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 2010  gennaio 26 Martedì calendario

2 ARTICOLI - AL BANDO IL FOIE GRAS ASSOMIGLIA AL PLASTICO E NON PUO PIU VOLARE

dal nostro corrispondente
NEW YORK - Al bando il foie gras, troppo simile a un esplosivo. Escluse dal bagaglio a mano le marmellate della nonna, il miele dell´agriturismo. A rischio anche il caprino e la mozzarella fresca di bufala, con quella consistenza troppo molle. la nuova vessazione che ci aspetta al check-in. L´ulteriore giro di vite sui controlli di sicurezza è scattato dopo il fallito attentato di Natale sul volo Amsterdam-Detroit. Riguarda soprattutto i voli per gli Stati Uniti. Colpisce in modo implacabile tutto ciò che si può «versare, spremere, spalmare», conferma la portavoce della Transportation Security Administration, Sarah Horowitz. Una definizione così ampia da condannare al sequestro molte leccornìe alimentari, quelle specialità che ciascuno di noi si porta a casa nella "valigia dell´emigrante" quando torna qui dall´Italia. O i regali che l´amico in visita in America vorrebbe portarci, e che gli saranno confiscati. Non importa da dove partite, se la destinazione finale sono gli Stati Uniti chi decide le regole è l´authority della sicurezza aerea Usa. Che dal 25 dicembre si sente in stato d´assedio. Criticati dal Congresso, sbeffeggiati dai mass media per essersi fatti sfuggire il giovane nigeriano, i responsabili della sicurezza reagiscono con un eccesso di zelo. Che le nuove misure siano intelligenti o efficaci, non conta. Inutile criticare, protestare: in nome della sicurezza tutto è consentito, anche la distruzione di prelibatezze.
Anna Louie Sussman del Washington Post ricorda con nostalgia l´ultimo episodio di "umanità" che le è capitato: fu all´aeroporto Charles de Gaulle, mentre s´imbarcava per New York. Al metal detector le trovarono nel sacco a mano sei barattoli di marmellata di fichi. Proibita a bordo secondo gli americani. «Ma l´addetto ai controlli era francese - dice - e quando scoppiai a piangere senza pudore lui s´intenerì». Questo però accadeva l´11 dicembre, due settimane prima che Umar Farouk Abdulmutallab prendesse il volo con l´esplosivo nelle mutande. Dopo quell´attentato, fallito per l´intervento dei passeggeri, ogni indulgenza è bandita. Adesso al Charles de Gaulle hanno ricevuto ordini tassativi dagli americani. Non passi il foie gras, niente formaggio Brie o Reblochon, tutto ciò che è cremoso deve rimanere a terra, oppure nei bagagli consegnati al check-in nella stiva (ma ve l´immaginate in che stato sarà il Camembert all´arrivo? E i vostri vestiti?)
In teoria queste regole severissime erano già in vigore dall´agosto 2006. Allora infatti fu sventato un altro attentato: otto terroristi volevano imbarcarsi a Londra su diversi voli transatlantici con addosso degli esplosivi liquidi, che non vengono individuati dalle apparecchiature dei controlli magnetici. Ma l´applicazione dei divieti sul foie gras o sui caprini è stata irregolare e imprevedibile, per quattro anni. Solo da Natale il panico ha fatto scattare sequestri sempre più sistematici. Aumenteranno la nostra sicurezza a furia di sbattere marmellate nell´inceneritore? James Collman, docente di chimica all´università di Stanford, è decisamente scettico: «Non conosco nulla di commestibile che possa diventare esplosivo. I divieti di portare cibo a bordo mi sembrano insulsi». E qualche volta, forse, non del tutto disinteressati. Negli aeroporti americani aumentano anche i sequestri di prosciutti e salumi in arrivo dall´Europa. Tutt´altro che "cremosi e spalmabili". Ma l´allarme attentati ha reso più frequenti le ispezioni dei bagagli all´arrivo, oltre che in partenza. E in questo caso i sequestri possono scattare per astruse normative igienico-alimentari, ovvero protezionismo mascherato. I produttori del (mediocre) prosciutto dello Iowa possono ringraziare Abdulmutallab.
FEDERICO RAMPINI, Repubblica 26/1/2010

«QUI LA GENTE E PIU INFORMATA» ROMA - Non era una bomba, era un caciocavallo. Eppure tre cugini di Isernia sono stati bloccati a Natale all´aeroporto di Chicago per quello che agli occhi degli agenti americani e dei loro raggi X era del tutto simile a un ordigno. Ovvio: poca confidenza con le forme che possono assumere i cibi provenienti da tutto il mondo. «In Italia non sarebbe accaduto» rassicura l´Enac, l´Ente nazionale per l´aviazione civile, tra i cui compiti c´è il controllo e la vigilanza sull´applicazione delle norme adottate anche in materia di sicurezza negli aeroporti. «Esiste una lista di cibi non ammessi nel bagaglio a mano dei viaggiatori in partenza dai nostri aeroporti. L´abbiamo stilata in base alle restrizioni seguite agli sventati attacchi a Londra nel 2006». Eccola: no alla crema di cioccolata, al burro di arachidi, allo yogurt, al formaggio fresco e a quello squagliato. Lista esemplificativa, perché il no è per tutti gli alimenti considerati simili ai liquidi. Gli attacchi in preparazione in Gran Bretagna prevedevano infatti l´uso di esplosivo liquido: da allora il regolamento prevede che in cabina salgano solo piccole quantità di liquidi in recipienti dalla capacità massima di un decilitro, chiusi a loro volta in sacchetti di plastica trasparente.
Regole che vengono applicate in tutti gli aeroporti europei. «Oggi si registrano molti meno sequestri di cibi: la gente è più informata» spiegano dalla sicurezza di Adr, Società aeroporti di Roma. Dunque l´aneddotica langue: non più cannoli siciliani divorati prima del metal detector né vodka trangugiata ai check. Dubbi sul panino al cioccolato? Sì, si può imbarcare, è solido. Mozzarella? No, forse, chissà: dipende da quanto è fresca, molle, se la security è clemente o informata. Nell´incertezza meglio evitare e sostituire il dono con un parmigiano.
ALESSANDRA RETICO, Repubblica 26/1/2010