Varie, 22 gennaio 2010
Tags : Dina Dore
Dore Dina
• 1971 (~), Gavoi (Nuoro) 27 marzo 2008 (assassinata) • «[...] è stata rapita [...] da un commando che l’ha sorpresa in casa con la sua bimba di 8 mesi. Si è difesa disperatamente: sangue e tracce di lotta sono state trovate nel garage. stata sopraffatta, forse ferita. Il marito, Francesco Rocca, medico odontoiatra, è rientrato a tarda sera. ”Dottore venga – gli ha telefonato una vicina di casa ”, sua moglie non c’è e la bambina piange”. Si è precipitato a Gavoi, ha trovato la bimba in lacrime in una cesta-seggiolone ancora nel garage e ha dato l’allarme. Rocca è molto noto in provincia di Nuoro: da anni impegnato in politica, è vicepresidente provinciale di Alleanza nazionale, è membro del comitato regionale, è stato consigliere provinciale. [...]» (Alberto Pinna, ”Corriere della Sera” 27/3/2008) • «[...] Aperto il portabagagli della Fiat Punto rossa, dopo più di 5 ore di rilievi della polizia scientifica sulle macchie di sangue nel garage, alle 2.40, otto ore dopo il blitz dei banditi. Il corpo di Dina Dore era lì, accucciato, avvolto dalla testa ai piedi con nastro da pacchi. ”Eravamo tutti convinti che i rapitori l’avessero già portata lontano, nessuno ha pensato di aprire subito il cofano, neanche la polizia”, dice Tonino Rocca, il suocero, scampato a due tentativi di sequestro. [...] ”Dina ha visto in faccia uno dei rapitori. Mentre lottava gli ha strappato la maschera – ripete Tonino Rocca – e lo ha riconosciuto”. Si è difesa con un attrezzo simile a una grossa tenaglia, gliel’hanno tolto di mano, l’hanno colpita sulla fronte: una ferita piccola, ma profonda (’ha il cranio sfondato” ha spiegato il questore di Nuoro, Antonello Pagliei). Ha cercato di fuggire: sono state trovate due grosse chiazze di sangue, l’altra nell’andito che mette in comunicazione il garage con la casa. Qui è crollata: forse respirava ancora. Secondo la polizia, i banditi l’hanno legata con nastro adesivo, come una mummia: non soltanto bocca, mani e piedi, ma tutto il corpo. [...]» (Alberto Pinna, ”Corriere della Sera” 28/3/2008) • « stata una morte lenta, orribile. Dina Dore è stata soffocata dal nastro adesivo che le chiudeva il naso e la bocca. [...] l’ipotesi del rapimento continua a perdere consistenza con il trascorrere delle ore. Ci sono tracce di sangue che dal garage portano verso la casa. Ma c’è soprattutto un testimone che dice di aver visto un uomo con un passamontagna calato sul volto che si allontanava a piedi. Gli inquirenti ritengono attendibile il suo racconto, sono sicuri che l’individuo sia coinvolto nel delitto. Ed è proprio questa circostanza ad alimentare ulteriori dubbi: appare infatti incredibile che una banda di sequestratori non avesse un’auto o una moto per scappare. [...]» (Fiorenza Sarzanini, ”Corriere della Sera” 29/3/2008).