitore ha presentato la scultura in sala dicendo che era obbligato a partire da 9 milioni. Ma, nel silenzio generale, da un telefono è arrivata la prima offerta: 12 milioni. Da lì un susseguirsi di mani alzate, una soltanto da un signore presente in sala, contro 5 distinti operatori che al telefono coprivano altrettanti collezionisti. Una salita vorticosa con offerte da un milione ciascuna. Sino all’ultima, incredibile: 58 milioni. Un hammer price (prezzo del martello, ossia dell’ultima offerta) da record assoluto, cui si devono aggiungere i diritti. Tanto che alla fine l’acquirente dovrà sborsare 65.001.250 sterline (74,2 milioni di euro, 104,3 milioni di dollari) per portarselo a casa. Un record che batte il precedente primato di tutti i tempi: «Il ragazzo con la pipa» di Pablo Picasso, pagato nel 2004 104,2 milioni di dollari.

La caccia al nome dell’acquirente è stata inutile. La copertura telefonica è riuscita a garantire perfettamente l’anonimato al ricco collezionista o mercante che ha vinto la corsa ai rialzi. Unico dato, inutile, il numero della paletta: «L041». Nemmeno il Paese cui è destinata ad andare si è riusciti a carpire ai solerti funzionari di Sotheby’s con le bocche cucite. Qualcuno scherzando in conferenza stampa ha chiesto «visto che è un "Uomo che cammina" può almeno dirci dove andrà a finire?». «Continuerà a camminare».