ELENA DUSI, Repubblica 26/1/2010, 26 gennaio 2010
DALLA SORPRESA ALLA TRISTEZZA ECCO LE SEI ESPRESSIONI UNIVERSALI
Ha poche lettere, la lingua universale. Ma è comprensibile a tutti gli uomini del mondo. Il suo vocabolario contiene sei emozioni che qualunque persona sul pianeta (e anche alcune scimmie) può capire senza bisogno di aver studiato o di pensarci su. Il riso, la rabbia, il disgusto, la paura, la tristezza e la sorpresa vengono manifestate con voce, espressioni del volto e gesti delle mani che sono universali e comprensibili in ogni Paese e per ciascuna cultura.
Una surreale conversazione fra una trentina di inglesi e altrettanti rappresentanti della tribù namibiana degli Himba si è svolta senza intoppi, a colpi di vocalizzi ed espressioni emozionate, sotto agli occhi e alle orecchie degli psicologi dell´University College di Londra. E come i ricercatori raccontano sul numero di oggi di Pnas (Proceedings of the national academy of sciences), la trasmissione delle sei emozioni universali - e solo di esse - è avvenuta senza intoppi. «Nonostante le differenze di lingua, cultura e habitat alcune caratteristiche umane sono comuni in tutto il mondo» scrivono la psicologa Disa Sauter e gli altri membri della sua équipe.
Gli Himba sono una tribù di pastori semi-nomadi che vive nel nord della Namibia senza acqua ed elettricità. I suoi componenti non hanno mai visto una radio o una televisione. Tantomeno sono andati a scuola o hanno imparato l´inglese. Tra loro e un abitante della City esiste forse la massima distanza culturale possibile sul pianeta. Eppure, cuffie sulle orecchie e pulsante vicino alle mani, gli Himba sono riusciti a distinguere la voce di un inglese divertito, arrabbiato, disgustato, spaventato, triste o sorpreso. Altrettanto è avvenuto quando il test è stato ripetuto a Londra. «Le emozioni di base dell´uomo vengono comunicate con segnali vocali che sono coerenti fra le società umane. Non hanno bisogno che i due interlocutori condividano la lingua o la cultura» proseguono i ricercatori. E le espressioni facciali sono comprensibili a tutti «anche se la muscolatura del volto si è sviluppata in maniera differente fra le varie popolazioni del mondo».
L´emozione che si è rivelata più riconoscibile fra le culture e attraverso i continenti è il divertimento. Studi condotti in passato sulle scimmie hanno dimostrato che anche i primati sono in grado di ridere, quando sono solleticati sotto i piedi o le ascelle. «Il riso - scrive la Sauter - è un comportamento con radici evolutive molto profonde. Probabilmente è nato come comunicazione giocosa fra madri e figli. Ed è proprio durante il gioco che anche oggi si è mantenuto sia nei bambini che nei cuccioli dei primati». Un altro studio, in passato, aveva dimostrato che neanche il sorriso ha mai bisogno di traduzioni.
L´intesa è andata assai meno bene con un altro gruppo di emozioni, che hanno creato confusione nella conversazione a distanza fra inglesi e Himba. Espressioni di soddisfazione dopo il raggiungimento di un obiettivo, di sollievo e di piacere sensuale non si sono rivelate affatto universali e i membri di ciascuna comunità hanno fatto fatica ad associarle alle espressioni vocali dell´altro gruppo. Ridere insieme si può. Ma per quanto riguarda il sesso, meglio mantenere la privacy all´interno della tribù.