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 2010  gennaio 24 Domenica calendario

DE MAGISTRIS LA LEGGENDA DEL NULLA

Tanto non cambierà niente, chi ha sposato la causa di Luigi De Magistris non si farà certo intimidire dall’ennesima nota biografica che lo riguardi: l’archetipo del suo fan seguiterà a non conoscerne niente di serio e di concreto esattamente come prima. Solo slogan, assiomi qualunquistici, leggende senza il minimo indizio di verità. Sarebbe come pretendere che i fan di Antonio Di Pietro conoscessero davvero le inchieste che ha condotto, come le ha condotte; sarebbe come pretendere per passare a icone reali, non truffaldine che certi acclamatori di Falcone & Borsellino sapessero spiegare in che cosa davvero consista il loro mito, il perché erano dei grandi magistrati, il perché erano oro e non patacche: non lo sanno, non ne sanno nulla, procedono per assonanze e suggestioni e poi mescolano tutto insieme, De Magistris e Beppe Grillo, Falcone e Borsellino, Giorgio Ambrosoli e Sandro Pertini, Enrico Berlinguer e Peppino Impastato. un brand che va bene per un target da diario scolastico. Che accidenti volete che ne sappiano del bilancio reale di un ex magistrato su cui gli stessi giornalisti non hanno mai seriamente indagato? Figurarsi se qualcuno dicesse loro che Luigi De Magistris è un personaggio che con le sue inchieste totalmente fallimentari carte alla mano ha distrutto vite, persone, famiglie, imprese, posti di lavoro e reputazioni. Immaginarsi se qualcuno ricordasse che dietro le sue inchieste Poseidone e Why not roba che meritava seri interrogativi anche solo dal nome che portavano c’era un perfetto nulla. Ora vien fuori che le dichiarazioni di Caterina Merante principale teste d’accusa in Why not, l’architrave di Luigi De Magistris secondo il giudice «costituiscono un’ipotesi congetturale espressa in maniera del tutto opinabile e possibilista... presentandosi prive di contenuto penalmente rilevante». anche per questa roba che sono caduti governi e ministeri: ma se certi fan sottovuoto-spinto venissero anche a conoscenza di quanto scritto da un giudice sul loro eroe, alla fine, non cambierebbe niente lo stesso: perché per loro significherebbe soltanto il solco l’ha tracciato De Magistris che il giudice a sua volta potrebbe rientrare nel grande complotto. così che funziona.
Che dire poi – altra novità della «Loggia di San Marino» che secondo due questure neppure esisteva? Fa niente: De Magistris ha proceduto lo stesso e le questure saranno corrotte anche loro, ma sì, sarà così. Poi, come meglio specificato nell’articolo affianco, l’altra novità riguarda un’inchiesta del 2003 su 202 poveri bidelli rovinati, sputtanati, accusati di associazione per delinquere e truffa eccetera: ora un giudice, sei anni dopo, definisce l’accusa «ridondante e ipertrofica» e di «anomalo stile narrativo», parla di «congerie di dati affastellati» e di «mancanza di un preciso inquadramento tecnico-giuridico». Ora.
E fossero solo questi, i disastri di De Magistris. Solo Libero ha documentato come costui ebbe a occuparsi subito di pubblica amministrazione, appena insediato a Catanzaro, senza che nessuno dei suoi indagati tuttavia sia stato mai condannato per reati contro la pubblica amministrazione. Neanche uno. Luigi De Magistris ha perso tutti i processi della sua vita noi, almeno, non siamo riusciti a scovare una sola carta che dica il contrario, né lui l’ha mai prodotta e questo senza contare i procedimenti che non si sono arenati prima ancora di giungere in dibattimento: cancellati, polverizzati, distrutti da gip, organi del riesame, Corti d’Appello, di Cassazione, Tribunali, gup, procuratori aggiunti, procuratori capi, ovviamente giudici, chiunque abbia avuto modo di verificare l’incredibile imperizia di un magistrato che non avrebbe dovuto neppure diventarlo. Meglio ora: da europarlamentare, almeno, fare del male al prossimo è molto più complicato.