Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 27/01/2010, 27 gennaio 2010
COLPE CONDIVISE
Caro Romano, nella ricostruzione della figura politica di Bettino Craxi servirebbe anche mettere in conto il ruolo frenante della Dc e specialmente della sinistra Dc e del Partito comunista a ogni processo di modernizzazione. Così come occorrerebbe sanzionare la responsabilità della classe politica e del mondo industriale e giornalistico nel favorire la via giudiziaria per risolvere problemi politici e istituzionali che richiedevano senso di responsabilità e senso dello Stato. Un senso dello Stato e della equanimità che una parte della magistratura non dimostrò di possedere, forzando le procedure, favorendo processi mediatici e infine il vizio antico della ricerca del capro espiatorio: Craxi, appunto, che pagò per tutti. L’eredità di quel clima e di quello spirito illiberale e ipocrita ancora oggi ci perseguita e ci impedisce di uscire dal caos di un sistema politico distruttivo e malato di fanatismo di cui Di Pietro è lampante espressione.
Zeffiro Ciuffoletti, ciuffolettirisorgimento@hotmail.com
Lei ha ragione. Il progetto «modernizzatore» di Enrico Berlinguer si chiamava austerità, una formula che avrebbe precluso all’Italia la crescita degli anni Ottanta e avrebbe ulteriormente accentuato il suo ritardo rispetto agli altri Paesi della Comunità europea. E la sinistra democristiana, con qualche eccezione, non fu mai modernizzatrice. Pensava alla distribuzione della ricchezza più di quanto non pensasse alla sua creazione.
Sergio Romano