Ettore Livini, la Repubblica, 4/2/2010, 4 febbraio 2010
OSCAR DEI CONTI A MURDOCH E WARNER GRAZIE AD AVATAR E HARRY POTTER
MILANO - Agli Oscar manca ancora un mese. Ma le prime due statuette d’oro - non ufficiali però forse le più ambite - le ha assegnate ieri Wall Street.
Vincitori: Avatar, che ha regalato un trimestre da sogno alla News Corp di Rupert Murdoch (+7% in Borsa), e Harry Potter - con "Il principe mezzosangue" - che grazie ai 933 milioni di dollari incassati al botteghino ha permesso a Time Warner di chiudere il 2009 con quasi un miliardo di utile.
Il grande schermo in effetti, alla faccia della recessione, continua a tirare alla grande: il box office americano ha chiuso l’ultimo anno con entrate record di 9,8 miliardi di dollari. Warner Bros., grazie al maghetto di Hogwarts e a pellicole come "The Blind side" ha raccolto 2,1 miliardi, garantendo da sola un miliardo di profitti alla casa madre. Ma anche Paramount (1,4 miliardi di cui 835 con Transformer 2), Sony (1,4) e Disney (1,3) hanno macinato profitti milionari in celluloide. E il traino degli alieni blu di Pandora - saliti con 2,05 miliardi in cima alla classifica degli incassi di tutti i tempi affondando (un’altra volta) il Titanic - sta spianando la strada a un 2010 che si preannuncia ancora migliore.
Il botteghino però nonè tutto.
E non a caso ai piani alti degli studios californiani, malgrado quest’anno tutto d’oro, nessuno ha il coraggio di festeggiare troppo. Il problema è sempre lo stesso: i pirati - non certo quelli dei Caraibi - che stanno prosciugando le "entrate collaterali" di Hollywood. La spia più chiara del fenomeno è il crollo (-13% nel 2009) delle vendite di film in dvd negli Stati Uniti. Un mercato che da solo vale 8,7 miliardi l’anno, pari a un terzo delle entrate complessive di ogni pellicola, eroso dal boom dei download illegali. L’avvento del Blu Ray, i nuovi dischi più difficili da copiare (e più redditizi del 20% rispetto ai dvd) è servito a poco. La Sony Pictures ha annunciato questa settimana il taglio di 450 persone «per colpa della pirateria online» e Hollywood si aggrappa ora al 3D per recuperare il terreno perduto.
La strategia dell’occhialino, sdoganata definitivamente dal successo globale di Avatar, ha un doppio vantaggio: «Rende quasi impossibile scaricare illegalmente il film», come ha spiegato con orgoglio lo stesso regista James Cameron e garantisce alle major incassi più alti visto che i biglietti per le proiezioni tridimensionali negli Usa costano in media il 25% in più di quelli per i film tradizionali.
Funzionerà? Hollywood spera di sì. E intanto, forte della tenuta al botteghino, continua a studiare nuove forme per monetizzare al massimo ogni pellicola. La formula del noleggio ad esempio, pur sempre un volano da 8,1 miliardi di entrate nel 2009, sembra avviata sul viale del tramonto, almeno nella forma in cui la conosciamo oggi.
Colpa, dicono in California, del boom dell’affitto low cost (1 dollaro a film al giorno) decollato malgrado il tentativo di boicottaggio delle major. Il futuro in questo caso pare quello dell’acquisto diretto di singole pellicole via satellite o da tv via cavo, in crescita esponenziale (ma soloa 361 milioni di dollari) nel 2009.
La ricetta per far soldi con il cinema, malgrado i pirati, resta però sempre la stessa: girare bei film e azzeccare i gusti del pubblico. Warner, Fox& C., nona caso, stanno cavalcando alla grande la politica dei sequel. Trovato un titolo di successo (toccherà anche ad Avatar) lo si clona all’infinito, manco fosse una soap, fino al primo flop. Come è stato - da Harry Potter fino ai vampiri di New Moon - per 6 dei 10 film di maggior successo nel 2009. Poi, magari, capita di fare il colpo grosso. successo alla Paramount con "Paranormal Activity", comprato due anni fa per 300mila dollari da Oran Peli, che per girarlo (a casa sua) ne aveva spesi 15mila. Oggi - a colpi di porte che scricchiolano e spaventi notturni - l’horror fai-da-te ha già reso 110 milioni.