Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  gennaio 27 Mercoledì calendario

CON RYANAIR NEL 2010 PIU’ PASSEGGERI DI ALITALIA

Come volevasi dimostrare, l’accordo fra Ryanair e l’Enac sui documenti da presentare all’imbarco non funziona, anzi il fondatore e numero uno della compagnia aerea «low cost» si permette di gigioneggiare con il presidente dell’Ente aereo italiano in questi termini: «Vito Riggio è un idiota, perché fa dichiarazioni stupide e idiote».
Quale reazione da Riggio? «Le parole di O’Leary non meritano risposta - dice il presidente dell’Enac -. L’avevo già qualificato, e le affermazioni odierne non fanno che confermare il giudizio».
La faccenda riguarda la possibilità o meno di usare documenti alternativi al passaporto e alla carta d’identità, come ad esempio la patente di guida, nell’imbarco degli aerei: la legge italiana dice che altri documenti sono validi, la Ryanair invece non li accetta. Era stato annunciato un improbabile compromesso ma O’Leary lo ha stracciato: «Non accetteremo mai la patente. Facciamo il check-in online, quindi il processo deve essere semplice. Non accettiamo tessere del video noleggio o badge aziendali. Non cambieremo mai queste regole».
Insultare il responsabile numero uno dell’aeronautica civile italiana sembra fatto apposta per dar ragione a Riggio, che poco tempo fa aveva accusato la Ryanair di aver aperto sui documenti una polemica artificiosa, solo per cercare la rottura e un pretesto per andar via da un mercato italiano che a O’Leary (secondo Riggio) non interessa più. Ma ieri l’amministratore delegato di Ryanair ribatteva anche su questo punto: «Ryanair intende rimanere in Italia e punta a diventare presto la prima compagnia aerea per numero di passeggeri trasportati, arrivando nel 2010 a 22 milioni, più di Alitalia». Nell’operazione-simpatia che ha avviato a tutto campo, O’Leary spara a zero anche sulla compagnia di bandiera: «La nuova Alitalia (quella tutta privata di Colaninno e cosi, ndr) è uguale alla vecchia, con prezzi alti e scioperi». O’Leary non si fa mancare niente e definisce «spazzatura» le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, circa i contributi pubblici di cui Ryanair avrebbe beneficiato: «Non percepiamo alcun aiuto di Stato - argomenta O’Leary -. Abbiamo negoziato sconti con gli aeroporti in cambio di grandi flussi di passeggeri e la Corte europea ha stabilito che non si tratta di aiuti pubblici». Intanto Ryanair annuncia che decollerà da Orio al Serio (Bergamo) con tre nuove rotte.
Luigi Grassia