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 2010  febbraio 04 Giovedì calendario

VOLI LOW COST PER VOCE ARANCIO

Le tre principali compagnie di voli low cost in Europa sono: Ryanair (65 milioni di passeggeri nel 2009, +13% rispetto al 2008), Easyjet (46,08 milioni nel 2009, +3,4%), AirBerlin (25,8 milioni nel 2009, -4,3%).

Come fanno le compagnie low cost a tenere così bassi i prezzi dei voli? Si offre il servizio base, secondo il principio «no frills» (senza fronzoli). Il biglietto non comprende alcun optional e si paga ogni cosa che non sia il semplice volo: tasse aeroportuali, naturalmente, ma anche il check-in fatto all’aeroporto, la scelta del posto dove sedersi, gli snack a bordo, il bagaglio nella stiva, con aggiunta di sovrapprezzo nel caso in cui si superino i limiti di peso imposti dalle stesse compagnie ecc.

Gli incrementi del prezzo degli optional hanno un senso economico: il cliente veloce, senza bagaglio e che effettua sul web tutte le operazioni, compreso il check-in, permette alle compagnie di ridurre all’osso i costi e di tagliare i tempi di permanenza a terra tra un atterraggio e il successivo decollo. «Si cerca di scoraggiare tutto ciò che può farci allungare il tempo di permanenza a terra e procedure più lunghe, come il check in dei bagagli - spiega Elisa Ravella, responsabile marketing di Easyjet - premiando chi viaggia leggero, con solo il bagaglio a mano».

Gli optional a pagamento generano il 25% del fatturato di Ryanair.

Per volare ai prezzi più bassi conviene acquistare i biglietti con anticipo: a differenza dei pacchetti last minute offerti dalle agenzie di viaggi, per i voli low cost vale il principio dell’advance booking, la prenotazione fatta per tempo. Per confrontare le tariffe può essere molto utile il sito Volagratis, che ricerca le offerte speciali delle varie compagnie. Basta indicare la città di partenza e quella di arrivo e il periodo prescelto, e il sito indicherà tutte le promozioni attive. In genere è meglio evitare, se possibile, di partire il venerdì e tornare la domenica sera: sono i giorni in cui i biglietti costano di più. Anche nei festivi i biglietti sono più cari.

Quando si acquista un volo low cost, meglio fare tutto online, dove i prezzi sono più bassi. Per esempio con Ryanair il check-in in rete costa 5 euro contro i 10 dell’aeroporto. L’imbarco con priorità costa 4 euro anziché 5. Non c’è la tassa aeroportuale, che costa 40 euro. Per imbarcare il bagaglio si pagano 15 euro e non 35 (il secondo bagaglio costa 35 euro contro 70 dell’aeroporto). Per attrezzature sportive (sci, bombole da sub ecc.) e strumenti musicali al check-in online servono 40 euro, in aeroporto 50. Da considerare che sia le compagnie low cost sia i vettori tradizionali aggiungono al prezzo finale da 4 a 8 euro per ogni biglietto acquistato con carta di credito.

Comprando su Internet, però, il prezzo del biglietto iniziale non è mai uguale a quello finale. Ciò accade perché durante la procedura di prenotazione si aggiungono altre voci: tra queste, le «tasse aeroportuali e spese», che possono variare di giorno in giorno per lo stesso volo della stessa compagnia nello stesso scalo. Occorre prestare attenzione anche agli optional che non si desiderano, per esempio l’assicurazione di viaggio, che spesso è inserita automaticamente se il passeggero non si accorge che deve rifiutarla.

Le sorprese maggiori sul costo di un volo si hanno però con i bagagli. Le prime a inserire sovrattasse sulle valigie sono state le compagnie locali americane: quasi tutte chiedono 15 dollari per il primo collo imbarcato in stiva su una tratta domestica e 25 per il secondo. Chi vola spesso può fare una specie di abbonamento: per esempio sulla United Airlines con 249 dollari si può caricare per un anno la propria valigia e quella di un massimo di otto accompagnatori su tutti voli della compagnia. sempre meglio, inoltre, pesare il bagaglio che si vuole imbarcare: le compagnie applicano un aumento per ogni chilo che supera il limite previsto. Per esempio Ryanair ha fissato il limite a 15 chili per valigia. Ogni chilo in più costa 20 euro. Con Easyjet il limite è di 20 chili: oltre questa quantità, ogni chilo costa 12 euro. Anche AirBerlin fissa il limite a 20 chili, con gli eccessi che costano 10 euro a chilo (o 20 su tratte a lungo raggio). Per evitare sorprese dell’ultimo minuto, in quasi tutti gli aeroporti stanno installando le bilance. Ma attenzione: alcune sono a pagamento (per esempio a Londra-Stansted pesare la valigia costa 50 pence).

Per evitare il costo del bagaglio da stiva, sarebbe meglio volare con il solo bagaglio a mano. Ma anche in questo caso le compagnie low cost hanno limiti ben precisi. In Gran Bretagna Ryanair e Easyjet hanno ridotto le misure dei bagagli a mano: il massimo adesso è di 55 centimetri per 40 per 20. Il ministero dei Trasporti britannico permette 56 per 46 per 25, e infatti questa è la misura della British Airways. Altre compagnie di bandiera come Alitalia e Air France permettono 55 per 35 per 25. I numeri di Lufthansa invece sono 55-40-20. La confusione aumenta se si considera che per alcune compagnie conta il peso del bagaglio a mano, e non la sua dimensione: British Airways e FlyBmi non pongono limiti, Air France permette 12 chili mentre Alitalia 5. Aer Lingus e Virgin 6, Qantas 7, Lufthansa 8, Iberia, Jet2 e Monarch 10 chili. Sempre in Gran Bretagna Ryanair ha vietato di portare a bordo le borse di plastica con i prodotti dei duty-free se i passeggeri hanno già un bagaglio personale: «Le regole che cambiano sono un incubo per i clienti e per il nostro staff: noi non diamo più consigli», dice al Times Miranda Mahler, responsabile acquisti di una catena commerciale che vende bagagli negli aeroporti. Il grande magazzino Selfridges ha chiesto assistenza alle compagnie aeree: «Abbiamo scritto più volte: niente da fare».

A far lievitare il prezzo finale contribuiscono anche altri servizi meno essenziali. Per esempio la priorità d’imbarco per fare meno fila, salire prima sull’aereo e scegliersi i posti. Questa opzione attualmente è messa a disposizione solo da quattro compagnie (Easyjet, Jet2.com, Ryanair e Wizzair) per una cifra che può raggiungere i 19 euro se si vuole anche il pasto a bordo. Con alcune compagnie si può scegliere il sedile: il costo può arrivare fino a 30 euro per i più esigenti che vogliono un posto comodo, con maggior spazio per le gambe o accanto all’uscita di sicurezza. Con le compagnie Fly Niki e Sterling Airlines sedersi accanto agli scivoli costa 14 o 16 euro in più rispetto a un posto qualsiasi. Non c’è molta differenza con le compagnie tradizionali: su British Airways il sedile accanto al finestrino costa 11 euro, 40 quello accanto all’uscita di sicurezza. Anche negli Stati Uniti è la stessa cosa: si sborsano fino a 30 euro in più per avere una poltrona comoda e con 16 euro si comprano i posti più sicuri, vicino allo scivolo.

Per le low cost, snack e bevande a bordo non sono compresi nel prezzo del biglietto. I cibi acquistati in aereo naturalmente costano in media più che al supermercato e dunque, se si vuole mangiare, conviene salire portandosi qualcosa nel bagaglio a mano. Su Ryanair le bevande costano in media 3 euro e 50, i panini 5 euro, gli snack 2 euro. Su Sterling Airlines si va da 2 euro della semplice brioche a 7 del tramezzino. Jet Air Fly con 25 euro serve menu speciali: da quello senza glutine al vegetariano. Easyjet sul collegamento Londra Luton-Tel Aviv vende sandwich kosher (che, come tutti gli altri tipi di panini, costano 3,50 sterline).

Allo scopo di tenere bassi i prezzi le compagnie economiche spesso hanno lanciato idee piuttosto originali. La più attiva sotto questo punto di vista è senza dubbio l’irlandese Ryanair. Qualche mese fa propose di aumentare la capienza degli aerei facendo viaggiare in piedi una parte dei passeggeri. Il portavoce Stephen McNamara: «Ci sarebbe un incremento di persone fino al 30% su ogni volo. E allo stesso tempo il biglietto costerebbe il 20% di meno». I passeggeri dovrebbero stare quasi seduti su una panchina con una cintura durante l’atterraggio e il decollo e poi in piedi per la durata del volo. Questa novità farebbe risparmiare alla compagnia quasi 38 milioni di euro. Altra proposta di Ryanair: la tassa per le persone sovrappeso. In Europa si sono scandalizzati tutti, ma negli Stati Uniti ci sono alcuni vettori che da tempo obbligano i clienti obesi a pagare un sovrapprezzo, spesso costringendoli ad acquistare due biglietti. L’unità di misura è la cintura di sicurezza: chi non riesce ad allacciarsela, paga.

Per ridurre il peso dell’aereo, e quindi per consumare meno carburante, molte aerolinee hanno ridotto la quantità di acqua che caricano sull’aereo (quella da usare nei bagni). Air India ha cambiato mansioni a piloti e attendenti di volo non magri. Germanwings, la compagnia low cost della Lufthansa, è arrivata a eliminare i portacenere nelle cabine di pilotaggio (230 grammi).

Altra proposta di Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair: far pagare un euro e 12 centesimi per andare in bagno. Spiega: «Una cosa alla quale abbiamo pensato nel passato e a cui stiamo pensando ancora è la possibilità di applicare una sorta di parchimetro alla porta del bagno dove i viaggiatori possano inserire oggi una sterlina, per poi passare a un penny in futuro».

Easyjet e Ryanair a bordo vendono anche biglietti di lotterie (2 euro, si ha la possibilità di vincere un volo), profumi e orologi. Ma anche articoli curiosi: per esempio sulla compagnia irlandese Ryanair con 6 euro si compra un pacchetto di sigarette senza fumo, che non necessitano di essere accese e rilasciano lentamente la nicotina in bocca.

Ultimo aspetto da considerare prima di acquistare un biglietto low cost: gli aeroporti in genere si trovano molto lontani dalle città. Per esempio Ryanair a Parigi utilizza l’aeroporto di Beauvais, che dista 80 chilometri dalla capitale. Un servizio di autobus collega la città all’aeroporto: il viaggio dura circa un’ora e costa 14 euro solo l’andata. Altro esempio, sempre per Ryanair: l’aeroporto di Milano (Orio al Serio) in realtà sta a Bergamo ed è a una cinquantina di chilometri dal capoluogo lombardo.

Di sicuro le compagnie a basso costo hanno rivoluzionato il modo di viaggiare, non solo per i clienti ma anche perché hanno costretto le compagnie tradizionali a inseguirle. Ciò ha significato indubbiamente tariffe più basse e moltiplicazione di offerte vantaggiose. Nello stesso tempo, però, le compagnie storiche per contrastare la crisi e la concorrenza stanno sempre più spesso adottando misure degne delle low cost: per esempio Lufthansa nei suoi aerei aumenterà il numero delle poltrone, diminuirà lo spessore degli schienali, ridurrà lo spazio della cucina, rivedrà l’offerta alimentare. Inoltre obbligherà i velivoli a volare un’ora in più al giorno. Il vice presidente Christoph Franz ha promesso tuttavia che le bibite servite a bordo rimarranno gratuite. Air France, invece, ha annunciato tagli fino al 30% sui prezzi dei biglietti dei voli di medio-raggio (meno di quattro ore) insieme ad aumenti e sovraprezzi su bagagli e servizi a bordo. Sulla ristorazione saranno eliminati lo champagne e il succo d’arancia come aperitivo di benvenuto ai passeggeri della business class e il panino per quelli della classe economica sui voli che non superano un’ora e mezza. In caso di bagagli aggiuntivi ci sarà un costo fisso di 50 euro.