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 2010  febbraio 02 Martedì calendario

Dafani Sanaa

• Marocco 1981 (~), Montereale Valcellina (Pordenone) 15 settembre 2009. Fu sgozzata dal padre perché amava un italiano • «[...] si stava recando in auto, con il fidanzato Massimo De Biasio, 31 anni, nel ristorante di cui l’uomo era socio e in cui la giovane prestava servizio come cameriera. L’assassino ha teso un agguato ai due giovani in una stradina di campagna, sbarrando con la sua auto il passaggio all’Audi A4 della coppia. La ragazza, uscita dall’abitacolo, ha tentato di fuggire verso un vicino boschetto, ma il padre l’ha inseguita, raggiunta e uccisa con colpi di coltello alla gola. Anzi, l’ha letteralmente sgozzata, come una vittima sacrificale. Il fidanzato ha cercato in ogni modo di difendere la compagna dalla follia omicida del genitore. Si è proteso per salvarla, rimediando però a sua volta profonde ferite all’addome e alle braccia. Ma non era lui l’obiettivo di tanta ferocia: l’agguato aveva lo scopo di punire la figlia per l’unione con un non musulmano. Forse non è casuale che il delitto sia stato consumato nel mese sacro del Ramadan. Il fidanzato è stato ferito in più punti ma è riuscito a salvarsi. [...] Dopo il delitto si è scatenata una gigantesca caccia all’uomo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Sacile culminata, poco più tardi, con il fermo, nella sua abitazione di Tiezzo di Azzano Decimo, del 45enne El Ketaoui Dafani, sposato e padre di altri due figli. L’uomo, che di professione fa l’aiuto cuoco in un ristorante di Pordenone, si era cambiato e - hanno riferito gli investigatori - stava tentando di cancellare le tracce del delitto. [...] A delineare lo scenario nel quale è maturato il delitto sono stati gli amici della coppia. La relazione fra i due era nata cinque-sei mesi fa, fra i tavoli del ristorante a pochi chilometri da Montereale Valcellina, dove abita il giovane e dove la ragazza si era trasferita da alcune settimane per andare a vivere con lui. Quella relazione, però, al padre non era mai andata giù e non ne aveva fatto mistero. Più volte - hanno raccontato gli amici della coppia - aveva minacciato la figlia e il fidanzato. Le minacce erano diventate via via più pesanti - sempre stando al racconto degli amici, accorsi sul luogo della tragedia - motivate sia dalla differenza di età, giudicata eccessiva dall’uomo, sia soprattutto dalla diversa religione di appartenenza, lei musulmana, lui cattolico. [...]» (Lorenzo Padovan, ”Il Messaggero” 16/9/2009).