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 2010  gennaio 29 Venerdì calendario

PICCOLO CHOPIN JAN, UN PRODIGIO DI 14 ANNI. "NON SONO PRIGIONIERO DEL PIANO"

CANNES - Il 2010 sarà l’ anno di Fryderyk Chopin. A due secoli dalla nascita del suo compositore la Polonia gli rende omaggio con un nuovo Centro e un nuovo, modernissimo Museo Chopin. Saranno entrambi inaugurati a Varsavia il primo marzo, data di nascita di Chopin, ma per tutto l’ anno, a cominciare dal 16 febbraio, i luoghi chopiniani saranno invasi dalla musica e, sperano i direttori dell’ Istituto Chopin e dell’ Istituto Adam Mickiewicz (istituzione culturale statale), anche dai turisti. Le celebrazioni di Chopin 2010 sono state presentate al Midem di Cannes, e quest’ anno al Mercato della Musica la Polonia aveva uno degli stand più grandi. Tra i protagonisti dell’ anno chopiniano in Polonia saranno Valery Gergiev, Ivo Pogorelic, Murray Perahia, Daniel Barenboim, Martha Argerich. In ottobre a Varsavia è previsto uno scambio musicale con la Francia, seconda patria del compositore, francese da parte di padre (arrivò a Parigi nel 1831, vi morì nel 1849 senza mai più tornare in Polonia ed è seppellito al Père Lachaise. Ma il cuore è conservato nella chiesa della Santa Croce di Varsavia). La "Folle journée" di Nantes (finoa domenica)è tutta dedicata a Chopin e alla sua opera. Dal 9 marzo al 6 giugno, a Parigi, la Cité de la Musique propone un’ esposizione dal titolo "Chopin à Paris, l’ atelier du compositeur" (con tre pianoforti Pleyel- maison prediletta dal compositore- due dei quali utilizzati da Chopin) affiancata da quindici recital chopiniani di nove giovani pianisti (dal 9 al 14 marzo), più due di Barenboim e uno di Krystian Zimerman. Previste iniziative anche nel Museo della Vita Romantica, l’ hotel particulier parigino nel quale Chopin visse con George Sand. E l’ Italia? Da domani all’ 8 marzo l’ Auditorium Parco della Musica ospiterà i tre pianisti vincitori del Concorso Chopin di Varsavia, più concerti di Maurizio Pollini (24 febbraio) e di Krystian Zimerman (10 febbraio). Santa Cecilia con l’ Istituto Polacco di Roma propongono concerti chopiniani anche a Firenze, Bologna, Sondrio e Barletta. CANNES Alla mezzanotte del 31 dicembre, seduto al pianoforte nel salone di una grande casa in una piccola città polacca, un giovanissimo pianista ha inaugurato l’ anno Chopin. La "mansion" di Zelazowa Wola (vicino Varsavia) è la casa nella quale il primo marzo 1810 nacque Fryderyk Chopin. Il pianista prodigio al quale la Polonia ha affidato l’ evento si chiama Jan Lisiecki, ha 14 anni, è figlio di genitori polacchi (emigrati in Canada) ed è nato e vive a Calgary. Come Chopin è nato in marzo, come Chopin è magro e lungo, naso importante e viso affilato. Ma lui, Jan, è biondo, ha occhi di un blu profondo ed è un ragazzino bellissimo. In Canada ha vinto tutti i più importanti concorsi pianistici, e concorsi internazionali negli Usa, Italia, Inghilterrae Giappone. In fondo Chopin aveva 17 anni quando pubblicò la sua prima Polacca. «Suono il piano da quando avevo 5 anni. A 9 ho debuttato come solista in un’ orchestra e fino a oggi ho fatto una quarantina di concerti con orchestra in tutto il mondo» dice Jan, tanto per mettere le cose in chiaro. Ha già un suo sito. spigliato, non saccente, ma deciso; non ribelle, ma volitivo. Lo incontriamo a chiusura del Midem Classico in una stanza del Palais des Festivals. Fuori dalla porta c’ è la mamma, una ragazza cinquantenne che per accompagnare ovunque questo unico figlio "avuto tardi" deve interrompere il lavoro di giardiniera a Calgary. Jan è in jeans e maglietta a righe. Smanetta sull’ iPhone, come tuttii ragazzi della sua età. Le interviste ti innervosiscono? «Direi di no. Ho fatto la prima a 9 anni». E i concerti? «La tensione si trasforma subito in passione, in energia». Come hai cominciato a suonare il pianoforte? «Avevo 5 anni, i miei genitori avrebbero voluto mandarmi in prima elementare. A scuola non me lo consentirono, ma mi consigliarono di imparare a suonare uno strumento. Un amico dei miei ci prestò un pianoforte così cominciai, con un vicino che mi insegnò le note. L’ anno dopo, però, avevo già un maestro di musica». Quando hai capito che la cosa si stava facendo seria? «Tutto è avvenuto naturalmente. Ho incontrato persone, ho vinto concorsi. Non capisci che qualcosa sta accadendo: accade e basta». I tuoi genitori come l’ hanno presa? «Per loro, che io suoni il pianoforte non è la cosa più importante. Non hanno ambizioni in proposito». E tu? «Credo di averne». A cosa sei disposto a rinunciare? «A niente. Il pianoforte non mi tiene prigioniero. Mi sento semmai un privilegiato: posso fare quello che mi piace. E so che più mi impegno adesso, più sarà facile in futuro». Compositore preferito? «Chopin, senza dubbio. Poi Bach». Oltre alla musica, che cosa ti piace? «Volare. Adoro gli aerei. Poi leggere, nuotare...». Per amore rinunceresti alla musica? «Buona domanda». Le ragazze vogliono fidanzati presenti... «Allora la mia sarà una ragazza diversa dalle altre».