Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 3/2/2010;, 3 febbraio 2010
IL FATTO DI IERI - 3 FEBBRAIO 1874
IL FATTO DI IERI - 3 FEBBRAIO 1874 - ”Sono venuta al mondo alle 8 di una mattina gelida, in uno dei luoghi più freddi d’America”. Gertrud Stein amava spesso ricordare quel 3 febbraio 1874, il giorno in cui era nata in un sobborgo di Pittsburgh. Anche se dalla sua Pennsylvania se n’era andata senza gran nostalgia, innamorata com’era della Francia e di Parigi, ”…Parigi fu dove fu il Ventesimo secolo..”. Al 27 di rue de Flourus, elegante strada ai confini col Jardin Luxembourg, c’era arrivata nel 1902 e da subito la sua casa era diventata il salotto dell’avant-garde, foyer di dadaisti e neo-futuristi. Il luogo dove far notte fonda a scontrarsi con Dos Passos e Faulkner, dove ”dar lezioni” e strapazzare un Hemingway in erba, incrociare i sacri mostri della ”lost generation”. Ma anche dove amare, appassionata e fedifraga, Alice B. Toklas, la compagna di sempre e dove scrivere, con quel suo stile scardinante e naïf. Libera, stravagante, coltissima, in giro per Parigi con la sua celebre mise di velluto marrone e le grosse calze di lana sotto sandali sformati, definiti ”bacchici” da Apollinaire. Proprio come nel mitico ritratto di Picasso, troppo simile, secondo un Hemingway tranchant, a quello ”di una contadina friulana”.