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 2010  gennaio 23 Sabato calendario

ATENE TORNA SUL MERCATO DEI BOND

La Grecia ha in programma in tempi brevi, forse a fine mese, un’emissione obbligazionaria dai 3 ai 5 miliardi di euro, della durata di cinque anni, per far fronte al proprio deficit schizzato al 12,7 per cento. Lo ha detto ieri il responsabile dell’agenzia del debito greca (Pdma), Spyros Papanicolaou, lasciando capire che l’operazione potrebbe avvenire a fine mese.
Papanicolaou ha precisato di non voler indicare un calendario preciso poiché il governo Papandreou prenderà una decisione in base alle migliori condizioni del mercato, visto che il debito greco nel 2009 è al 113% del Pil e nel 2010 sarà al 120 per cento.
Il governo di Atene, inoltre, non pensa nell’immediato di emettere bond attraverso un collocamento privato, ma tramite un sindacato composto da sei banche: Credit Suisse Group, Deutsche Bank AG, Eurobank EFG, Goldman Sachs Group International, Morgan Stanley e la National Bank of Greece.
Il pool di banche del sindacato dovrebbe aiutare il governo greco ad uscire dall’impasse in cui è finito dopo che il mercato ha cominciato a dubitare non tanto della bontà del piano di stabilità quanto della capacità politica del governo Papandreou di farlo passare in parlamento (dove comunque ha la maggioranza assoluta) e attuarlo in tempi brevi superando l’ostilità dei sindacati, tra cui quello comunista Pame già sul sentiero di guerra con uno sciopero generale annunciato per il 10 febbraio.
La notizia del primo collocamento arriva in un momento in cui la Grecia deve affacciarsi sul mercato per 55 miliardi di euro nel 2010. Tra il 20 aprile e il 15 maggio ci sono scadenze e cedole di titoli per una ventina di miliardi in un momento di nervosimo degli operatori.
Non a caso lo spread tra i bond greci a 10 anni e i bund tedeschi è salito di quasi 30 punti base toccando il 3,18%, il livello più alto dal dicembre 1998.
Il segnale lanciato ieri dalla Grecia comunque è positivo, dice Matteo Regesta, esperto di Relative Value Europa per Bnp Paribas, in un momento di «crescente avversione al rischio dei mercati». Sulla Grecia, Regenta ha affermato che «la situazione resterà molto volatile almeno fino a metà febbraio, poi il problema dovrebbe essere riassorbito». Ieri, ha ricordato l’analista, «Atene ha lanciato il giusto segnale al mercato, annunciando che la prossima emissione di titoli di Stato avverrà con prestito sindacato e non con collocamento privato, segnalando, quindi, che il paese è in grado di andare sul mercato». «Noi abbiamo esaminato con molta attenzione il piano presentato dal Governo greco e lo riteniamo credibile e pensiamo anche che è possibile attuarlo».
Il tema del rischio sovrano terrà banco quest’anno: «Usciti di scena i peggiori rischi connessi ai possibili fallimenti di banche e alla recessione economica - ha commentato Luca Cazzulani di UniCredit - ora i mercati sono concentrati sull’andamento dei conti pubblici », gonfiati dai costi della crisi, e sull’esito dell’enorme emissione di titoli di Stato in programma nel 2010.