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 2010  febbraio 02 Martedì calendario

BERLINO PAGA PER AVERE LA LISTA DEGLI EVASORI - LUGANO

Quel che rimane del segreto bancario svizzero ha, ormai, più buchi di una forma di Emmental. Di recente, infatti, un´altra fuga di dati confidenziali ne ha messo, nuovamente, a prova la reputazione. Sabato scorso si è saputo che un anonimo informatore aveva contattato il fisco tedesco, proponendo di consegnare mille 500 nominativi di titolari di conti cifrati, in una banca non precisata della Confederazione, in cambio di 2 milioni e mezzo di euro. A conferma dell´attendibilità dei suoi dati l´informatore ha fatto pervenire, al ministero delle finanze di Berlino, un campione dei dati in suo possesso: 5 nomi di cittadini della Repubblica Federale, ognuno con un tesoretto di circa un milione di euro.
Gli accertamenti svolti dai segugi del fisco tedesco hanno permesso di confermare che i dati «sono assolutamente attendibili». Tanto che, ieri, la Cancelliera Angela Merkel, nonostante l´invito a non farlo delle autorità elvetiche, ha dato il via libera all´operazione. Per la Germania l´occasione è ghiotta anche perché, stando ad un veloce calcolo, se l´importo medio di ognuno dei mille 500 conti cifrati è di un milione di euro, per il bilancio tedesco ne deriverebbero maggiori entrate fiscali per 100 milioni. In un´occasione analoga, due anni fa, Berlino pagò 5 milioni di euro un cd, con migliaia di nomi di cittadini tedeschi che avevano occultato i loro averi in una banca del Liechtenstein, la Lgt di Vaduz.
Nel giro di due anni l´offensiva si è spostata, dal Principato, alla Confederazione. E, oggi, sembra quasi che, sul segreto bancario, sia stata messa una taglia. E non è un caso se, commentando la nuova fuga di dati sensibili, verso la Germania, la Tribune de Genève abbia scritto che «un nuovo Falciani minaccia le banche svizzere».
Il riferimento è all´italo-francese Hervé Falciani, l´informatico della filiale di Ginevra della Hsbc che, lo scorso anno, trafugò i nomi di 3 mila clienti della banca e li consegnò al fisco francese. La "gola profonda" all´origine della nuova fuga di notizie, verso la Germania sarebbe proprio Falciani. «Chi lo sostiene lo provi», ha replicato, quest´ultimo, dal suo rifugio in Costa Azzurra. Che denunciare le banche svizzere possa essere un affare lo ha dimostrato Bradley Birkenfeld, l´ex-consulente di Ubs il quale, preso con le mani nel sacco, ha rivelato al fisco Usa i trucchi che la grande banca elvetica consigliava ai suoi clienti statunitensi, per evadere le imposte. Per non perdere la licenza Ubs ha dovuto rivelare i nomi di migliaia di titolari di conti con passaporto a stelle e strisce e pagare una multa di 780 milioni di dollari. Birkenfeld è andato in prigione ma, come premio della sua collaborazione, riceverà il 30 per cento di quella cifra.
Insomma, mentre Berna sta tessendo la sua tela, cercando di negoziare accordi con l´Ue e gli Stati Uniti, per evitare la fine del segreto bancario, i caveaux delle sue banche si dimostrano sempre meno a tenuta stagna .