Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 20/1/2010;, 20 gennaio 2010
IL FATTO DI IERI 20 GENNAIO 1927
IL FATTO DI IERI 20 GENNAIO 1927 - ”La donna fascista deve essere fattrice di figli… deve aspirare al sacrificio, all’oblio di sé… deve passare dal diritto a lavorare, al diritto a non lavorare… ”. In onore alla donna-madre ”patriottica, rurale e prolifica” e contro il lavoro extradomestico che ”distoglie e disgusta dai doveri familiar i”, il regime passa dalle parole ai fatti e il 20 gennaio ”27 decide di ridurre i salari femminili della metà, rispetto a quelli maschili. Un’offensiva contro l’emancipazione che, oltre a far scendere la percentuale di donne occupate dal 32 al 24%, aprirà ad altri atti discriminanti come l’esclusione delle insegnanti dalle cattedre di Lettere negli istituti tecnici e nei licei, il raddoppio delle tasse scolastiche per le studentesse, il divieto di accesso alla carriera di preside. Né andrà meglio nel pubblico impiego dove, per decreto, gli unici ruoli consentiti saranno quelli di dattilografa, stenografa, telefonista e archivista. Contro la parità culturale uomo-donna, seguirà poi una serie di deliranti proclami sull’inopportunità dell’istruzione media e superiore femminile. Nella misogina ottica fascista, la mission della donna è una sola ”…far figli, molti figli, per dar soldati alla patria”.