http://alphonsedoria.splinder.com/archive/2009-10, 21 gennaio 2010
«Passiamo alla seconda parte di questa sottolineatura: la stirpe dei Savoia! Perché Arconte ride? Forse perché un deputato della Sinistra ha ben poco da credere in una dinastia monarchica se non ad una democrazia autentica di popolo
«Passiamo alla seconda parte di questa sottolineatura: la stirpe dei Savoia! Perché Arconte ride? Forse perché un deputato della Sinistra ha ben poco da credere in una dinastia monarchica se non ad una democrazia autentica di popolo. Ma forse c’è un’altra ragione ed è basata sul dubbio della stirpe dei Savoia. Stando ad una diceria di quel tempo che trovò conforto in un memoriale di Francesco Crispi dal quale ne uscì fuori un pettegolezzo simile al-La favole del figlio cambiato di Pirandello[35]. Nel 1821 a Firenze nel palazzo del nonno materno Granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena[36] scoppiò un incendio, causato dalla balia del futuro primo re della futura Italia unita, Vittorio Emanuele II[37], allora neonato, che ignaro dormiva supinamente nella sua culla, e lei, maldestra, appisolandosi lasciò cadere la candela proprio dentro quella culla. Fu salvato dalle fiamme dalla audacia della nutrice, per buona sorte. Il crudele pettegolezzo del Crispi è più tragico: quella sera il piccolo Vittorio Emanuele II morì e fu sostituito con un coetaneo figlio del macellaio di nome Tanaca, proprio di fronte il palazzo Pitti, il quale dopo quella fatidica sera cambiò tenore di vita e pure allargò la sua macelleria. Cosa convalida questa tesi? Primo che la mancanza di eredi maschi al trono avrebbe pregiudicato a Carlo Alberto di Savoia Carignano la sua successione al suo lontano parente Carlo Felice Re di Sardegna[38] senza eredi. Questa morte appunto avrebbe pregiudicato il passaggio della corona già messa in discussione per le sue presunte idee liberali. Secondo la differenza sia fisica e somatica, come l’altezza, che attitudinale tra il padre e il figlio, Carlo Alberto, colto e di gusti sofisticati, il figlio Vittorio Emanuele di gusti molto semplici, anche in fatto di donne, scegliendo molto spesso popolane e atteggiamenti camerateschi oltre la retorica risorgimentale del re galantuomo. Terzo il suo primo genito Umberto I, sposò Margherita di Savoia, figlia di quel Ferdinando duca di Genova, che avrebbe dovuto essere Re. In questo modo, tutto si rimise a posto e la stirpe dei Savoia torno al trono… Quarto il verbale redatto per i suoi superiori dal caporale Galluzzo, molto reticente, dove spiega la morte nell’incendio della nutrice avvolta dalle fiamme e lo scampato pericolo del piccolo Vittorio Emanuele uscito illeso. Se i fatti sono andati veramente così c’è da ridere, e come, sulla stirpe dei Savoia…» (Alphonse Doria)