Varie, 28 gennaio 2010
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Rajapaksa Mahinda
• Madamulana (Sri Lanka) 18 novembre 1945. Politico. Presidente dello Sri Lanka (eletto nel 2005 e 2010) • «[...] viene da una famiglia molto conosciuta per avere dato al paese decine di ministri e di governatori, cresce con la rivolta marxista del 1987 e diventa in fretta deputato al Parlamento nazionale. Prende la guida del paese durante un periodo di tregua fra le autorità di Colombo e l’Esercito di liberazione tamil (Ltte), un movimento che controlla la parte settentrionale del paese e chiede l’indipendenza. Quando la tregua finisce, Rajapaksa decide di intraprendere una campagna militare contro i separatisti e affida il comando delle operazioni all’uomo migliore del suo esercito, il generale Fonseka, che esegue il compito senza sbavature. Le Tigri tamil lasciano le armi nel maggio del 2009, dopo una guerra lunga e sanguinosa: negli ultimi mesi di lotta, l’esercito conduce un’avanzata inarrestabile che culmina con l’uccisione del leader ribelle, Velupillai Prabhakaran, e la conquista di Kilinochchi, la roccaforte dei guerriglieri. Il conflitto è costato la vita a novantamila persone, compreso il premier indiano Rajiv Ghandi, vittima di un attentato suicida nel 1991; secondo le ong, migliaia di persone rischiano la pulizia etnica. Il governo di Colombo dice che si tratta di un successo clamoroso contro uno dei gruppi terroristici più pericolosi al mondo, ma l’operazione solleva i dubbi dell’Onu, che teme per la sorte di migliaia di civili tamil. Rajapaksa punta sulla fine della guerra per rilanciare la propria leadership. Sicuro di raggiungere la vittoria, indice nuove elezioni nonostante il termine del primo mandato sia ancora lontano. [...]» (’Il Foglio” 26 gennaio 2010).