Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  gennaio 23 Sabato calendario

IN PENSIONE ALLE ISOLE CAYMAN

Da paradiso fiscale e bancario a meta di molti baby boomers
in cerca di un paradiso per gli anni della pensione. Nel mezzo del mar dei Caraibi c’è un arcipelago, territorio d’oltremare britannico, composto dalle tre isole Cayman: Gran Cayman, la più grande e sviluppata, sede della capitale George Town, Cayman Brac, la più selvaggia, e Little Cayman, con solo 170 abitanti, vero paradiso dei subacquei. Da un piccolo pezzo di terra a Cayman Brac, fino a un attico che si affaccia sull’oceano lungo la Seven Miles beach, nell’isola più grande, si nota un’incredibile varietà di residenze che attraggono investitori da ogni parte del mondo.
Come in ogni paradiso immobiliare che si rispetti, non mancano gli agenti immobiliari in grado di aiutare a districarsi tra le tante offerte di un mercato pulsante e attivo. Il Cireba (Cayman islands real estate brokers association), fondato nel 1987, è l’associazione degli agenti immobiliari ed è l’unico albo professionale esistente sulle isole, con oltre 30 entità associate. A chiunque voglia acquistare terra o una casa vacanze, oppure desideri dare vita a un investimento o infine divenire titolare di una proprietà commerciale, è quantomeno consigliabile che si avvalga della consulenza di un membro di Cireba, composta da circa 180 agenti associati che muovono proprietà per oltre 1,6 miliardi di dollari per un totale di 100 miglia quadrate, la superficie delle tre isole Cayman.
«L’economia caimana è basata su due pilastri: la politica finanziaria offshore, resa anche famosa in maniera romanzata dal libro di John Grisham «Il socio» (ma qui ne sono poco fieri, anzi, tutt’altro...) e il prodotto turistico che passa per la vacanza tropicale all’americana, lusso e all inclusive, le crociere e l’attività subacquea. «Ma anche il mercato del mattone ha un suo peso – dichiara Sheena Conolly, di Sotheby’s Cayman – ed è tendenzialmente basato sull’acquisto di seconde case vacanza, vista la poca distanza da Miami (480 miglia a sud), a poco più di un’ora di volo, grazie soprattutto alle agevolazioni che esistono sulla proprietà.
Nominali, corporativi, societari, i titoli di acquisto di proprietà possono essere di tutti i tipi e il governo garantisce il possesso con una politica di protezione dello stesso, la non tassazione sulla proprietà, la stabilità politica e il favorevole regime legale e fiscale – che probabilmente verrà rivisto visto il pesante debito pubblico ”, senza parlare delle attrattive turistiche delle isole, tutti fattori che hanno fatto fiorire il mercato».
La prima cosa che balza all’occhio è la diversità fra i proprietari locali e gli stranieri, miliardari, provenienti dalle aree fredde degli Usa, pensionati e primi proprietari che vengono ad acquistare case sull’oceano come mini appartamenti in condominio, con finalità varie: viverci, farci vacanza, metterli a reddito e affittarli ai turisti più che mai presenti, certi che l’investimento, oltre a rendere, resisterà nel tempo. «Il range dei prezzi è molto vario – commenta Laura Shelbourne, rappresentante in Europa delle isole – può andare dai 25mila dollari per un pezzo di terra su Little Cayman fino a 7,5 milioni di dollari per un appartamento nel condominio più lussuoso della Seven Miles beach. A cui, se le proprietà non sono costruite con protezioni anti-uragano, vanno aggiunti i non secondari costi assicurativi annui. Le prospettive di mercato sono state influenzate dalla recessione globale, ma non nello stesso modo che altrove. Di certo è l’unicità dell’offerta che rende Cayman un paradiso per il real estate, insieme al fatto che i prezzi non sono cresciuti in maniera dissennata, ma non sono nemmeno crollati, mantenendo una certa uniformità dopo il disastroso uragano Ivan del 2004, da cui Brac si sta riprendendo solo ora». Da aggiungere che mercoledì scorso si è registrata una scossa di magnitudo 5,8 Richter a 50 km da Gran Cayman.
«Non ci sono stati comunque grossi rallentamenti per i grandi progetti in corso – prosegue Sheena Conolly – mentre qualcuno dei più voluminosi ne ha sofferto. Ad esempio Camana Bay di Dart realty prosegue oltre la fase uno. Lo sviluppo è situato su circa 200 ettari fra il mar dei Caraibi e il North Sound nel cuore dell’isola maggiore. Sarà una comunità mista di lavoro, abitazione, commercio, una città nella città. E si preannuncia un luogo molto ambito. Consisterà in oltre 50mila metri quadrati di immobili residenziali, commerciali, negozi. I tre colossi della Seven Mile beach, Renaissance, Beachcomber e South Bay, sono quasi del tutto completati e a buon punto con le vendite in un range di prezzi che va dai circa 800mila dollari per un appartamento da due camere da letto (100 mq circa) in su».