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 2010  gennaio 24 Domenica calendario

TUTTO INSIEME: PC, E-READER E IPOD. I SEGRETI DELLA «TAVOLETTA» DI JOBS

Quando Apple si muove, bisogna stare attenti. Da almeno dieci anni, ossia dal lancio del primo iPod, questo è un mantra ormai metabolizzato da tutto il mondo hi-tech, sia dalle aziende rivali della Mela, sia dai broker di borsa o dal sempre più vasto pubblico dei tecnofili. L’ annuncio che verrà fatto da Steve Jobs mercoledì prossimo a San Francisco è atteso con una trepidazione senza precedenti: non solo il guru californiano in jeans e girocollo nero dovrebbe presentare uno strumento sotto molti aspetti nuovo, ma questo iPad (iSlate o iTablet, il nome come tutto il resto è avvolto nel mistero) dovrebbe nelle previsioni - quasi sempre azzeccate - della multinazionale rivoluzionare non solo le nostre abitudini per quanto riguarda la lettura di libri e giornali, ma anche il modo di vedere la televisione, navigare in Rete, utilizzare videogiochi e forse anche (video)telefonare. Diversa carne al fuoco, dunque, su una tavola apparecchiata da due anni e mezzo di cosiddetti «rumors» su giornali e siti internet, molti spontanei, altri abilmente pilotati dall’ azienda di Cupertino. Un’ attesa ben riassunta, anche nell’ aspetto «immaginifico», da una frase dell’ editorialista del New York Times, David Carr: «Non ero così eccitato dall’ idea di comprare qualcosa da quando avevo 8 anni ed ero impazzito per dei cavallucci marini che avevo visto pubblicizzati sul retro di un fumetto». Cosa sia questo «qualcosa» ancora non si sa, ma spulciando in Rete un’ idea si può iniziare a farsela: un gadget che, come tradizione della casa, dovrebbe avere un design molto semplice ed essere abbastanza costoso (si dice anche 800-1000 euro). Una «tavoletta» sottile con schermo da 10,5 pollici «multitouch» con al massimo un pulsante o due, simile a un grande iPhone sempre collegato via wi-fi alla Rete, destinato a essere portato con sé - nella tasca del cappotto, in borsetta o nello zaino -, per navigare, leggere, giocare, guardare e ascoltare tutti i contenuti che possono e potranno essere acquistati attraverso i negozi online della Mela. A casa o in ufficio, poi, ci sarà una «dock-station» con tastiera e mouse per accogliere l’ oggetto multifunzione, ricaricarlo e di fatto renderlo del tutto simile, in questo assetto, a un piccolo netbook. Tutte supposizioni, s’ intende, in attesa della presentazione ufficiale allo Yerba Buena Center (ore 19 italiane). Intanto una certezza, l’ invito che è arrivato qualche giorno fa a un pubblico selezionato: artistiche macchie colorate di vernice a delineare la santificata Mela, con sotto la scritta «Venite a vedere la nostra ultima creazione». Chi non ha certo atteso questa conferma sono state invece le rivali storiche di Apple: i terremoti iPod e iPhone, che hanno mutato radicalmente i rispettivi comparti di musica e telefonia, hanno scosso fin dalle fondamenta anche colossi del calibro di Sony, Nokia e Microsoft. L’ azienda di Redmond, per esempio, ha dimostrato di aver imparato la dura lezione, provando ad anticipare di quasi un mese Apple con la presentazione allo Show di elettronica di Las Vegas del proprio «slate pc» con Windows 7. Ma l’ annuncio di Steve Ballmer del minicomputer della Hp è sembrato più un voler correre anticipatamente ai ripari che una strategia di mercato su cui l’ azienda punta realmente. Una sensazione simile a quella che hanno lasciato gli ultimi annunci di Amazon, il sito di e-commerce che teme di vedere la fine prematura di Kindle, il lettore digitale che sembrava potesse diventare un fenomeno mondiale. La multinazionale di Seattle non solo ha annunciato l’ imminente apertura di un negozio online del tutto simile all’ AppStore di Apple, ma ha addirittura lanciato un’ offerta da vero saldo di fine stagione per il proprio e-reader: dopo averlo acquistato, il cliente non soddisfatto può decidere di essere completamente rimborsato. E tenersi comunque il Kindle. Se dunque è vero - come dicono non solo i detrattori dell’ azienda - che Apple non inventa mai nulla di veramente nuovo, è però anche evidente la capacità di Jobs e soci di creare fenomeni di costume a cui tutto il comparto si deve poi adeguare. Così addetti ai lavori e curiosi non stanno davvero più nella pelle. Il sito MacRumors presenta da diverse settimane in home page un ansioso conto alla rovescia aggiornato al minuto sull’ evento, Gawker ha addirittura lanciato un concorso semiserio dove si possono vincere fino a 100 mila dollari per notizie concrete sull’ oggetto misterioso. Alcuni siti specializzati come Engadget e Gizmodo, ma anche l’ italiano MacCity, raccolgono ogni giorno anche i più lievi sussurri sull’ avvento dell’ iPad, voci che vanno dalle caratteristiche più estreme - come la presenza di una telecamera che riconoscerebbe il volto di chi lo sta usando - a notizie tra le meno credibili. Come il fatto che il gadget della Mela, se posto alla giusta distanza dalla testa, può essere comandato con il solo pensiero. Ma è Tim Van Damme a mettere la parola fine a ogni ulteriore speculazione su quello che vedremo tra tre giorni. Il blogger americano ha infatti una sola certezza: «Qualunque cosa presenterà Jobs, ho già deciso che ne comprerò due». Federico Cella