Paola Caruso, Corriere della Sera 26/01/2010, 26 gennaio 2010
IL CLIMA REGOLATO DALLO STRETTO
«Il battito d’ali di una farfalla in Brasile provoca una tromba d’aria in Texas» diceva il fisico Edward Lorenz per spiegare come i piccoli eventi in un luogo possano cambiare il clima dall’altra parte del pianeta. Al National Center for Atmospheric Research (Ncar) in Colorado la pensano (quasi) allo stesso modo: secondo i ricercatori l’apertura e chiusura ripetuta dello stretto di Bering, quella lingua d’acqua tra Russia e Alaska, ha influenzato le temperature dell’intero globo (caldo e freddo) determinando l’avanzata e la ritirata dei ghiacci durante l’ultima glaciazione. Il processo di apertura e chiusura è avvenuto in maniera ciclica e si è ripetuto per ben 70 mila anni a partire da 116 mila anni fa. Risultato: i mari si sono alzati e abbassati di 30 metri nei vari periodi. Cosa è successo? Con i cambiamenti dell’orbita della Terra il clima si è raffreddato e il ghiaccio ha chiuso lo stretto di Bering. A questo punto il Pacifico non ha potuto portare acqua dolce all’Atlantico (più salato), via Artico, e questo ha velocizzato la corrente marina che spinge acqua calda verso il Nord, innescando il riscaldamento. «Non c’è una prova sperimentale della forza di questa corrente calda - commenta Guido Visconti (Università dell’Aquila) - è più probabile che il calore sia stato generato nell’atmosfera. Il meccanismo è basato su parametri, basta togliere un parametro e la simulazione si altera».
Paola Caruso