Varie, 3 febbraio 2010
FLOCCARI Sergio
FLOCCARI Sergio Vibo Valentia 12 novembre 1981. Calciatore. Dal gennaio 2010 alla Lazio. Ha giocato in serie A anche con Messina, Atalanta e Genoa • «C’è chi ruba per vizio, chi per necessità, lui ruba per migliorare. [...] è un ladro di segreti, uno che sfrutta nel modo migliore quello che per altri è un handicap. Non c’è peso che faccia vacillare le spalle del [...] centravanti [...] Lo mettete in concorrenza con Vieri e lui esibisce una stagione record, gli piazzate contro Crespo e lo ritrovate sereno e felice come mai. Come è possi bile? Merito di una vera e propria filosofia di vita. ”Non può esserci concorrenza con un compagno di squadra. Giochiamo tutti per lo stesso obiettivo, per questo non sento la pressione, neppure se mi gioco il posto con un mostro come Cre spo. Anzi, a me piace rubare i segreti del mestiere. Ho iniziato con quelli di Di Nicola, al Rimini, uno che in C ha fatto valanghe di gol, ho continuato con Vieri, all’Atalanta [...] Ma non penso solo ai centravanti. Io ho imparato molto anche giocando al fianco di Doni, all’Atalanta”. [...] ha dovuto sudare parecchio per arrivare ad alti livelli. Praticamente ha dovuto iniziare due volte la carriera, partendo dal Genoa (un Grifone mol to diverso da quello attuale per la verità) per arrivare al Genoa. ”Il mio primo addio ai rossoblu – racconta – è stato il momento più difficile della carriera. Andai al Rimini e mi infortunai subito gravemente. In po chi giorni passai dall’avere spazio in B, in una società prestigiosa come il Genoa, ad essere fermo, ai margini della C2. Ho pensato davvero che fosse finita. In quel momento mi ha aiutato molto la famiglia, eppoi il Rimini, che ha creduto in me ed ha saputo aspettarmi con pazienza. [...] Anche i primi tempi all’Atalanta sono stati difficili: ero in ritiro e con il mio fisico pesante faticavo tantissimo. Stavo così male che non riuscivo neppure a stoppare il pallone. Ogni sera mi dicevo: qui mi mandano via. Poi è andata meglio. [...]” [...]» (Alessio Da Ronch, ”La Gazzetta dello Sport” 29/7/2009).