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 2010  gennaio 25 Lunedì calendario

BUGATTI DEGLI ABISSI ALL’ASTA A PARIGI PER 230 MILA EURO

Sabato pomeriggio, alla fiera dell’auto d’epoca di Parigi, se la sono contesa in tanti. L’ha spuntata un Paperone californiano, che per esporla in un museo di Los Angeles ha sborsato 230 mila euro. Di fronte alla Bugatti Type 22 Brescia, ripescata il 12 luglio scorso dalle acque del lago Maggiore, non è il caso di mettersi a contare gli spiccioli. Dopo 73 anni sott’acqua la ”signora del lago” è ridotta a un ferrovecchio: dell’originale vernice blu non rimane che qualche traccia, si è salvato solo il 20% della carrozzeria e per rimetterla in sesto ci vorranno migliaia di dollari.
Ad Ascona, sponda svizzera del lago Maggiore, la storia della fuoriserie degli abissi era una leggenda già negli anni Cinquanta: fu abbandonata da una banda di rapinatori in fuga; no, apparteneva un architetto di origini polacche: nel 1936 l’aveva legata a una catena e nascosta a pelo d’acqua per non pagare la dogana. Per ogni turista c’era una versione diversa, un po’ romanzata. Qualcuno metteva persino in dubbio la sua esistenza. Finché il 18 agosto del 1967, il sub Ugo Pillon riportò a galla quella vecchia storia. Pillon, la Bugatti, l’aveva vista per davvero, a 52 metri di profondità. Negli ultimi quarant’anni è successo di tutto: qualcuno ha provato a rubarla, con l’aiuto di una fune, qualcun altro si è portato via la ruota di scorta. Alla fine il Centro sport subacquei ”Boerlin Sa” ha deciso di intervenire con una piattaforma da recuperi oceanici. Il ripescaggio è avvenuto davanti a circa duemila spettatori.
Fra questi c’era anche Hans Matti, storico del Bugatti club Suisse che ne ha ricostruito la vita: il primo ad immatricolarla fu Raymond Apparuyt, un meccanico francese di Nancy, che con la Bugatti Brescia avrebbe corso anche un paio di gare prima di venderla, nel 1925, a un certo Georges Paiva. Successivamente comparirebbero i nomi del parigino Georges Nielly e della carrozzeria ”Emaillé au Nopaz”. Ma dopo il recupero, si è fatto vivo un gentiluomo svizzero, che sostiene di essere l’erede dell’ultimo intestatario. Non rivendica la proprietà della vettura. Ma ha dichiarato che la Bugatti, e i suoi segreti, avrebbero riposato meglio fra le acque del Verbano.
Francesco Moscatelli