Rossella Cadeo, Il Sole-24 Ore 25/1/2010;, 25 gennaio 2010
UN ADDIO A TAPPE PER LE LAMPADINE PI «SPRECONE»
Quest’anno tocca ai 75 Watt e la deadline è fissata per il prossimo 1° settembre. la seconda tappa del calendario stilato dalla normativa europea sull’Ecodesign (o direttiva Eup, Energy using products)
per l’estromissione dal mercato delle lampadine a incandescenza, a maggior consumo energetico ( la prima aveva interessato i100Watt, fuori produzionedal 1? settembre scorso). Questo non significa che non si potranno continuare a utilizzare le lampadine già montate o di scorta, ma solo che le vecchie tipologie – progressivamente, secondo le categorie di potenza – non potranno più essere immesse sul mercato europeo (la commercializzazione però è consentita fino a esaurimento scorte). Il processo si concluderà nel 2016: addio alle incandescenti di qualsiasi potenza e alle alogene ad alto consumo (sopravviveranno in pochi casi, ad esempio su frigo-riferi, bici e autoveicoli, quelle votive o sotto 60 lumen di flusso luminoso o sopra i 12mila). Nell’illuminazione ci sarà posto solo per le lampade meno energivore (le fluorescenti compatte, le alogene più efficienti e i Led).
Benefici
Obiettivo del provvedimento europeo – spiegano all’Enea,che assiste il ministero dello Sviluppo economico nella preparazione del regolamento e nella fase di verifica sul mercato – è la riduzione dei consumi e della CO 2 immessa in atmosfera. Infatti fluorescenti e Led hanno un’efficienza luminosa nettamente superiore e consentono di ridurre i consumi di energia nonché l’impatto ambientale. «Il settore dell’illuminazione supera i 7 miliardi di chilowattora, ossia il 13%del consumo totale di elettricità nel settore domestico – osserva Simonetta Fumagalli dell’Enea ”. Si calcola che nel 2007 nella Ue si siano consumati 112 tWh per l’illuminazione, per una produzione di 45 Mt di C0 2 ; con le nuove norme nel 2020 il risparmio energetico si aggirerà intorno ai 39 tWh, con il taglio di 15 Mt di CO 2 ».
Ma, in pratica, per i privati che cosa comporterà l’addio all’incandescenza? Innanzitutto non ci dovrebbero essere problemi di "cambio": in linea di massima ogni vecchia lampadina ha il suo "omologo" nel nuovo sistema. In proposito si veda il sito www. lampadine-efficienti.com,un’iniziativa promossa dal gruppo Sorgente di Assil (associazione nazionale produttori di illuminazione).
Oltre a fornire una serie di informazioni permette di sapere quali tipi di lampadina possono sostituire quelle destinate ad andare fuori produzione. Ad esempio le opali, smerigliate, non chiare di qualsiasi wattaggio ("out" già dal settembre 2009) possono essere sostituite, se tradizionali, da fluorescenti compatte, alogene chiare o Led; se alogene, da alogene chiare (a tensione di rete di classe A, B o C oppure a bassa tensione e alta efficienza).
Fatta questa premessa, il beneficio più significativo riguarda il risparmio in bolletta. In fase di acquisto, però, si deve essere preparati a spendere un po’ di più, anche fino a dieci volte rispetto a un tipo a incandescenza (i prezzi variano secondo il produttore, il modello, la foggia, la tecnologiae le caratteristiche utilizzate), svantaggio comunque compensato dal fatto che la nuova tecnologia ha una maggiore durata.
Altri aspetti
Ma ci sono altre cose che è bene sapere sulle fluorescenti compatte ( la tecnologia più diffusa): la luce – spiegano all’Enea – pur bella viene emessa da una superficie più ampia, quindi può dare un effetto leggermente diverso in ambiente; i tempi di raggiungimento del massimo flusso luminoso sono più lenti (ma nei primi 60 secondi dall’accensione deve essere raggiunto il 60% del massimo); per lo smaltimento ”visto il contenuto di mercurio ”occorrerà seguire determinate precauzioni; per un utilizzo breve sono più consigliate le alogene, che danno istantaneamente la luce piena (e meglio sopportano accensioni e spegnimenti ripetuti); quanto alla tonalità (temperatura di colore), si è ormai superato il problema dell’effetto freddo.
«L’etichetta aiuta a individuare le caratteristiche del prodotto. Ma sulle confezioni che verranno messe in commercio a partire dal prossimo mese di ottobre – sottolinea Fumagalli – dovranno essere fornite indicazioni anche riguardo ad altri aspetti, quali: durata, flusso luminoso, tempo di "partenza", potenza, temperature colore, possibilità di utilizzo con il regolatore di luce, modalità di smaltimento».