Filippo Facci, Libero 27/1/2010, 27 gennaio 2010
SI FA MA SI DICE
Bella prospettiva quella disegnata da Michele Brambilla nel suo sermone sociologico pubblicato sulla Stampa di ieri. Questo paese sintetizzo parte del suo articolo è notoriamente cattolico ma subisce robuste iniezioni di puritanesimo protestante: il cattolico, anche in politica, sarebbe quello che distingue i vizi privati dalle pubbliche virtù e che in omaggio al «si fa ma non si dice» condivide una «santa ipocrisia» mitigata dal lavacro della confessione; il protestante in salsa yankee, invece, sarebbe quello che mescola pubblico e privato e che in virtù di una coerenza integerrima non accetta dissonanze tra immagine pubblica e comportamenti privati. Tenendo buono lo schema osservo io il centrodestra sarebbe più cattolico e ipocrita perché pubblicamente appoggia la Chiesa e ogni tradizionalismo, ma poi in privato fa di tutto: divorzi, prostitute, aborti eccetera. Il centrosinistra invece sarebbe più protestante e coerente perché pubblicamente è progressista su ogni cosa (gay, fecondazione, fine-vita eccetera) ma appena spunta un trans o un’amante i Marrazzo e i Delbono vengono fatti dimettere. Ecco: tra ipocrisia cattolica e ipocrisia protestante, se non disturba, colgo l’occasione per ripetermi fieramente laico. Non dovrebbe dar scandalo chi non ha commesso reati, e, se non c’è reato, non dovrebbe neanche esserci vergogna: fine. Basta la legge. E, in democrazia, gli elettori.
Filippo Facci, Libero 27/1/2010