Fabio Cavalera, Corriere della Sera 01/02/2010; Enrico Franceschini, la Repubblica 02/02/2010; Fabio Cavalera, Corriere della Sera 04/02/2010, 1 febbraio 2010
IL CAPITANO, L’AMANTE E CAPELLO. CHI TRADISCE VA IN PANCHINA?
FABIO CAVALERA PER IL CORRIERE DELLA SERA DEL 01/02/2010
Che i suoi pellegrinaggi nei locali alla moda passino inosservati è impossibile. John Terry viaggia su una Bentley personalizzata e con i vetri oscurati. L’ha pagata un occhio della testa e se lo può permettere visto che ogni settimana incassa 150 mila sterline. un gioiello di vettura e la sua targa i tifosi dei «blues» la conoscono a memoria. Tutti sanno che lì dentro c’è il roccioso capitano del Chelsea e della nazionale inglese. Come può pensare di sfuggire all’occhio indiscreto dei cacciatori di gossip? John Terry da qualche mese bazzicava dalle parti di una villetta dove abita un suo ex compagno di squadra al Chelsea e compagno di nazionale, Wayne Bridge. Qualcuno aveva notato una strana coincidenza: quando Wayne non c’era (e non c’era spesso perché è ora in forza al Manchester City) compariva la Bentley di John. E così alla fine la storiella è rimbalzata nelle redazioni dei tabloid che hanno fame di scandali e di corna in particolare.
Appostamenti, pedinamenti, affannosa ricerca di particolari. La verità è uscita: John, sposato con Toni e padre di due gemelli, si è portato a letto Vanessa Perroncel, fidanzata del suo amico Wayne. I rumors sono cresciuti a dismisura fino ad assumere le proporzioni di uno scandalo perché, ultima puntata di ieri, John Terry avrebbe messo incinta Vanessa, l’avrebbe poi convinta ad abortire e le avrebbe passato una bella cifra per mettere a tacere la vicenda. Che questo dettaglio, riportato da News of the World, sia vero o no lo vedremo ma è certamente vero che John alle spalle di Wayne, per quattro mesi, se l’è spassata.
I due, John e Wayne, filavano d’amore e d’accordo. Poi nel gennaio del 2009 Wayne Bridge aveva ceduto alle avances del Manchester City e John aveva commentato la notizia così: «Fa bene, lì avrà modo di giocare tutte le partite». Solo adesso si comprende per quale motivo avesse accolto con tanto favore l’addio di Wayne e il suo trasferimento. C’era quella villetta vuota. E Vanessa aspettava la Bentley. Wayne non ne sapeva nulla, stava a Manchester, ma sapevano tutto i tabloid. Allora John Terry ha chiesto al tribunale di bloccare i giornali affinché non venisse violata la sua privacy. Ha vinto in prima istanza ma l’Alta Corte gli ha ribaltato i piani. E l’intreccio è stato sparato e raccontato.
Prevale la privacy o prevale, nel caso di un personaggio pubblico e mondano, il diritto alla informazione? L’Alta Corte ha scelto la seconda strada, i giornali e le televisioni hanno cantato vittoria e sono partiti alla carica. Nel giro di poche ore il capitano del Chelsea e della nazionale inglese si è trovato nel mezzo della bufera: la moglie Toni lo ha mollato su due piedi, gli sponsor minacciano di battere in ritirata e di togliergli contratti supermilionari, i media si chiedono può restare nel giro della nazionale uno che punta alle mogli o alle fidanzate dei compagni di spogliatoio e girano la domanda al povero Fabio Capello che dovrà sciogliere il rompicapo. Carlo Ancelotti, allenatore del Chelsea, non si è scomposto: «Io parlo soltanto del lavoro di John. un professionista fantastico». Vero: i problemi nascono lontano dallo stadio.
John Terry, londinese purosangue, ha un curriculum extracalcistico da primo della classe. Dimenticando le avventure della mamma (pizzicata a rubare vestiti) e del papà (immortalato in un pub a vendere piccole dosi di droga), dimenticando la sua aggressione a un barista, dimenticando che fu pescato in un locale pubblico a urinare nel bicchiere di birra, l’ultima sua disavventura è stata la beffa che due cronisti gli hanno giocato, convincendolo a organizzare un «tour clandestino» al campo di allenamento del Chelsea. John ha acconsentito ma ha chiesto 10 mila sterline in cambio. Ne ha proprio bisogno. Poi, smascherato, si è giustificato dicendo che le avrebbe donate in beneficenza. La moglie Toni gli aveva perdonato le avventure galanti del passato. Vecchio vizio: nel 2005 chiese già scusa a Toni, però due settimane dopo, il fedifrago, fu pescato mezzo nudo in macchina con una diciassettenne. Questa volta Toni è scappata in fretta e furia. Ma per capire come funziona un certo mondo, manca la ciliegina finale.
Eccola: Vanessa la fidanzata di Wayne, chissà se davvero costretta ad abortire da John, si è rivolta a un’agenzia di pubbliche relazioni. Intende monetizzare tanta notorietà.
Gentiluomini. E gentildonne.
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«TERRY, SEI UN CAPITANO INDEGNO». SESSO E NAZIONALE, L’IRA DEL GOVERNO -
ENRICO FRANCESCHINI PER LA REPUBBLICA DEL 02/02/2010
La moglie chiede il divorzio. L´amante chiede (almeno) 300 mila euro, ai tabloid, per raccontare cosa è successo sotto le lenzuola. E il governo chiede che gli sia tolta la fascia di capitano, perché bisogna essere degni di portarla e lui, evidentemente, non lo è più. La scappatella di John Terry, difensore del Chelsea e dell´Inghilterra, con la fidanzata del suo compagno di nazionale Wayne Bridge, è diventata un caso che fa discutere tutto il paese. A rischio c´è non tanto la pubblica morale, che dopo le infedeltà coniugali della famiglia reale britannica non dovrebbe più scandalizzarsi per niente, quanto il futuro della squadra di casa ai Mondiali dell´estate prossima in Sudafrica: se le corna fatte crescere a Bridge metteranno a repentaglio l´armonia dello spogliatoio, e di conseguenza le prestazioni in campo dei giocatori dei Tre Leoni, Terry potrebbe diventare il capro espiatorio della spedizione. E´ un problema che Fabio Capello, il coach della nazionale inglese fin qui osannato da tutti, proverà a risolvere non appena rientrato a Londra dalla Svizzera, dove si è sottoposto a un piccolo intervento chirurgico al ginocchio.
Riassumiamo le puntate di questa ennesima telenovela a base di due delle «esse» (sesso e sport) che riempiono le pagine della stampa popolare (la terza, notoriamente, è il sangue, in questo caso fortunatamente non fatto scorrere). Terry e Bridge giocano insieme nel Chelsea, e sono amici. Poi Bridge viene trasferito al Manchester City, con l´incoraggiamento di Terry: «Vedrai, là ti faranno giocare di più». Ma è a un altro tipo di gioco che evidentemente pensa lui. Sebbene sposato con la bella Toni Poole, una delle «Wags», le mogli sexy, spendaccione e sguaiate dei calciatori inglesi, da cui ha due figli, Terry non è nuovo a scappatelle con starlette, soubrettine e ragazze da una notte in discoteca. A quanto pare si è preso una cotta per Vanessa Perroncel (giuriamo che il nome non è inventato), modella di biancheria intima, girlfriend del suo amico Bridge. Non appena questi finisce a Manchester, Terry comincia a vedere di nascosto Vanessa. Forse la mette incinta. Forse le dà i soldi per abortire. Poi, dopo quattro mesi di relazione caliente, si lasciano. Senonché ora un tabloid ha scoperto la tresca e l´ha sparata in prima pagina, scatenando il pandemonio.
Toni, la moglie di Terry, ha preso i due figli ed è volata a Dubai, non prima di avere contattato un famoso divorzista: «Mi ha umiliato, lo lascio», ha fatto sapere. Vanessa, l´amante, in nome del «futuro di mio figlio» (quello avuto da una precedente relazione), ha indetto un´asta tra i tabloid per le proprie scottanti rivelazioni: si parte da 250 mila sterline, circa 300 mila euro, si potrebbe arrivare a mezzo milione di euro. Il ministro dello Sport Gerry Sutcliffe chiede che a Terry sia tolta la fascia di capitano della nazionale. Carlo Ancelotti, allenatore del Chelsea, afferma che lui lascerà a Terry quella di capitano del suo club: «In campo si comporta sempre da professionista». Tre giocatori (non inglesi però) del Manchester City, guidati da Carlos Tevez, indossano una maglietta che esprime solidarietà a Bridge. La federcalcio prende tempo. Capello ne ha fino al 3 marzo, data di un´amichevole a Wembley contro l´Egitto.
Intanto gli sponsor di Terry rumoreggiano, minacciando di rescindere il contratto, e la stampa si chiede se la vicenda segni la fine delle ingiunzioni del tribunale che vietano ai giornali di pubblicare storielle piccanti in nome della privacy. Un nuovo caso Tiger Woods. Con il pallone da football al posto della palline da golf.
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VANESSA, LA DAMA IN BLUES HA SPOGLIATO MEZZO CHELSEA -
FABIO CAVALERA PER IL CORRIERE DELLA SERA DEL 04/02/2010
A Vanessa i maschietti con la maglietta blu del Chelsea fanno gola, eccome. Ma si diverte di più a sfilargliela la casacca. Uno dietro l’altro cinque calciatori-bambolotti al servizio di Roman Abramovich hanno sperimentato le sue doti di navigata conquistatrice della Londra by night. Modella scaltra e vivace, Vanessa li ha sistemati per bene quei cinque, chissà se per amore, un amore ondivago e ballerino, o per consumata furbizia visto che ha già promesso, attraverso l’agenzia di pubbliche relazione di Max Clifford, di vendere per un pacco di sterline (c’è chi dice che siano 250 mila, chi 500 mila) i particolari piccanti degli incontri con John Terry, il capitano della nazionale e del Chelsea. E John Terry non è che uno di quelli finiti nel letto di Vanessa. Se aggiungiamo il fidanzato o ex fidanzato, Wayne Bridge, poveretto, il più cornuto della compagnia, poi Adrian Mutu, che allora stava a Londra proprio al Chelsea e che di questi tempi è nella bufera per via di altre sciocchezze, poi ancora il biondone islandese Eidur Gudjohnsen, infine un quinto misterioso compagno di merende sempre in formazione titolare allo Stamford Bridge, l’arena del Chelsea, allora è facile eseguire la moltiplicazione (250 mila per cinque) e scoprire che Vanessa non è per niente stupida: un milione e 250 mila sterline, il ricavo complessivo di quelle storie. Wayne, col quale ha avuto un figlio, era la copertura ufficiale. Il resto, rivelato dal tabloid Sun, era un fuori onda quasi segreto.
Londra adora il gossip, il sesso e i soldi. Ma non disdegna qualche richiamo moralista che l’aiuta a ritrovare la retta strada. una fabbrica a getto continuo di telenovele sexy, di titoloni a sorpresa e di commenti relativi che per un terzo enfatizzano il divertimento scandalistico, per un terzo sono dissertazioni sociologiche sui viziati attori del calcio britannico e per un terzo sconfinano nella censura di comportamenti troppo disinvolti se messi in pratica da chi ha un ruolo pubblico (il capitano della nazionale non lo ha?). Questa di Vanessa Peroncell, amante di cinque pupotti della medesima squadra, è una faccenda che durerà qualche giorno poi si passerà ad altro. Ma per ora godiamocela aspettando il giudizio ultimo che viene scaricato per intero sul friulano doc Fabio Capello. Il ministro dello Sport è inorridito ma non ha mosso dito. La Federcalcio ha letto, registrato e girato la patata bollente a colui che ha la responsabilità tecnica. Scaricabarile da manuale.
Ognuno nella vita privata può combinare ciò che preferisce. Qui si tratta di stabilire due cose. Uno: il capitano di una nazionale, dato il ruolo, è vincolato a un comportamento esemplare sia in campo sia fuori? Due: possono convivere in spogliatoio due galli, di cui il più titolato se la spassa con la fidanzata dell’altro e forse la mette incinta e la paga per abortire? Siccome l’Inghilterra non è capace di dare risposte (chi accontentare: i tifosi saggi oppure i tifosi del chissenefrega?), tocca a Fabio Capello chiudere la questione.
Sarebbe tutto più semplice se John Terry riconsegnasse la fascia bianca dell’England team. Ma pare che l’idea non gli piaccia. Lui, lo ha rivelato ieri la Bbc, non intende abdicare. E, manco a dirlo, ha rovesciato la decisione su Fabio Capello. Dunque parola all’unico italiano iscritto di recente dal mensile Tatler, bibbia dell’alta società, nella lista dei cento personaggi che più contano a Londra (in compagnia della famiglia reale, del premier, dei guru della finanza e dell’arte). Ovviamente, sul verdetto del signor Fabio Capello, Londra ha cominciato a scommettere. Ma non ci vuole tanto a capire che Capello andrà giù a muso duro. I pettegolezzi da giornalismo ultrapopolare gli irrigidiscono la mascella.