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 2010  gennaio 23 Sabato calendario

PICCOLE ORFANE, GRANDI EREDITIERE

Dev’essere una bella sensazione, arrivati alla soglia dei 66 anni, scoprirsi forse eredi dello sconfinato patrimonio del conte Carlo Galletti Abbiosi, nobile ravennate morto nel 1867. Manuela Bindini oggi vive a Damanhur, comunità spirituale a 50 km da Torino. un’orfanella e come lei altre 40 donne vissute nel collegio intitolato al conte e chiuso nel 1974. Le orfanelle, mercoledì scorso, si sono riviste dopo mezzo secolo in un’aula di tribunale. Hanno intentato causa all’istituto religioso che gestiva l’orfanotrofio perché hanno scoperto che il testamento del conte potrebbe non essere stato rispettato: il nobile voleva che tutto andasse alle orfane in caso di chiusura dell’istituto. Invece oggi è un hotel di lusso gestito da privati che pagano un affitto cospicuo alla Curia di Ravenna.
Manuela Bindini non sapeva nulla fino alla settimana scorsa. A 24 anni ha abbandonato tutto, è partita per gli Stati Uniti e vi ha vissuto per 33 anni. diventata una hippie, ha diretto una casa per schizofrenici, ha lavorato sei anni con Francis Ford Coppola, ha incontrato la new age, ha girato il mondo con Shakti Gawain, poi ha «sentito di dover tornare in Italia» e si è stabilita a Damanhur. Una vita intensa. Così lontana da quei primi 12 anni in collegio «dove la noia ci uccideva: preghiera la mattina, preghiera la sera, corsi di cucito, nessun contatto con l’esterno».
Un vecchio amico di quegli anni, a Natale, le ha inviato gli auguri e un articolo di giornale: le sue vecchie compagne di collegio stavano intentando causa all’istituzione religiosa che gestiva il collegio. Così Manuela è partita ed è andata a Ravenna. «Più che altro per incontrare quelle amiche che non vedevo da mezzo secolo, poi mi hanno raccontato la storia e sono entrata anch’io nel processo», racconta.
«La causa non è semplice - spiega l’avvocato riminese Chiara Boschetti che rappresenta le prime orfanelle che hanno citato in giudizio l’ente religioso - sosteniamo che il testamento è stato stravolto. Il conte voleva che la sua ultima dimora, il palazzo storico nel centro di Ravenna, diventasse un istituto per orfane e che il suo patrimonio servisse a mantenerlo. Così è stato. L’istituto è nato nel 1895. Aveva però altresì previsto che, nel caso l’orfanotrofio fosse stato chiuso, l’edificio venisse venduto e dato, insieme al restante suo patrimonio, alle ultime ospiti». Invece nel 1974 l’orfanotrofio ha chiuso e l’edificio è rimasto ai religiosi. stato ristrutturato grazie ai fondi per il Giubileo del 2000, cinque miliardi di lire, e avrebbe dovuto diventare un ostello per pellegrini. In realtà nel 2004 è stato dato in gestione a dei privati, che lo hanno trasformato in un hotel di lusso: stanze a 100 euro a notte. Solo grazie a un esposto è esploso lo scandalo. Oggi il tesoriere della Curia e il responsabile dell’ostello sono indagati per un raggiro ai danni dello Stato.
In parallelo scorre la causa civile. Il giudice ha stabilito che si cerchino le 339 orfane ospiti del collegio. Sono loro, forse, le eredi del conte e del suo enorme patrimonio composto da campi agricoli dove oggi sorgono interi quartieri, poderi, caseggiati, gioielli. Un lascito che ha riunito, dopo tanti decenni, le allora ragazze in grembiule del Galletti Abbiosi.
Raphaël Zanotti