Filippo Ceccarelli, La Repubblica 27/1/2010, 27 gennaio 2010
LA MANICURE DI ALFANO
certo che rispetto alle norme più o meno bislacche che dalla caduta del Lodo cosiddetto Alfano il ministro della Giustizia va sfornando senza requie per mettere al riparo il suo presidente, la manicure sulla spiaggia delle Maldive è davvero un peccato minore. Vero è che farsi tagliare le unghie in pubblico, presumibilmente, non pare una scelta di grande eleganza. Forse era esagerato Moro che a Terracina se ne stava sotto l´ombrellone in giacca e cravatta, anche se sul piano dell´estetica il ceto politico della Seconda Repubblica non offre alla società i migliori esempi di garbo e di discrezione. Detto questo, non si capisce perché le foto che ritraevano Alfano in quella condizione di appagato e igienico relax siano state considerate così «sconvenienti» da impedirne la pubblicazione, con il bel risultato di farle rispuntare nell´inchiesta sulle paparazzate retrattili. Quando il dito del Guardasigilli si protende verso la manicure, gli stolti guardano il dito e non i ben tre agenti che a spese di tutti hanno scortato Alfano nella sua rischiosissima trasferta su un atollo delle Maldive.