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 2010  gennaio 23 Sabato calendario

IL GRATTACIELO D’ITALIA

In cima ai sondaggi e al grattacielo più alto d’Italia. Roberto Formigoni, governatore lombardo in odore di quarto mandato, battezza la nuova casa della Regione indossando il costume dei duchi rinascimentali: «A Milano non si costruiva un edificio pubblico da 500 anni, l’ultimo è stato il castello Sforzesco». Il nuovo simbolo meneghino è una torre di vetro-acciaio, alta 163,5 metri (161 al tetto), appoggiata su un serpentone curvilineo di nove piani. Sotto una piazza coperta da una volta a nido d’ape, sopra una torre trasparente pronta a ospitare (tra 11 mesi) 2mila dipendenti della Regione.
Un’impresa da record. A pochi metri di distanza dal vecchio grattacielo Pirelli, l’Altra Sede è stata completata in soli 24 mesi, senza i ritardi e le lungaggini nei quali è invischiata la stragrande maggioranza dei cantieri italiani. Ieri Formigoni, celebrando la fine dei lavori, lo ha voluto sottolineare: «Da nessun’altra parte sarebbe stato possibile tirar su il grattacielo più alto del Paese in così poco tempo». Merito del ritmo incessante delle gru. Nel cantiere di via Melchiorre Gioia, infatti, i 650 operai hanno lavorato 24 ore al giorno per due anni. L’Altra Sede, pur nel cuore dell’ascesa leghista, è un simbolo di integrazione multietnica: tre operai su quattro sono extracomunitari. Ieri
hanno pranzato con Formigoni maestranze egiziane, tunisine, senegalesi. Tre turni di lavoro, festivi compresi, senza nemmeno un infortunio. Dice Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo, l’azienda che ha realizzato il Pirellone-bis: «In tempo di crisi abbiamo portato a termine un’opera anticiclica». Trentanove piani a impatto zero. Le pompe di calore prelevano acqua di falda a 12 gradi scongiurando l’utilizzo di metano; il resto lo fanno i pannelli fotovoltaici, montati sulle fac-
ciate trasparenti del colosso azzurro. Per trasformare in realtà il progetto degli architetti Cobb e Caputo, vincitore di un concorso con 90 pretendenti, la Regione Lombardia ha investito 400 milioni di euro. Soldi spesi, paradossalmente, con la volontà di risparmiare: dopo i sei mesi di collaudi, infatti, cominceranno a trasferirsi qui le 31 sedi regionali in affitto sparse per la città di Milano (altri 1.000 dipendenti resteranno invece nel Pirelli). Dalla locazione alla casa di proprietà. «Risparmiamo parecchi milioni», giura Formigoni, «e regaliamo alla città uno spazio pubblico senza precedenti».
La piazza coperta ospiterà bar, ristoranti, biblioteche e concerti. Tutti i negozi saranno aperti ai milanesi fino a
mezzanotte, così come il Belvedere mozzafiato al 39° piano. Dal secondo piano, invece, scattano gli open-space destinati agli impiegati. Qualche numero da capogiro: 7 km di armadi, 3.077 schermi, 3.721 cestini, 2.599 appendiabiti, 9.622 sedie. Anche se gli arredi arriveranno nei prossimi mesi, da oggi è già possibile visitare la ”nuova meraviglia di Milano” (Formigoni dixit). Oltre ai collaudi manca anche il nome ufficiale, che verrà deciso con un referendum telematico nei prossimi giorni. I tre appellativi in finale? L’Altra Sede, Palazzo Lombardia e Ca’ Longa. Una cosa è certa: domenica 31 gennaio, in cima alla torre, sarà piazzata una copia esatta della Madonnina del Duomo. L’abbraccio più alto d’Italia.