Jason Bush, La Stampa 26/1/2010, pagina 27, 26 gennaio 2010
MOSCA SBAGLIA A IGNORARE LE PERDITE RECORD DI SBERBANK
La più grande banca della Russia è riuscita a perdere 1,2 miliardi di dollari - il 5% dei suoi mezzi propri - in prestiti fraudolenti organizzati da tre direttori di agenzia. Non si è perso solo denaro. I controlli interni in Sberbank, la sorveglianza sull’applicazione delle norme, la trasparenza societaria e l’indignazione pubblica sembrano essere tutte scomparse. Le perdite in Sberbank sono state generate in tre agenzie di Mosca, sembra con prestiti a società telefoniche. La banca ha affermato che la frode è stata scoperta a fine 2006 e che diversi responsabili di agenzia sono stati licenziati. Ma l’istituto bancario non sembra disposto a dire di più. La stima delle perdite è aumentata quasi di sette volte, da quando il primo accenno del problema era stato pubblicato lo scorso agosto. Allora la cifra comunicata era di 180 milioni di dollari. Certo che Sberbank deve essere qualcosa di simile a un disastro di management. la diretta discendente di una burocrazia sovietica e i suoi 240.000 dipendenti sono distribuiti in tutto il Paese. Ma la mancanza di controlli così vicino al centro, addirittura alcuni anni fa, può soltanto sollevare dubbi.
Gli uffici di revisione e le autorità di regolamentazione sembrano non essersi accorti di qualcosa di importante. Ma forse, il silenzio più preoccupante è quello dei politici e del grande pubblico. Lo scandalo ha avuto poca risonanza sui giornali. La salute finanziaria della banca che gestisce circa la metà dei risparmi dei russi dovrebbe essere un argomento di preoccupazione generale. Il governo russo - proprietario di maggioranza ed ente di regolamentazione - dovrebbe essere chiamato a rispondere. Ma i media e il parlamento russi sono tutti troppo timidi. La loro risposta ad altri recenti sospetti di abusi - l’accusa all’hedge fund Hermitage Capital per un furto di 400 milioni o le due grandi frodi nei confronti del fondo pensione statale russo - è stata vergognosamente mite. L’inconsistente regolamentazione del settore finanziario è stata uno degli anelli più deboli dell’economia russa. La Russia ignora il problema a proprio rischio.
Jason Bush