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 2010  febbraio 03 Mercoledì calendario

LA FEBBRE DEL LITIO CONTAGIA IL SUD AMERICA

La corsa al litio ha già scompaginato le priorità di tutte le società minerarie mondiali. L’interesse è principalmente dovuto ai programmi delle case automobilistiche che adotteranno batterie, appunto, al litio. Più ecologiche e di lunga durata.
La febbre per il minerale pulito è ormai incontrollabile tanto che persino un sito, in genere affidabile, come www.negocius. com, ha pubblicato un annuncio di vendita per una miniera nel nord dell’Argentina, nella regione di Salta, proprio al confine con la Bolivia. Il prezzo era di 15 milioni di dollari. L’annuncio, nelle ultime ore, è scomparso: pare sia già stato trovato un acquirente. L’Argentina si profila come uno dei più importanti paesi produttori di questo metallo, dopo Cina, Australia e Cile. Pochi giorni fa Toyota Tsusho, proprietaria del 21% di Toyota, ha annunciato, in joint venture con l’australiana Orocobre, di aver già stanziato 4,5 milioni di $ per uno studio di fattibilità nella provincia di Jujuy, in vista di un investimento di 400milioni per lo sfruttamento della miniera di litio che dovrebbe produrre 15milioni di tonnellate l’anno.
Anche la Bolivia negli ultimi 12 mesi ha fatto parlare di sé come depositario di questa ricchezza: i geologi affermano che potrebbe possedere il 50% delle riserve mondiali di litio. Per il paese latinoamericano, senza sbocchi sul mare e con una grande povertà diffusa, si tratta di una risorsa energetica assolutamente strategica. Il presidente Evo Morales regna quindi su una fortuna che non vorrà né svendere, né esportare come semplice materia prima. L’idea è quella di ospitare impianti e lavorazioni che conferiscano maggiore valore aggiunto.
In altre parole, costruire attorno al litio un’economia mineraria, ma soprattutto un’industria di settore.Qualcuno ha già ribattezzato la Bolivia come l’Arabia Saudita del litio. El Salar de Uyuni, un immenso deserto di sale, tra le mete turistiche più apprezzate, ne è il principale deposito.
Il maggiore ostacolo all’utilizzo del litio è il costo, che finora ha fatto lievitare di 10mila dollari il costo di un’auto elettrica.Ora però lo sviluppo delle miniere argentine e boliviane ne potrebbe far scendere i prezzi. Comunque sia da Buenos Aires e da La Paz il messaggio è chiaro: «Non svenderemo il prezioso materiale a nessuno e per nessuna ragione. Svilupperemo industrie locali».