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 2010  gennaio 29 Venerdì calendario

«CORONA MI HA DELUSO, MALATO DI SOLDI»

Lele Mora è stato uno dei protagonisti della prima Vallettopoli, travolto dallo tsunami giudiziario partito da Potenza e poi prosciolto da tutte le accuse. Ora che è scoppiata la Vallettopoli milanese lui è un osservatore esterno molto prezioso per capire le regole che reggono il mondo del gossip. Conosce vizi e segreti di tutti i vip, la maggior parte è passata dalla sua agenzia (anche quelli che adesso lo rinnegano), è amico di molti direttori di giornali rosa e, soprattutto, è stato il pigmalione di Corona e un suo grande amico.
Ci risiamo: altri foto-ricatti, altri indagati. Corona aveva ragione... «Quello di Fabrizio Corona che da accusato si trasforma in grande accusatore è uno spettacolo fastidioso».
Ha letto l’intervista al settimanale Oggi? Corona definisce il direttore di ”Chi” Alfonso Signorini il ”gran burattinaio del teatrino che più piace a Berlusconi”. «Signorini fa il suo lavoro. E Corona dovrebbe ringraziare lui e la Mondadori che gli hanno comprato molti servizi in questi anni. Non mi piace chi sputa nel piatto in cui mangia».
Ha rotto completamente con Corona?
«Con lui non ho più rapporti né di amicizia né professionali. Gli ho dato undici anni della mia vita, gli ho voluto molto molto bene. Più di un padre, più di un fratello, più di un amico. Un affetto profondo, ma quel Fabrizio non esiste più, è stato travolto dalla febbre di soldi. furbo, è molto intelligente ma ha buttato via il suo talento»
 arrabbiato?
«No, deluso, che è peggio. Quando Corona è uscito dal carcere sono andato a trovarlo e, per un attimo, ho pensato che potesse cambiare, ma nel giro di poco la Coronite, questa febbre per il denaro che gli è scoppiata, lo ha contagiato nuovamente. Dovrebbe farsi curare, spero che lo faccia presto».
Lei ha ritirato delle foto?
In trent’anni ho tolto dalla circolazione almeno cinque o sei servizi al mese». Quali? «Almeno tre di Simona Ventura rimettendoci di tasca mia».
Che foto erano?
«Alcune la riprendevano mentre usciva di casa con Giorgio Gori, poi c’era un video sempre in compagnia di Gori che è stato consegnato all’avvocato Bernardini de Pace».
Il terzo servizio fotografico?
«Meglio non dirlo, visto che non è mai venuto fuori. Ho fatto di tutto per salvare e tutelare la sua immagine, ma Simona ha pensato che io vendessi le notizie su di lei a Corona».
Falso?
«Dalle dichiarazioni a verbale di Bicio (il paparazzo sentito da Woodcock e da Di Maio, ndr) viene fuori che sono state vendute dall’ex marito a Novella 2000. Io avevo chiesto a Corona di lasciarla perdere. Ma lei è andata avanti per la sua strada, mi ha scaricato. Né mi ha chiesto scusa quando sono stato prosciolto. Simona non è una che chiede scusa. Ora, tramite altre persone, mi proibisce perfino di mandare i mie artisti alle sue trasmissioni. Non sa cosa sia la riconoscenza».
E se tornasse da lei?
«Non mi sono mai piaciute le minestre riscaldate». Che fine hanno fatto le foto che ha ritirato?
«Tutte distrutte».
Cosa c’era dentro?
«Sono come un prete. Non lo dirò mai».
Ma come funziona un ritiro: lei chi pagava, il direttore per non far pubblicare o il fotografo? «Sempre e solo il fotografo».
Che ruolo hanno i paparazzi?
«Tutti quelli che hanno lavorato con Corona hanno la malattia dei soldi». Da quello che dice Corona sembra che Alfonso Sigorini sia l’unico direttore che ritira le foto.
«No, è un sistema vecchio come il mondo. Si tolgono dalla circolazione foto che non vale la pena pubblicare perché rovinano la reputazione, la vita famigliare e poi in cambio si chiede qualche favore a quel vip. Non è un ricatto, questo»
Ma se di mezzo ci sono i soldi diventa un’estorsione... «Ovvio. Non sono un magistrato e non so che cos’abbia in mano il pm Di Maio ma il sistema del ritiro come cortesia a un vip
non è reato, è nato con il giornalismo rosa». Ma perché spunta sempre il nome di Signorini?
Perché è il direttore di uno dei giornali che ha più possibilità economiche. I fotografi bussano alla sua porta prima di andare da altri, quindi sulla sua scrivania passano più foto che altrove... Lui è un mio amico e so che ha sempre agito nell’interesse del giornale, per lui uno scoop è uno scoop».
Esiste o no il giro di ricatti?
«Qualcosa c’è...Sono menti perverse».
Cosa pensa del caso Marrazzo?
«Se fossi stato al suo posto o solo il suo agente, avrei pagato per ritirare il video. Non avrei denunciato. L’avrei fatto sparire. Ora sarebbe ancora Governatore del Lazio».
Anche Lapo Elkann è stato rovinato dai trans... «Negli anni ”80 quando vivevo a Villafranca avevo come donne di servizio tre transessuali: Iva, Ava e Stefanina. Tutti si stupivano, in realtà erano persone molto carine».
Torniamo a Lapo...
«Corona mi chiama e mi dice di avere uno scoop: un trans pronto a parlare di Lapo. Mi chiede di conoscerlo. Io mi presento, vado al Palace Hotel, conosco Brocco. Ma la sua storia mi mette una tale tristezza, era così squallida che vado via dopo poco».
Vero che lei ha regolarizzato Belen quando era clandestina? «L’ho assunta come collaboratrice. Era fidanzata con Borriello che io ho aiutato a passare dal Milan al Genoa. Lui non mi ha mandato neanche un messaggino per

ringraziarmi, mi ha detto che Belen non poteva frequentare il mio studio perché c’erano i tronisti che la corteggiavano e cose di questo genere. Lei stava con Corona un anno prima che lui mollasse la Moric».
Manuela Arcuri, in un’intervista a ”Il Giornale” risponde al fotografo Bicio che l’accusa di ”aver preso tipo 40-50 mila euro per stare con Tommaso Buti un mese”. Lei smentisce: ”La mia unica pecca è di aver avuto una relazione con l’agenzia di Mora. Da lì ho avuto solo guai”.
«Arcuri dovrebbe guardare nei suoi armadi: ci sono tanti scheletri. Ha tanti soldi. Ha conosciuto Coco e Montano grazie a me. Anche Buti gliel’ho presentato io. Se poi lui l’ha pagata sono affari suoi, peròManuelanonpuòaccusarenémenéla mia agenzia. E poi, se ci sono delle chiacchiere un fondo di verità c’è ma non sarò certo io a parlare né a ricordare».
Com’è cambiata la sua vita dopo la prima Vallettopoli? «Ero nell’Olimpo. Alla mia porta c’era la coda. Poi dall’oggi al domani mi sono ritrovato solo. Sono caduto in depressione e grazie all’aiuto della mia famiglia e pochi amici ce l’ho fatta. Alda D’Eusanio si è battuta per difendermi, Sabrina Ferilli non mi ha mai mollato, Fatma Ruffini mi è stata vicina come una sorella. Però soffrivo all’idea di essere rifiutato perfino alle inaugurazioni dei negozi». Addirittura?
«Un esempio: prendo Paciotti come cliente, il sogno della mia vita. Vado all’inaugurazione di un negozio a Taormina, il titolare non vuole farmi entrare...».
Danni economici?
«Dei 60 collaboratori ne sono rimasti dieci...». La villa in Sardegna? «Venduta».
E dove passa l’estate?
«In giro per l’Italia a lavorare».
Dove trova l’energia?
«Uso un energizzante all’uva...». Vallettopoli è lontana ma resta una ferita che Vallettopoli bis e neanche l’uva aiuta a sanare.