Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 29/1/2010;, 29 gennaio 2010
IL FATTO DI IERI - 29 GENNAIO 1944
Delle bombe del 29 gennaio ”44 su Bologna, con 80 fortezze volanti americane che in poco più di due ore scaricarono centinaia di ordigni sul centro storico, resta il ricordo triste di molte vittime e quello della parziale devastazione di uno dei più originali edifici storici della città, il Teatro Anatomico, simbolo fin dal Seicento dell’eccellenza della scuola bolognese di medicina e anatomia. Una sorta di anfiteatro a concezione moderna, circondato da gradinate, con sedili e balaustre, aperto ad accademici e studenti, e un grande tavolo centrale sui cui eseguire e mostrare le prime autopsie del tempo. Storia affascinante quella dei Teatri Anatomici seicenteschi, legata alla crisi della vecchia medicina galenica, soppiantata dallo studio dell’anatomia del corpo e dallo sviluppo della pratica chirurgica, – operazione medicinale col mezzo della mano in carne”, come ricordano i trattati d’epoca. Realizzata in questi luoghi solenni, destinati a consacrare il nuovo corso dell’anatomia didattica, dal libro al cadavere, e a sancire ”il primato della vista sul primato dell’orecchio”. Ricostruito nel dopoguerra, il Teatro Anatomico di Bologna è ancora oggi il luogo simbolo della cultura medica felsinea.