Gianluca Di Donfrancesco, Il Sole-24 Ore 27/1/2010;, 27 gennaio 2010
GRECIA A CACCIA DI CREDITO IN CINA
Un road show in Asia per piazzare il debito di Atene. Coni cinesi in cima alla lista dei clienti. E una nuova emissione già a febbraio. Il governo greco è galvanizzato dal risultato dell’asta di lunedì, quando ha venduto otto miliardi di bond. E svela i prossimi passi della strategia di rifinanziamento con la quale raccogliere i 53 miliardi - il 20% del Pil -di fabbisogno per quest’anno.
Il ministro delle Finanze George Papaconstantinou, in un’intervista all’agenzia Dow Jones, ha annunciato che a febbraio guiderà una delegazione negli Stati Uniti e in Asia per collocare obbligazioni per almeno 1,5-2 miliardi, denominate in euro, dollari e forse yen. Ma le ambizioni del governo sono ben altre. I tecnici del ministero sperano di riuscire a piazzare almeno 10 miliardi, soprattutto in Cina, dove il tour farà tappa a Pechino, Shanghai e Hong Kong. Ma secondo la Dow Jones, il "sogno" non confessato sarebbe quello di vendere fino a 20-25 miliardi. «In Cina -ha detto Papaconstantinou-c’è molta liquidità e grandi fondi».
Sempre ieri, il governo ha annunciato che a febbraio tornerà sul mercato. L’Agenzia sul debito pubblico sta pianificando un’emissione di titoli a dieci anni per 3-5 miliardi di euro, «ma l’ammontare preciso - ha precisato il capo dell’Agenzia, Spyros Papanicolaou - sarà determinato dalla risposta del mercato».
Atene insomma si aspetta una riedizione dell’asta di lunedì, il primo vero test per la Grecia da quando i suoi conti pubblici sono finiti sotto i riflettori. L’importo iniziale di cinque miliardi è stato aumentato a otto per venire incontro alla domanda del mercato, pari a 25 miliardi: la metà di tutto il fabbisogno di rifinanziamento per il 2010. Certo, Atene ha fatto quello che doveva per allettare il mercato, offrendo un rendimento del 6,2%, con un premio dello 0,3% sugli analoghi titoli già sul mercato con la stessa scadenza a cinque anni. Il test di lunedì però non ha dissolto le preoccupazioni. Perché la credibilità del governo resta ancora tutta da dimostrare. Ieri Moody’s ha sottolineato che la Grecia non ha superato il rischio di un nuovo abbassamento del rating: «Il nostro giudizio non è cambiato ». Il problema della Grecia è il deficit al 12,7% e Moody’s guarda piuttosto all’attuazione del piano di risanamento che dovrebbe portarlo sotto il 3% in tre anni.
Sulla stessa linea l’Fmi.Dominique Strauss-Kahn ha sottolineato, ieri, che l’economia greca è a «uno snodo cruciale e ha bisogno di recuperare credibilità. Tutto dipende dalla volontà politica» di andare fino in fondo. Ma oggi Atene si gode il suo successo. E ieri Papaconstantinou è tornato, con qualche motivo in più, a rassicurare mercati e partner Ue, ostentando fiducia nel fatto che la Commissione europea approverà il suo piano di risanamento.