Malcom Pagani, il Fatto Quotidiano - Dagospia 29/1/2010, 29 gennaio 2010
Immagini sacre, banane, lampade a forma di cesso. Dietro alla barba e agli anelli che gli imprigionano le dita, Roberto D’Agostino si esercita con la libertà
Immagini sacre, banane, lampade a forma di cesso. Dietro alla barba e agli anelli che gli imprigionano le dita, Roberto D’Agostino si esercita con la libertà. Casa lunare che guarda il Tevere, scrivania simile a un suk. Da dieci anni, con il suo sito, spaventa trasversalmente. Incolla giornali, divora cioccolatini. Si siede. ”Parlamo’. Il romanesco si fonde con il congiuntivo. Modello Dago. Quando la politica ha iniziato a mettersi in mutande? Basta leggere "Il letto e il potere" di Filippo Ceccarelli: lì si racconta la storia sotto le lenzuola della prima repubblica - che è sempre passata sotto un alone di sobrietà, ma che era anche altro. Perchè non usciva nulla?. Semplice: una volta la politica si esprimeva attraverso il suo medium deputato, il partito. Come si sarebbe comportato al posto di Marrazzo un politico della prima repubblica? Si sarebbe presentato dal suo segretario politico che gli avrebbe messo sotto gli occhi le sue dimissioni. Lui le avrebbe firmate, i quattro carabinieri sarebbero stati trasferiti tra Bolzano e Caltanissetta, i viados rispediti a Rio o a Bahia e la faccenda chiusa senza rumore. Il politico zozzone, va da sé, avrebbe però dovuto ’estinguersi’. Oggi? Annaspiamo nell’epoca grigia dell’a-partitismo. Cosa fa il governatore del Lazio dopo l’irruzione? Chiama qualcuno? No. Pensa di riattaccare i cocci (chissà chi gli assicurò l’impunità...) e si ricandida per un nuovo mandato, il trans-tapino. Uno con la testa sulle spalle anziché sulle palle si domanda: ahò, ma a questo, cosa gli dice il cervello? Comanda il pisello? Come si fa a mettere a rischio la credibilità di un grande partito? Il palazzo, si dice, ha paura... Prenda il caso Sircana. Le foto, fatte a settembre, vengono pubblicate dopo sei mesi dal Giornale diretto all’epoca da Belpietro. Un bel lasso di tempo, no? Come poteva pensare quel benedetto uomo di Sircana di farla franca? D’accordo: il servizio di Max Scarfone era stato ritirate con 100 mila euro dalle manine prodiane di Rcs (chiedere a Perricone e Mieli), e sepolte nel cassetto di Pino Belleri, direttore di "Oggi", ma è da ingenui credere che il ’malloppo’ non circolasse tra i servizi cari a Berlusconi. Massì, è lo stesso copione che oggi si addebita a Signorini. Con tanto di processo, Pm e moralisti sdegnati che chiedono le dimissione del direttore di "Chi". Scusate: perché nessuno ha fatto le stesse richieste ’etiche’ a Rcs? Le foto, comprate e mai pubblicate, non sono un’esclusiva della destra. Qualche decennio fa Panorama pubblicò una foto di Cesare Romiti con Gabriella di Savoia. Si diceva, sembra che i due fossero legati da ’affettuosa amicizia’, come si diceva all’epoca, ma siccome il settimanale di Segrate era già andato in stampa, i redattori tutti dovettero passare la notte a ’grattuggiare’ la didascalia della foto. E’ capitato di tutto in Italia. Dai libri ’eliminati’ dal mercato perchè c’erano foto e testi che non dovevano vedere la luce alle foto bruciate in tipografia. Cerchiamo di essere onesti? Bene, tutto lo scandalo che ha trafitto Alfonsina La Pazza, nasce e prende corpo solo perché l’utilizzatore finale si chiama Berlusconi. Perchè la deontologia professionale deve esserci solo per Signorini e non per Lor Signori? Questa storia delle foto trattenute poi, viene dagli anni ruggenti di ’Sorrisi e canzoni’ diretto dal mitico Gigi Vesigna. Le insegno un trucco. Dica. Provi a studiare con attenzione la pubblicità sui rotocalchi scandalistici: se lo fa con attenzione, capisce subito chi non ha interesse che certe foto personali vengano pubblicate.Perché la pubblicità significa denaro.Poi, appena metti una mia foto non gradita, ti minaccio di togliere il carburante. Le foto ritirate: altra storia antica? Pizzi racconta di aver pizzicato quel sottaniere incallito di Gianni Agnelli che usciva dal Jackie’o in compagnia di una sciacquetta americana. Lo chiamò il portaborsette dell’Avvocato, Luca Montezemolo, e Pizzi serio: "non vendo ai privati il mio lavoro". Poche ore dopo, fu contattato da un’agenzia e le foto presero il volo. Indovini qual’era la rivista? ’Fare auto’, o qualcosa ’de-genere’. Tutti quelli che oggi sono al potere hanno una foto, per usare un eufemismo, da ’dimenticare’. Quindi? Tutto questo moralismo senza limitismo, anche sciocco, è grottesco. Prenda Lapo Elkann. Ha gusti sessuali trans-trans rispetto al tran-tran comune? Che lo dica. Facciamo i moderni e siamo fermi al Medioevo. Ma se a un individuo piace il cioccolato al posto della crema, ci indigniamo. Invece non commette reato, Lapo. Poi qualcuno utilizza le inclinazioni personali per ricattare e plasmare le proprie convenienze. E Lapo è stato bruciato dalla Fiat e dalla Juve. Attenzione ossessiva al gossip o eccessi del ceto politico? Rimango sempre più sorpreso dal vedere persone che, a differenza di Lapo o di Corona, ricoprono incarichi istituzionali ed esagerano. Se ricopri un ruolo nello Stato, non puoi comportarti senza etica. Sono in tanti? Tutto quelli che alzano oggi il ditino, sono quelli che hanno fatto carne di porco della morale. Una volta che infili il nasino sotto le lenzuola, esce di tutto, di brutto. come diceva un filosofo francese: il più pulito ha la rogna, anzi le piattole. Quindi la privacy è un’illusione? Come sosteneva Barillari, si scrive Privaci ma si pronuncia provaci. Ma quale ricatti? Se ti metti davanti a me, mentre ti infili il pollice nel naso, lo tiri fuori e scambia la barca per la tua camera da letto, ma cosa vuoi? Sei assediato? Ma da chi? Certo, dalla tua idiozia. se vai con la D’Addario, cosa ti aspetti? Queste devono fatturare la scopata. Il sesso si paga. Non puoi pensare di fare il furbetto, si sconta ogni scivolata. Colpa di roma godona che fagocita le anime belle? Quando i deputati atterrano a Roma, li avviso. Prima regola: qui è vietato scopare. Non riuscite neanche ad arrivare al bidè che l’articolo è già uscito. Le vostre gocce di sperma ricadranno su di voi, come suggeriva Gesù. Sono davvero folli. Uno come Berlusconi ha saltato i salotti romani per poi finire triturato nel postribolo di Palazzo Grazioli. Abbiamo abbandonato il postmoderno, e siamo caduti nel pos-tribolo! A un passo dalla gogna. La mignottocrazia è come l’aids. Si diffonde in ogni angolo del mondo. Clinton, Pompidou, Chirac, Blair, Mitterrand, e via trombando. Di qualsiasi leader del mondo puoi tirare fuori le lenzuola sporche. Ma è vietatissimo provare a far politica utilizzando la biancheria intima. Prima o poi, l’azzardo si ritorce come un boomerang. Esempi? Prenda Fini. Già Velardi e Rondolino si sono chiesti sul loro sito perché abbia improvvisamente cambiato opinione. E debordano rumors, indiscrezioni, illazioni. L’Italia è un paese dove, se occupi una spazio pubblico, devi comportarti da monaco. E’ sempre stato così, poi. Perfino lo ieratico Moro fu infilzato da molte chiacchiere su un presunto rapporto con la cantante Rosanna Fratello - che fu fotografata mentre saliva su un aereo di Stato. Come poi, trent’anni dopo, è successo a Papi Silvio e le sue signorine verso Villa Certosa. E la Rai? E’ stato sempre un mercato della carne. La più grande macelleria italiana zeppa di gente che ha vissuto una gioventù senza orgasmi e piacere. Al primo sorriso svengono e al secondo pompino sono pronti per la cottura. Sempre la città tentacolare. A Roma, i potenti sono accolti da quello che ho definito la ’caciara sul letto’. L’amante ce l’hanno tutti, anche l’impiegato delle poste di Bust’Arsizio. Messaggio ricevuto: A Roma si raddoppia il carico. Anziché una, piombano sul letto in due, tre, fino allo sfinimento. L’amante di una volta pretendeva la boutique, una tv, due case? Problemino eliminato. Ecco apparire una signora che dal cuore generoso che si reca alla Protezione della Vergine di Rio e dintorni e te ne porta ogni volta, una ammucchiata diversa. Che quadretto. Ragazze ben gestite che poi tornano nell’anonimato. E quando i potenti scoprono l’altra faccia della luna, perdono la testa. "Cazzo, ho perso vent’anni di vita dietro a quella vecchia (la moglie, ndr)!" E del caso delbono? Delbono non aveva famiglia in carico. Era libero come un uccello di avere qualsiasi storia con le sue Cinzie. Dopo sette anni, si chiude il sipario. E allora, ecco il ricatto. Dov’è il problema se lui è single? Il bancomat. Il banco figa. C’è una metafora. La fessura, la carta, alcune vedono il fallo come un bancomat. Il cattolico Delbono. Uno che nasce nella covata di prodi. E della moglie, donna Flavia, pia e intransigente. Messi insieme potrebbero appartenere alla santa inquisizione spagnola. Ultima curiosità. Ma perchè ai tempi del digitale e dell’infinita possibilità di riproduzione, la gente paga lo stesso? E’ l’ultima speranza. Ad alcuni, poi, è andata pure bene. Tanti hanno pagato e sopravvivono tranquilli. La parola ricatto è bilama. A volte è ricotta, altre ricatto. Quasi sempre è’ la gente colta in situazioni ’imbarazzanti’ che va alla ricerca della foto. Uno ha famiglia, figli, partito, azienda, di botto gli può saltare tutto. Nessuno si domanda perchè Corona con un flash ti trasforma in trash. Adesso la colpa è di Corona e di Signorini? Ma non ce l’hai una cabina, un rifugio per dar sfogo alle tue pulsioni ? Sa qual è il sogno impossibile degli italiani? La moglie drogata e la siringa piena.