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 2010  febbraio 03 Mercoledì calendario

STREGATI DALLA «SCATOLA» DI LOST

«Che altro sono le storie se non scatole di magia?». Sorride sornione J.J. Abrams il creatore insieme a Damon Lindelof della serie Lost. Accanto a lui nel video di Ted una scatola di legno chiusa con la scritta mistery
box in evidenza. Il successo di Lost, che stasera torna negli Usa sugli schermi della Abc, sta tutto in quel contenitore acquistato in un negozio di magia quando era ragazzino. Cosa ci sarà dentro la scatola? Qual è il segreto dell’isola di Lost? Queste domande sono l’indizio di quello straordinario catalizzatore dell’immaginazione che ha inventato J.J. Abrams. Milioni di telespettatori in tutto il mondo sono rimasti stregati dalla fiction. In rete ci sono enciclopedie online dedicate alle serie, blog di commenti, siti dove si scrivono sceneggiature alternative, si doppiano interi episodi, si discetta di filosofia e si inventano nuovi personaggi.
La serie inizia con un disastro aereo. Un gruppo di sopravvissuti al volo Oceanic 815 si ritrova su un’isola deserta nel mezzo del pacifico. Presto si scopre che l’isola non è deserta. E non è neppure un’isola ma una macchina del tempo capace di interrompere e manipolare il continuum spazio-temporale. Fede e ragione, rappresentate da due dei protagonisti, sono le chiavi di lettura per cogliere la verità dell’isola. «In realtà sono poche le certezze di Lost ed è proprio questo il bello perché si presta a essere interpretata», spiega Simone Regazzoni, professore di filosofia della arti visive all’università Cattolica di Milano e autore del libro "La filosofia di Lost". Da esperto illusionista, J.J Abrams mischia le carte, usa con sapienza flashforward e
flashback andando avanti e indietro nella trama e nel tempo, svelando dettagli e inserendo nuovi misteri.
Il gruppo dei sopravvissuti si divide, una parte riesce a scappare dall’isola che comincia a vagare nello spazio tempo. A questo punto la narrazione si svolge su due piani diversi. Quello di coloro che sono restati sull’isola e tornano indietro nel tempo al 1977. E il gruppo scappato dall’isola costretto a mentire sull’incidente. Nella quinta stagione il gruppo di sopravvissuti torna sull’isola ma viene sbalzato su due linee temporali diverse. L’ultimo episodio prima della nuova serie vede Juliet intrappolata nel 1977 picchiare forte con un sasso e "apparentemente" innescare un ordigno nucleare per cancellare tutti gli eventi che sono accaduti prima del disastro aereo. La secondo linea temporale vede invece Jacob, quello che "apparentemente" è il grande demiurgo della vicenda, morire per mano di qualcuno che si finge Locke. «Ora ci aspettiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle. Cosa è la nube nera, chi è Walt, la verità sulla morte di Locke? In sostanza- taglia corto Regazzoni-vogliamo capire co-sa c’è dietro l’isola ». Lo spettatore adesso vuole guardare dentro a quella scatola che J.J. Abrams ha così sapientemente saputo raccontare. Quando tutto sarà svelato la magia finirà. Luca Tremolada • NUOVI MEDIA IN POLE SULL’EVENTO - I nuovi media battono sul tempo le tv tradizionali, con la nuova stagione di Lost (la sesta). Da oggi, infatti, a poche ore dalla messa in onda negli Usa, il più nuovo episodio di Lost è disponibile su tre piattaforme internet di Telecom Italia: sul normale web (lost.cubovision.it), su IPTv ( Tv via Adsl) di Alice e su Cubo Vision. Di settimana in settimana, saranno disponibili i prossimi 17 episodi, nelle stesse modalità. In ogni caso, ogni nuovo episodio costa 1,99 euro ed è disponibile " on demand" (l’utente può vederlo in qualsiasi momento, senza vincoli di palinsesto).
Sarà in lingua originale, ma con i sottotitoli in italiano. C’è una certa differenza tra le tre piattaforme internet: la prima è utilizzabile da qualsiasi utente internet italiano, via computer. La seconda richiede un abbonamento Adsl e alla tv di Alice. La terza invece è sul nuovo set top box Cubo Vision di Telecom, utilizzabile con qualsiasi abbonamento internet banda larga. La seconda e la terza modalità permettono di vedere il programma direttamente sulla tivù di casa. In particolare, Cubo Vision va collegato alla tivù e al router Adsl. Dopodiché, si accende la tivù e appare il menu di Cubo Vision. Lost è in evidenza sulla barra orizzontale. In questo sotto menu ci sono sia i vecchi episodi (a 0,99 euro) sia i nuovi.
« il primo esempio in cui un programma molto richiesto arriva su piattaforma internet prima che sulle tv tradizionali, grazie ad accordi che abbiamo preso con Abc Studios, produttori di Lost», dice Luca Tomassini, responsabile broadband content di Telecom. Segno che le major televisive guardano con crescente interesse ai nuovi media.
Il satellite si metterà presto al passo, però. A una settimana dall’arrivo in onda negli Usa,Fox (canale Sky 110) trasmetterà i nuovi episodi di Lost, a partire quindi dal 10 febbraio (mercoledì, alle 21.10). Saranno doppiati in italiano e in alta definizione.
Ci sarebbe infine un terzo modo per vedere Lost, ma è illegale. Il primo episodio, infatti, è apparso lunedì su YouTube, prima ancora che sulle tv americane. Era una versione pirata registrata da uno dei 12mila fan accorsi alle Hawaii per vedere la premiere della nuova stagione. Un video di bassa qualità, per altro, tanto che molti fan hanno preferito snobbarlo per non perdersi il piacere della prima visione televisiva. In ogni caso, YouTube l’ha subito rimosso dal sito, come fa di prassi con i video pirata. C’è da scommettere, però, che nelle prossime settimane le versioni pirata di Lost arriveranno sul web puntualmente, a qualche ora dalla messa in onda negli Stati Uniti. Alessandro Longo • CINQUE MILIONI IL COSTO PER PUNTATA - Oltre all’incantesimo del racconto sta il profitto. Succede in tutte le economie, comprese quelle che animano cinema e televisione. Certo, in questo caso si parte dalla qualità visto che la fama di Lost è dovuta principalmente alla genialità del suo costrutto narrativo, alla trama "ipertestuale", allo spessore dei personaggi. Successo che fa rima, principalmente ma non solo, con il business dei diritti televisivi, le cui quotazioni per questa serie sono cresciute nel corso degli anni.
Diritti che i network di tutto il mondo hanno fatto a gara per accaparrarsi non senza qualche delusione, come dimostra il caso di Rai Due, che con Lost genererebbe uno share vicino al 7%, complice il primo passaggio in anteprima su Sky («Un risultato improduttivo per un serial del genere, che dovrebbe portare a casa almeno il doppio», fa sapere Loris Mazzetti, storico regista e dirigente di Viale Mazzini).
Tutto nonostante la Lostmania abbia avuto qualche saliscendi anche all’estero, con un picco di oltre 15 milioni di telespettatori negli Stati Uniti tra il 2006 e il 2007, scesi a undici milioni per la quinta stagione, in attesa del gran finale.
Ma partiamo dai costi. La serie prodotta dalla rete Abc, controllata dalla Disney, è una delle più costose degli ultimi anni: cifre non ufficiali parlano di un valore che per ogni episodio arriverebbe a 5 milioni di dollari, complice anche la location esotica, alle Hawaii. Contando che le sei serie sono fatte in tutto da 114 puntate più dodici episodi speciali, si supererebbe il miliardo di dollari.
I diritti televisivi si dividono invece per paese. Parlando di un serial simile a Lost, in Europa il costo per episodio varierebbe tra i 200mila e 1,2 milioni di euro. Facendo una media per l’Italia, e ipotizzando un valore di 700-800mila euro a puntata pagati dalla Fox alla Disney, la sesta stagione del racconto creato da J.J. Abrams, fatto di diciotto episodi, varrebbe oltre 12-15 milioni di euro. Un calcolo non confermato e sicuramente "ritoccabile" ma che dà l’idea di quanto, solo per l’Italia, possa valere una produzione come questa, divenuta un cult in tutto il mondo.
In realtà il tema è molto più complesso anche per il numero e la tipologia di diritti tv, complici le nuove piattaforme digitali. Per le quali, come nel caso di Telecom Italia (si veda articolo qui a fianco), il modelloutilizzato è quello della condivisione dei ricavi (revenue sharing). Lo stesso di piattaforme come iTunes. Daniele Lepido • I NUMERI -

15

milioni


I telespettatori negli Usa

Il picco massimo di ascolti raggiunto negli Usa dalla serie di Lost nel biennio 2006-2007. Per la penultima stagione gli ascolti sarebbero scesi a 11 milioni.
5

milioni

Il costo a puntata (in dollari)

Complice la location "esotica" alle Hawaii, ma anche gli effetti speciali, quella di Lost è una delle produzioni televisive più costose degli ultimi anni.


800 mila

I diritti televisivi (in euro)
 il costo stimato solo per l’Italia dei diritti tv di Lost a puntata.
Una cifra cresciuta negli anni.